Gimmy88

Membro Junior
Privato Cittadino
Buongiorno,

provo a riassumere di seguito il problema per il quale vi chiedo consiglio:

ho acquistato (opzionamento + compromesso) una casa di nuova costruzione due anni fa per la quale i lavori sono stati ultimati a fine maggio 2023, per rogitare ho quindi chiesto il mutuo che mi verrà erogato a fine settembre 2023. Fin qui tutto ok, se non che a fine giugno vengo contattato dal costruttore il quale mi comunica che entro metà luglio sono obbligato a rogitare in quanto lui ha sbloccato il mio immobile da ipoteca e se non rogito entro fino luglio dovrò pagare circa 1500€ di oneri fiscali per ogni mese di ritardo.

Ora, sul compromesso è scritto quanto segue:

La proprietà ed il possesso di quanto promesso in vendita, unitamente a tutti gli oneri fiscali, si
trasferiranno alla parte promissaria acquirente all’atto della stipula del rogito notarile di compravendita, che dovrà aver luogo entro il 29 (ventinove) dicembre 2023 (duemilaventitrè) con un preavviso di giorni 15 (quindici) da
darsi per iscritto dalla società promittente venditrice alla parte promissaria acquirente, presso il notaio che sarà scelto dalla parte promittente venditrice.
La promissaria acquirente prende atto ed accetta che, al fine di consentire una gestione efficiente e razionale delle procedure di vendita di tutte le unità immobiliari facenti parte del complesso, il contratto definitivo e l’eventuale correlato mutuo dovranno essere stipulati con l’intervento di
un notaio designato dalla società promittente venditrice.

Fermo restando che il costruttore non mi ha mai avvisato di questa scadenza, è vero che sono costretto a pagare tali somme se non rogito entro metà luglio in base a quanto scritto sopra?
Oltre a ciò mi ha anche detto che se non riuscissi a rogitare entro metà luglio piuttosto mi ridarebbe indietro i soldi del compromesso e rimettere l'appartamento in vendita...

Come devo comportarmi?

Grazie!
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Invece lui ha agito von il termine massimo a suo favore e vorrebbe anticipare.
Vuole anticipare, e lo può fare in base a quanto firmato
Ma non può funzionare così dato che si muovono banche, famiglie e case.
Funziona così perché così è scritto nel contratto; probabilmente l’acquirente non aveva chiare le implicazioni di tale clausola.
Certo ci poteva essere una comunicazione più fattiva tra le parti, in modo che il mutuo fosse pronto per tempo e nessuno fosse in difficoltà; ma non mi pare una novità che i costruttori sappiano fare i propri interessi meglio dei privati acquirenti.
E con quella clausola, direi che sarebbe più saggio accordarsi con il venditore e pagare quanto richiesto ( o meno, magari) per non perdere la caparra e la possibilità di comprare la casa.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Buongiorno,

provo a riassumere di seguito il problema per il quale vi chiedo consiglio:

ho acquistato (opzionamento + compromesso) una casa di nuova costruzione due anni fa per la quale i lavori sono stati ultimati a fine maggio 2023, per rogitare ho quindi chiesto il mutuo che mi verrà erogato a fine settembre 2023. Fin qui tutto ok, se non che a fine giugno vengo contattato dal costruttore il quale mi comunica che entro metà luglio sono obbligato a rogitare in quanto lui ha sbloccato il mio immobile da ipoteca e se non rogito entro fino luglio dovrò pagare circa 1500€ di oneri fiscali per ogni mese di ritardo.

Ora, sul compromesso è scritto quanto segue:

La proprietà ed il possesso di quanto promesso in vendita, unitamente a tutti gli oneri fiscali, si
trasferiranno alla parte promissaria acquirente all’atto della stipula del rogito notarile di compravendita, che dovrà aver luogo entro il 29 (ventinove) dicembre 2023 (duemilaventitrè) con un preavviso di giorni 15 (quindici) da
darsi per iscritto dalla società promittente venditrice alla parte promissaria acquirente, presso il notaio che sarà scelto dalla parte promittente venditrice.
La promissaria acquirente prende atto ed accetta che, al fine di consentire una gestione efficiente e razionale delle procedure di vendita di tutte le unità immobiliari facenti
Si dovevano avere cognizione dei tempi di fine lavori. Il costruttore è stato lungo nel termine ultimo, ma deve anche essere più realista. Il contratto è stato trascritto?
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Vi doveva state mavdopo un altro termine però. Non è logica. Io posso chiedere di anticipare il rogito dalla fine lavori che presumibilmente avverrà ad agosto. Invece lui ha agito von il termine massimo a suo favore e vorrebbe anticipare. Ma non può funzionare così dato che si muovono banche, famiglie e case.
Certo, avrebbero dovuto inserire entro settembre 2023, con data da concordare in base alle esigenze di ciascuna parte, tuttavia se gli è stato bene un motivo c'è sicuramente, e cioè 😍😍😍😍😍😍😍😍 per la casa, sicuro, e in quel momento avrebbero firmato ogni cosa, salvo poi ragionarci meglio...
 

Gimmy88

Membro Junior
Privato Cittadino
Ai tempi del compresso la clausola (così come tante altre cose) non ci era stata spiegata e a noi non era venuto il dubbio non essendo esperti in materia.

Io di certo non intendo pagare altre migliaia di euro al costruttore perché quest'ultimo ha deciso di rogitare entro una data x senza prima avvisarmi e senza prima sincerarsi sulle tempistiche di erogazione del mutuo, avrebbe potuto semplicemente chiamarmi e ci saremmo potuti accordare sulla data, avrei potuto fare l'accollo anziché rivolgermi ad un'altra banca, ecc ecc, ma da quando sono finiti i lavori e abbiamo fatto il sopralluogo per visionare la fine dei lavori non vi è mai stata menzione né orale né scritta di tale data.

In ogni caso la clausola non è chiara, perché è vero che si parla di preavviso, ma non si parla di divieto da parte mia di rimandare ad una data x purché entro i termini stabili.

Lunedì parlerò con il notaio, se tutti ciò viene confermato e il costruttore intende farmi pagare questi oneri dovrò procedere per vie legali.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Ai tempi del compresso la clausola (così come tante altre cose) non ci era stata spiegata e a noi non era venuto il dubbio non essendo esperti in materia.

Io di certo non intendo pagare altre migliaia di euro al costruttore perché quest'ultimo ha deciso di rogitare entro una data x senza prima avvisarmi e senza prima sincerarsi sulle tempistiche di erogazione del mutuo, avrebbe potuto semplicemente chiamarmi e ci saremmo potuti accordare sulla data, avrei potuto fare l'accollo anziché rivolgermi ad un'altra banca, ecc ecc, ma da quando sono finiti i lavori e abbiamo fatto il sopralluogo per visionare la fine dei lavori non vi è mai stata menzione né orale né scritta di tale data.

In ogni caso la clausola non è chiara, perché è vero che si parla di preavviso, ma non si parla di divieto da parte mia di rimandare ad una data x purché entro i termini stabili.

Lunedì parlerò con il notaio, se tutti ciò viene confermato e il costruttore intende farmi pagare questi oneri dovrò procedere per vie legali.
Più che del tuo legale, io mi fiderei più di:
Vuole anticipare, e lo può fare in base a quanto firmato

Funziona così perché così è scritto nel contratto; probabilmente l’acquirente non aveva chiare le implicazioni di tale clausola.
Certo ci poteva essere una comunicazione più fattiva tra le parti, in modo che il mutuo fosse pronto per tempo e nessuno fosse in difficoltà; ma non mi pare una novità che i costruttori sappiano fare i propri interessi meglio dei privati acquirenti.
E con quella clausola, direi che sarebbe più saggio accordarsi con il venditore e pagare quanto richiesto ( o meno, magari) per non perdere la caparra e la possibilità di comprare la casa.
...hai una fortuna pazzesca, se riesci a "coglierla".
 

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