ugo56

Membro Attivo
Privato Cittadino
Quando si rilascia incarico ad un'agenzia per la vendita di un appartamento ad uso abitativo, come il resto del fabbricato, ma l'agenzia propone la vendita per un uso diverso, ufficio, a cui invece la parte venditrice non va bene, ci possono essere conseguenze con l'agenzia se non si dà risposta alla "prepotente" proposta di acquisto ?
Il venditore per primo non vuole avere quotidiani passaggi di persone e complicanze nei parcheggi, già piuttosto risicati oltre all'utilizzo del cancello e del portone i quali, spesso, in qualche altro condominio, vengono lasciati magari aperti, complicando la serenità della palazzina mai utilizzata come uffici. Il contratto prevede la vendita di abitazione per cui ogni variante d'uso, mi pare chiaramente, modifica l'accordo. Gentilmente, cosa ne pensate ?
 

Rosa1968

Membro Storico
Situazione strana. Chi compra se poi vuole fare il cambio d'uso chi glielo può vietare. Compra ad uso abitativo e poi chiederà il cambio d'uso, se gli viene concesso ....
Se invece lo propone già con destinazione diversa, significa che vuoi dovreste fare il cambio d'uso, quindi vi potete opporre, io vendo solo come abitativo.
Come mai lo propone come ufficio e non abitazione?
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Credo che il venditore sia proprietario di tutto il fabbricato e non vuole trovarsi un'attività commerciale nell'edificio, ho capito bene?
 

Rosa1968

Membro Storico
Credo che il venditore sia proprietario di tutto il fabbricato e non vuole trovarsi un'attività commerciale nell'edificio, ho capito bene?
ma chi compra fa quello che vuole, con i necessari permessi. Se non vuole estranei o cambi comunque consentiti dalle legge se lo tiene e fa quello che vuole lui.
Poi bisogna capire perché l'agente su sia iniziativa sta vendendo con un uso diverso.
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
La domanda fondamentale è un'altra: in un appartamento posso esercitare un'attività? Posso utilizzarlo come ufficio? Ad esempio, un avvocato, per aprire il proprio studio, deve necessariamente utilizzare un'unità immobiliare all'uopo destinata o può utilizzare un appartamento?

Temo che la risposta sia favorevole all'utilizzo di un appartamento anche come ufficio...

A fronte di un divieto vero e proprio non esiste quindi alcuna garanzia per il venditore che l'acquirente non utilizzi poi l'appartamento per ricevere propri clienti.

E' possibile però inserire il divieto in un apposito regolamento condominiale, il quale può naturalmente incidere su questo aspetto.

Quindi, più che rimarcare la contrarietà all'agente immobiliare che potrebbe anche non conoscere le reali intenzioni di un possibile acquirente... sarebbe meglio provvedere alla redazione del regolamento da far sottoscrivere a chi comprerà anticipandone compia al mediatore.
 

ugo56

Membro Attivo
Privato Cittadino
La domanda fondamentale è un'altra: in un appartamento posso esercitare un'attività? Posso utilizzarlo come ufficio? Ad esempio, un avvocato, per aprire il proprio studio, deve necessariamente utilizzare un'unità immobiliare all'uopo destinata o può utilizzare un appartamento?

Temo che la risposta sia favorevole all'utilizzo di un appartamento anche come ufficio...

A fronte di un divieto vero e proprio non esiste quindi alcuna garanzia per il venditore che l'acquirente non utilizzi poi l'appartamento per ricevere propri clienti.

E' possibile però inserire il divieto in un apposito regolamento condominiale, il quale può naturalmente incidere su questo aspetto.

Quindi, più che rimarcare la contrarietà all'agente immobiliare che potrebbe anche non conoscere le reali intenzioni di un possibile acquirente... sarebbe meglio provvedere alla redazione del regolamento da far sottoscrivere a chi comprerà anticipandone compia al mediatore.
Sì, difatti mi chiedo come fare per non incappare in un compratore che poi possa farci uno studio professionale ? Il piccolo fabbricato ha appena 4 appartamenti ed il mio, in cui continua ad abitarci, è l'unico al piano rialzato lo stesso dell'eventuale vendita ad uso ufficio. Tra l'altro, secondo me, perderebbe di valore la mia stessa abitazione. Non esiste un Regolamento di condominio perchè sino ad oggi non necessario. Come fare quindi per cautelarmi ?: non dovrei proprio vendere il piccolo appartamentino affianco ! L'agenzia è stata onesta ad anticiparmi la eventuale nuova destinazione magari non sapendo che a noi, venditori, non garbava affatto. Qualsiasi pensiero scritto sulla proposta e sull'atto di vendita, quindi, non avrebbe valore ? Addirittura, non essendoci un condominio, il proponente avrebbe la strada spianata ? Ma dico io, con tanti potenziali acquirenti, proprio una situazione del genere mi doveva procurare l'agenzia ?!!
 

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