Pumix

Membro Attivo
Privato Cittadino
Mi pare un buon punto di partenza.
Direi che rimostranze post rogito sono difficili, a questo punto.
Se non abuso della tua disponibilità chiederei un parere in merito al fatto che generalmente sugli atti viene riportato:
"...il venditore... si impegna infine a far sì che venga rilasciato - eventualmente
anche nelle forme del "silenzio assenso" previste dalle normative in materia - il certificato di agibilità dei locali in oggetto."


Ecco, se io rilasciassi al cliente l'abitabilità vigente a mie mani (quindi quella degli anni 90), avrei assolto le mie obbligazioni?
Ovviamente, un parere pour parler ...essendo la materia complessa e di ampia interpretazione...
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
generalmente sugli atti viene riportato:
Non è obbligatorio inserire tale clausola.
Si vendono casa anche senza certificato di agibilità , l'Italia ne è piena.
L'importante ci sia agibilità sostanziale; ma pare che il tecnico che ha fatto la pratica di sanatoria abbia asseverato sotto la sua responsabilità che sia tutto a posto.
In ogni caso, sarebbe più saggio mettere in proposta che non sei in possesso del certificato, e l'acquirente ne prende atto.
Ovviamente un parere "puor parler", visto che non si conoscono documenti e casa.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Più che post vendita, post contratto preliminare.
Se si scopre successivamente che qualcosa non va, salta la vendita,

Apologia.

Già è uno di quei clienti che ha paura della sua ombra.

Ci Mancavano solo i racconti con le zucche inquietanti, gli spettri e i ragni pelosi, a concludere il tormento.

contenziosi post vendita in merito a questioni legate alle agibilità e affini?

Il venditore resta responsabile e perseguibile fino a dieci dopo il rogito.

Per la semplice motivazione, che l'illecito, resta in capo a chi lo ha commesso.

Trascorso tale tempo il venditore originale resta manlevato in via definitiva.

Per questa motivazione, non è affatto saggio, includere nella proposta, che non sei in possesso di certificati, che invece possiedi, pure asseverati da tecnici abilitati.
A meno che, non vuoi pregiudicare la commerciabilità e la bontà del tuo bene.
Con pubbliche dichiarazioni, in controtendenza con quanto prima asseverato, poi accordato e infine deliberato da soggetti, che hanno un interesse diametralmente converso al tuo.

Se e quando si riscontrasse un abuso ne risponderai.

Diversamente dormi sereno che i fantasmi non esistono.

(Certe cose non si imparano sui libri)
 

Pumix

Membro Attivo
Privato Cittadino
Apologia.

Già è uno di quei clienti che ha paura della sua ombra.

Ci Mancavano solo i racconti con le zucche inquietanti, gli spettri e i ragni pelosi, a concludere il tormento.



Il venditore resta responsabile e perseguibile fino a dieci dopo il rogito.

Per la semplice motivazione, che l'illecito, resta in capo a chi lo ha commesso.

Trascorso tale tempo il venditore originale resta manlevato in via definitiva.

Per questa motivazione, non è affatto saggio, includere nella proposta, che non sei in possesso di certificati, che invece possiedi, pure asseverati da tecnici abilitati.
A meno che, non vuoi pregiudicare la commerciabilità e la bontà del tuo bene.
Con pubbliche dichiarazioni, in controtendenza con quanto prima asseverato, poi accordato e infine deliberato da soggetti, che hanno un interesse diametralmente converso al tuo.

Se e quando si riscontrasse un abuso ne risponderai.

Diversamente dormi sereno che i fantasmi non esistono.

(Certe cose non si imparano sui libri)
Mi stai dicendo che le mie sono preoccupazioni inutili?
 

brina82

Membro Storico
Professionista
In ogni caso, sarebbe più saggio mettere in proposta che non sei in possesso del certificato, e l'acquirente ne prende atto.
Cioè che dice francesca non fa una piega: ogni cosa va scritta in fase di contratto preliminare, in maniera tale da TENERNE CONTO NELLA FORMULAZIONE DEL PREZZO.

Se nel preliminare non citi l'agibilità, si dà per scontato che vi sia.

Poi quando il Notaio chiede se c'è, qualora non ci fosse???? Come la mettiamo????

L'acquirente, GIUSTAMENTE, esigerebbe uno sconto sul prezzo; questo mi pare OVVIO.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Se nel preliminare non citi l'agibilità, si dà per scontato che vi sia.

...e infatti c'è.

l'agilità a mie mani del 95.

..e ancora:

il tecnico ha fatto un sopralluogo segnalandomi appunto che è abbastanza prassi non richiedere nuova agibilità dopo sanatorie del genere

..poi ancora:

il tecnico dice che è meglio non presentare nessuna SCA

Poi ancora:

e l'aggiornamento non si rende necessario come indicato sotto la propria responsabilità civile e penale dal tecnico nella pratica

..e poi ancora:

sulla pratica edilizia, è specificato dall'asseverante che l'intervento de quo non richiede verifica dei requisiti igienico-sanitari e che l'intervento stesso è conforme a tutto.

Infine come se non fosse abbastanza:

pure la perizia bancaria del cliente ha avuto esito positivo

Dopo tutto questo:

sarebbe più saggio mettere in proposta che non sei in possesso del certificato

Eccome no.

Se per te questo non fa' una piega, tanto vale che ci metti in proposta, che sono tre bei cavalli e non due renne, a rimorchiare la troica di Babbo Natale.

Se un giorno, dovessi penssre di ingaggiarti nella tutela del mio interesse di venditore, ti prego, di esimerti dall'onere.
 

Pumix

Membro Attivo
Privato Cittadino
Rieccomi dopo una notte insonne.
Ho dimenticato un particolare: la sanatoria per diversa organizzazione spazi ha riguardato tutto il condominio: non soltanto la mia u.i.
Tra l'altro un locale artigianale con magazzino, deposito, spogliatoio, ecc è diventato autorimessa (parliamo di locali non di competenza della mia u.i.).

Sentito l'Agenti Immobiliari che mi sta gestendo la vendita, a suo dire "se c'è una sanatoria non serve richiedere l'agibilità, perché l'agibilità già c'era e viene aggiornata in automatico con l'autorizzazione in sanatoria" . E' credibile?

Insomma mi è stato presentato questo fatto delle sanatorie un po' come dire.... "so ragazzi..." -cit-
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
@p
Rieccomi dopo una notte insonne.
Ho dimenticato un particolare: la sanatoria per diversa organizzazione spazi ha riguardato tutto il condominio: non soltanto la mia u.i.
Tra l'altro un locale artigianale con magazzino, deposito, spogliatoio, ecc è diventato autorimessa (parliamo di locali non di competenza della mia u.i.).

Sentito l'Agenti Immobiliari che mi sta gestendo la vendita, a suo dire "se c'è una sanatoria non serve richiedere l'agibilità, perché l'agibilità già c'era e viene aggiornata in automatico con l'autorizzazione in sanatoria" . E' credibile?

Insomma mi è stato presentato questo fatto delle sanatorie un po' come dire.... "so ragazzi..." -cit-

@Pumix,

Ma sei ancora in giro ossessionato..?

Te l'hanno detto piu' tecnici, te l'ha certificato il comune concessionario, la banca dell'acquirente nulla osta..
Manca solo la bolla pontificia col sigillo del Papa.
Sanatorie e certificati di agibilità non sono fantasmi.

Dormi tranquillo.
La casa è censita e concessionata.

Fatto salvo quelle realizzazioni, di cui sono pieni i centri storici nostrani, con fabbricati di concezione talmente antica da non poter rispettare nessuno, di tutti i requisiti e i dettami che via via nel volgere del tempo, sono stati introdotti;
Per tutti gli altri fabbricati, pure che siano interi complessi in condomino, se non possono essere dotati del certificato, allora dovranno prima essere espropriati, poi sgomberati e infine abbattuti.
Circostanza, di cui non si ha mai avuto memoria, nemmeno di un singolo caso.

Ma te lo immagini..? il clamoroso controsenso.
Un Comune concessionario, prima autorizza una realizzazione, la iscrive nei registri di censimento nazionali e poi di punto in bianco, dopo trent'anni e centinaia di passaggi di mano, la dichiara abusiva spiccando L'ordinanza di demolizione.

Nemmeno nella vicenda di Punta Perrotti. L'eco mostro di Bari.

Quando i Ministeri e non i rapportini aeroluminanti, quello dei beni e attività culturali e quello della tutela del territorio e del mare, avviarono una vertenza di confisca e demolizione verso i costruttori, impugnando le leggi nazionali, che vietavano di edificare sulle zone costiere.

Costruttori prima assolti.
Poi ristorati con una perizia Mostro da 50 milioni di euro.

Mentre lo stato Italiano fu condannato prima dalla corte di appello di Bari.
Poi da quello dei diritti dell'uomo.
Infine pure da quella di Strasburgo.
Per violazioni su una proprietà privata.

Tutto ciò in capo allo stato e non al Comune.

Che non avrebbe Mai potuto ottenere una sentenza, che dichiarava abusivo quello stesso fabbricato, che aveva prima autorizzato e concessionato.
 

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