francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Se fosse tutto così normale , l'agente non dovrebbe essere preoccupato di non far sapere alla banca a quanto si vende la casa.
 

Manzoni Maurizio

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
nelle operazioni di saldo e stralcio le banche si comportano in modi diversi, per esempio Unicredit vuol vedere che la proposta d'acquisto fatta dal proponente e quindi l'atto di compravendita abbiano la stessa cifra della richiesta di saldo e stralcio fatta dai debitori alla stessa; altre banche accettano di vedere che la proposta del proponente sia maggiore alla richiesta di saldo e stralcio, la differenza potrebbe servire a pagare l'agenzia immobiliare, spese condominiali regresse ecc... aafinchè sia possibile la vendita.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Se fosse tutto così normale , l'agente non dovrebbe essere preoccupato di non far sapere alla banca a quanto si vende la casa.

La casa e' del venditore.

Mentre il credito e' della Banca.

Il venditore della casa ne dispone come vuole.
Compreso di accettare o non accettare la proposta.
Che sia maggiore o minore del credito vantato dalla banca.

Pure la banca del suo credito ne dispone come vuole.
Di fatto avanza come crede.
Ovvero come da prassi.

Proprio perche' il venditore puo' fare come gli pare.
Anziche' accettare e/o vendere puo' pure decidere di sparire in Argentina.

Se la procedura di saldo e stralcio fallisce si procede con il precetto.

Quindi la banca decide in piena autonomia se accettare la transazione.

Oppure, proseguire nelle procedure di esproprio, per poi riscuotere il proprio credito tramite la vendita coatta all'asta.

Con costi che gravano su altri costi.

Per poter accettare la transazione occorre una proposta da sottoporre alla banca.

Strumento di acquisto, che deve prima pero' trovare l'incontro tra le parti, acquirente e venditore, che esclude la banca da ogni coinvolgimento.

Le parti, si possono accordare come, quanto e meglio credono.

Il venditore dispone della sua casa e l'acquirente dei suoi soldi.
Sempre ammesso che non debba fare il centoventi per cento mutuo da dichiarare in atto.

Mentre la banca, puo' mettere il becco, solo nelle questioni che riguardano limitatamente il suo credito.

Perche' la compravendita percorre un'altra strada.
 
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francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
"Il venditore della casa ne dispone come vuole.
Compreso di accettare o non accettare la proposta.
Che sia maggiore o minore del credito vantato dalla banca."
Scrive @PyerSilvio


Se il credito vantato dalla banca è maggiore della proposta ,dubito che possa disporne proprio come vuole,come minimo la banca deve essere d'accordo.
Altrimenti la casa prima o poi va in asta,e non mi pare che sia un modo per disporne come si vuole.......
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
"Il venditore della casa ne dispone come vuole.
Compreso di accettare o non accettare la proposta.
Che sia maggiore o minore del credito vantato dalla banca."
Scrive @PyerSilvio


Se il credito vantato dalla banca è maggiore della proposta ,dubito che possa disporne proprio come vuole,come minimo la banca deve essere d'accordo.
Altrimenti la casa prima o poi va in asta,e non mi pare che sia un modo per disporne come si vuole.......

Gli stessi rischi nelle dinamiche delle aste valgono per la banca.

Che insegue il credito non la casa.

Che resta un mezzo.

Di fatto se il ricavato della vendita non soddisfa la banca, questa puo' perseverare nel recupero del proprio credito, utilizzando altri mezzi, in cui concentrare la propria aggressione.

Le procedure a stralcio, trovano la loro ratio proprio per scongiurare quei rischi, dei più svariati, intrinsechi per chiunque venga coinvolto nelle dinamiche delle aste giudiziarie.

Atteso che la banca e' un privato pinco pallino qualsiasi.
Che prende decisioni in maniera piu' macchinosa.

Molte volte le procedure all'incanto finiscono in perdita.
Sovente anche in misura maggiore di quanto poteva avvenire accettando una transazione che la poteva evitare.
Altre volte puo' accadere il contrario.

Di sicuro la banca puo' permettersi di chiudere qualche partita in perdita.
Che resta il suo rischio imprenditoriale.

Tutto dipende dalle decisioni assunte dalle parti contendenti.

Che universalmente, dei soldi loro, decidono come meglio credono.

Pure che tra due litiganti il terzo (acquirente) gode e' una storia vecchia come il cuccu'.
Per chi se lo può' permettere ovviamente.

Guai se non fosse cosi'.

Sarebbe valido ciò' che sostieni.

Che si dovrebbe andare per legge, a servire e riverire le banche, consegnandogli in via obbligatoria l'intero ricavato delle proprie concordate compra e vendite.

Come se non avessero già' abbastanza privilegi.
 
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ademo86

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
In settimana chiedo informazioni aggiuntive riguardo le condizioni della banca, in primis quanto hanno valutato la casa, ancora oggi cosa sconosciuta.. perche se ci fosse una valutazione di 100.000 tondi.. gli altri 50.000 li dovrei mettere di tasca mia senza poter integrare nulla nel mutuo, come si faceva tempo fa per le spese notarli ecc.. (cosa che ad oggi mi pare d'aver capito non sia piu possibile)
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
I primi dati a disposizione della banca, relativamente al valore dell'immobile, sono la stima in perizia e la base asta del prossimo tentativo di vendita in asta.

A meno che il pignoramento sia stato appena attivato, entrambi questi dati sono già noti, fatteli dire o cercali tu stesso sui siti di aste.

Aggiungo un "piccolo" dettaglio che vedo finora nessuno ancora ha accennato.

Accertati (o meglio fatti accertare da chi ti segue) che la banca sia l'unico creditore, altrimenti non potrai acquistare se non accontenti tutti, nessuno escluso.

Pignoramenti con un solo creditore esistono ma non sono la maggior parte.
 

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