ssimone75

Membro Attivo
Professionista
Hai scritto bene quando dici: trovi uno che ti faccia la DI.CO.
Se poi quell'uno ha già dimostrato di essere disposto a fare la DiRi. sia pur impropriamente, non credo avrà difficoltà, a prezzi ragionevoli, a tradurla in una DiCo.

Se poi uno si deve attaccare al tram se l'impianto era stato appena fatto, concluderei che c'è un vuoto normativo: il che non escluderebbe che sia sufficiente una "dichiarazione di responsabilità" da parte di un medesimo soggetto abilitato a rilasciare una DiCo: chiamala come vuoi.

Dovrebbe valere la sostanza, non la forma.

No, mi sa che non ti è chiaro.
Chi può fare una diri è un Tecnico, la DiCo la fa un'installatore.
Non è che uno disposto a fare una DiRi può fare una DiCo...
Hai letto il link??? (mi sembra di no...)
nessun vuoto normativo, il legislatore impone dal 2008 che i proprietari si "sviluppino" e facciano fare i lavori a ditte qualificate e non all'installatore della domenica (tanto poi te lo può certificare un Tecnico)

Ti garantisco che è un bel casino, anche adesso un problema di questo tipo sulla scrivania...
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non pretendo di aver ragione: ed ogni chiarimento mi è utile. Quindi proseguo:

1- Tecnicamente non si può forse parlare di vuoto normativo, se la legge che prescrive un comportamento non contempla soluzioni che si presterebbero al suo aggiramento. Ma è una constatazione che la legge preveda una DiRi per impianti ante 2008: nulla vieterebbe concettualmente che analoga dichiarazione di assunzione di responsabilità possa essere espressa nel caso di perdita della DiCo: a prescindere dal costo; non ha senso pretendere il rifacimento di un impianto, sia esso elettrico, gas ecc, se questo rispondesse ai requisiti tecnici. Che poi la dichiarazione conseguente continui a chiamarsi DiCo, è probabile.

2. Soggetti autorizzati: io sapevo questa regola:
l’affidamenti dei lavori di installazione e trasformazione devono essere affidati ad imprese abilitate per eseguire gli impianti a regola d’arte e con contestuale rilascio di dichiarazione di conformità per gli stessi interventi.

La Dichiarazione di Rispondenza viene resa anche da:
responsabile tecnico dell’impresa: per gli impianti non soggetti a progettazione obbligatoria e che abbia svolto tale ruolo per almeno 5 anni nel settore impiantistico di interesse;
(in sostanza dalla medesima impresa in possesso dei requisiti per installare e rilasciare la DiCo., visto che mi sembra di leggere le medesime caratteristiche sia nell'art. 3 (imprese abilitate) che nell'art. 7 . Dichiar. di conformità e rispondenza, del DM37)
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Vi aggiorno.
Ieri sera ho avuto un incontro con un elettricista che mi prospettato come sanare la situazione e vi chiedo consiglio.
Lui mi detto di mettere l'spd, previo progetto di un'ingegnere, poiché non è stato inserito mentre la legge lo prevede a maggior ragione per il fatto che siamo in un condominio.
Questo dispositivo, a me sconosciuto, dice che serve per isolare il mio appartamento dal resto del Condominio per evitare in caso di corto a qualche elettrodomestico di fare danni anche agli altri.
Poi lui mi redige la certificazione di conformità alla quale allegare poi le fatture del materiale da noi acquistato.
E così si sana il tutto al costo di 500-600+IVA.
Secondo voi mi sta fregando i soldi e comunque posso sanare con questa modalità?
Grazie a tutti e buona serata.

Valexxx

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Messaggi: 6
Iscritto il: 28 feb 2017, 16:04
Prima di tutto cambia elettricista! L'SPD serve per evitare danni al tuo impianto in caso di fulminazione diretta e/indiretta non per isolare in caso di cortocircuito anche perchè nel tuo quadro vi saranno delle protezioni che servono per le protezione contro i corto e soprattutto olte al fatto che i due impianti il tuo e quello condominiali sono separati, l'unica cosa che è in comune è l'impianto di dispersione verso terra.
L'SPD è obbligatorio se il tuo impianto è stato eseguito dopo il 01/09/2011 con l'entrata in vigore della Norma CEI 64-8 7° edizione Variante 3 dove si parla di livelli degli impianti elettrici, e se hai fatto un impianto di livello 2, altrimenti è consigliabile per varie ragioni ma non obbligatorio.
Il progetto dell'impianto elettrico è sempre obbligatorio, quello che dice Bastimento non è corretto al 100%, se l'impianto residenziale (Appartamento) ha una superficie minore di 400 mq o una potenza contrattuale inferiore o uguale a 6 kW il progetto deve essere fatto dal responsabile tecnico della ditta installatrice o può essere eseguito da un professionista iscritto ad un albo o collegio(Ingegnere o Perito Industriale in Elettrotecnica) nella sezione elettrotecnica, per gli impianti elettrici, se invece supera uno dei due limiti sopra citati o ha obbligo di seguire particolari normati CEI o è soggetto a Prevenzione Incendi il progetto DEVE essere eseguito esclusivamente da un professionista iscritto all'albo quindi un Ingegnere o un Perito Industriale.
La DI.RI. (Dichiarazione di Rispondenza) può essere fatta solo per gli impianti entrati in esercizio prima dell'entrata in vigore del D.M. 37/08 ma dopo l'entrata in vigore della Legge 46/90.
In questo caso se ho capito bene l'unica cosa rifatta è stata il quadro quindi la DI.RI. può essere fatta per tutto l'impianto escluso il quadro elettrico il quale deve avere una sua Dichiarazione di Conformità.
Se hai ancora dubbi chiedi pure senza problemi
 

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