Gli agenti immobiliari sono per la legge italiana dei ausiliari del commercio.
In altre parole, dei venditori di immobili.
Però loro si sentono dei professionisti, esperti conoscitori di tutte le problematiche economiche, tecniche, giuridiche, fiscali, urbanistiche e soprattutto psicologiche ed emozionali, attinenti alla delicata funzione di trasferimento della titolarità di una casa o di un’azienda.
A questo punto nasce una questione che sembrerebbe di lana caprina ma che tale non è: se gli agenti immobiliari rivendicano ( e giustamente) la loro funzione specialistica e professionale nel settore immobiliare, perché, negli ultimi tempi, hanno ceduto massicciamente al “fascino” dell’”agenzia piano strada con vetrina”?
Ad una specie di negozio? Ad un punto vendita esattamente come ce l’hanno tutti i commercianti da cui, gli agenti, da sempre, prendono le distanze?
Avere una “bottega” su strada non contraddice il profilo da professionista che il mediatore, ad ogni piè sospinto, reclama?
Ma ad un professionista non si addice un ufficio più riservato, uno studio su un piano alto?
Un avvocato, un commercialista, un architetto, un medico non hanno un “negozio” su strada; ma un più celato e riservato studio interno.
Un ufficio al terzo piano “fa” più prestigio di una agenzia su strada con vetrina ma, forse, questa è più efficace ed utile dal punto di vista commerciale.
Una vetrina mostra immediatamente la “merce” ma forse infastidisce il cliente che entra, il quale si trova ad essere un po’ alla mercé dello sguardo di tutti quelli che passano su quella strada; a molti tale situazione da fastidio e provoca imbarazzo, specialmente nei piccoli centri.
Però nell’epoca di internet, dei portali immobiliari, che presentano ed illustrano, in modo particolareggiato, le case in vendita praticamente all’universo mondo, sono ancora indispensabili le vetrina o le bacheche su strada? Necessari le agenzia su marciapiede?
A questo punto, non sarebbe più conveniente “tornare” in un studio o in un ufficio al “terzo piano” ed essere, anche logisticamente, dei veri professionisti?
Affidando, la “vetrina” delle case in vendita, alla rete telematica internazionale?
In altre parole, dei venditori di immobili.
Però loro si sentono dei professionisti, esperti conoscitori di tutte le problematiche economiche, tecniche, giuridiche, fiscali, urbanistiche e soprattutto psicologiche ed emozionali, attinenti alla delicata funzione di trasferimento della titolarità di una casa o di un’azienda.
A questo punto nasce una questione che sembrerebbe di lana caprina ma che tale non è: se gli agenti immobiliari rivendicano ( e giustamente) la loro funzione specialistica e professionale nel settore immobiliare, perché, negli ultimi tempi, hanno ceduto massicciamente al “fascino” dell’”agenzia piano strada con vetrina”?
Ad una specie di negozio? Ad un punto vendita esattamente come ce l’hanno tutti i commercianti da cui, gli agenti, da sempre, prendono le distanze?
Avere una “bottega” su strada non contraddice il profilo da professionista che il mediatore, ad ogni piè sospinto, reclama?
Ma ad un professionista non si addice un ufficio più riservato, uno studio su un piano alto?
Un avvocato, un commercialista, un architetto, un medico non hanno un “negozio” su strada; ma un più celato e riservato studio interno.
Un ufficio al terzo piano “fa” più prestigio di una agenzia su strada con vetrina ma, forse, questa è più efficace ed utile dal punto di vista commerciale.
Una vetrina mostra immediatamente la “merce” ma forse infastidisce il cliente che entra, il quale si trova ad essere un po’ alla mercé dello sguardo di tutti quelli che passano su quella strada; a molti tale situazione da fastidio e provoca imbarazzo, specialmente nei piccoli centri.
Però nell’epoca di internet, dei portali immobiliari, che presentano ed illustrano, in modo particolareggiato, le case in vendita praticamente all’universo mondo, sono ancora indispensabili le vetrina o le bacheche su strada? Necessari le agenzia su marciapiede?
A questo punto, non sarebbe più conveniente “tornare” in un studio o in un ufficio al “terzo piano” ed essere, anche logisticamente, dei veri professionisti?
Affidando, la “vetrina” delle case in vendita, alla rete telematica internazionale?