Se non è richiesto esplicitamente, no.Detto ciò, mi chiedo se affinchè l'acquirente si tirasse indietro basterebbe semplicemente comunicare che la banca non ha concesso il mutuo: non è necessaria una qualche documentazione prodotta dalla banca stessa?
E' il solito problema delle condizioni sospensive, che sono spesso scritte in modo superficiale.
Hai ragione; ma se gli agenti scrivono condizioni superficiali, e i venditori le firmano senza capirne le possibili conseguenze, l'acquirente non ha "colpe".Se così non fosse, anche qualora il mutuo fosse stato accettato, l'acquirente potrebbe sempre dire che vi è stato un problema e che il mutuo è saltato, in ogni momento prima del rogito... ovvero la condizione sospensiva, senza un qualcosa di scritto proveniente dalla banca in merito all'accettazione del mutuo o meno (e all'eventuale motivazione), mi pare possa essere troppo a vantaggio di parte acquirente, che potrebbe tirarsi indietro da un momento all'altro con la scusa della non accettazione del mutuo...
I contratti, mi ripeto, devono essere scritti bene , per prevedere cosa succede se le cose non vanno lisce; cioè per non dover discutere al primo intoppo, perché è tutto previsto, compreso, e condiviso.
Se andassero sempre lisce, basterebbe una stretta di mano, e poi dritti al rogito.
Balle; la tua condizione sospensiva è chiara, nella sua formulazione troppo sintetica e decisamente superficiale , a tuo vantaggio.loro dalla loro parte un po’ prendendola alla larga dicono che sono vincolata alla data del rogito indicata al 31/7.
Si; ma se la casa ti interessa, si può trovare il modo di prorogare sia il termine di preliminare e rogito, sia quello della scadenza della sospensiva.Ho cercato di capire se potevo fare leva sui 90 giorni trascorsi e togliermi senza alcun problema.