C

Cesco76

Ospite
Ciao Cesco anchio voglio tranquillizzare tutti.
Il problema (eventualmente) non sarebbe la titolarità del bene, ma la necessità di rettiffica del prezzo presso i registri immobiliari.

Se l'eccezione è fondata ... si vedrà successivamente
A che fini il prezzo precedente potrebbe mai influire su una compravendita attuale?.. Non è uno di quei parametri che influisce a bloccare una compravendita. Allora quando si metteva nei rogiti il valore catastale invece si quello reale di acquisto per pagare meno imposta di registro?.... Allora gli atti di provenienza dovrebbero essere tutti nulli anche x quelle compravendite.... I notai sono un po di settimane che stanno tirando fuori cose assurde... A forza di andare avanti così la causa contro di loro la tirano fuori dalla pazienza delle persone esasperate x questa storia... Giocano con il fuoco
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
A che fini il prezzo precedente potrebbe mai influire su una compravendita attuale?.. Non è uno di quei parametri che influisce a bloccare una compravendita. Allora quando si metteva nei rogiti il valore catastale invece si quello reale di acquisto per pagare meno imposta di registro?.... Allora gli atti di provenienza dovrebbero essere tutti nulli anche x quelle compravendite.... I notai sono un po di settimane che stanno tirando fuori cose assurde... A forza di andare avanti così la causa contro di loro la tirano fuori dalla pazienza delle persone esasperate x questa storia... Giocano con il fuoco

Checco questa non la so. Spero di capirlo anche io.
 

Bianca1986

Membro Junior
Privato Cittadino
Consiglio a tutti di inoltrare questa mail agli organi competenti :
URGENTE –ELIMINAZIONE DEI VINCOLI RELATIVI AL PREZZO MASSIMO DI CESSIONE

Buona sera,
con viva preoccupazione invito l’Amministrazione Capitolina a trovare rapida soluzione ad una situazione che sta sempre più logorando molte famiglie romane, che non hanno posto in essere alcuna violazione ma semplicemente hanno visto cambiare le regole del gioco a partita iniziata.
Prima che la vicenda assuma rilievo per i drammatici risvolti umani che potrebbe comportare e per le imprevedibili conseguenze e azioni che potrebbero conseguire dallo stato di disperata prostrazione, chiedo un nuovo e ulteriore sforzo, non solo delle strutture dedicate ma dei vertici che le presidiano, per definire il procedimento per l’affrancazione degli immobili in diritto di superficie.
Si parla di cittadini che hanno acquistato a prezzo di libero mercato, regolarmente e, a suo tempo, legittimamente (come attestato da pubblico ufficiale e dalla stessa Amministrazione capitolina), e che quindi si sono recentemente impegnati a vendere con le stesse modalità e condizioni, ma che invece, ormai da sei mesi, si trovano impossibilitati a procedere e, soprattutto, a rispettare gli onerosi patti vincolanti stipulati.
Senza l’approvazione del procedimento che permetta l’affrancazione e il versamento di poche migliaia di euro alle casse comunali, tali cittadini perderanno centinaia di migliaia di euro di caparre versate, sia per la vendita dell’immobile che per l’acquisto di quello nuovo. Oggi continuano, così come stanno facendo da sei mesi a questa parte senza avere una data certa per poter stipulare, ad indebitarsi e impegnarsi economicamente in maniera significativa, per cercare di ottenere proroghe nelle compravendite e finanziare una qualche soluzione temporanea.
Passati sei mesi dalla sentenza della Cassazione n. 18135 del 16/09/2015 stanno ormai scadendo le delibere di mutuo e la capacità di sostenere ulteriori spese che, paradossalmente, già da sole si stanno rivelando ben più onerose di quanto si prospetta sarà dovuto al Comune.
L’efficacia dell’azione amministrativa non sia misurata solo in termini (seppur necessari) di ineccepibilità formale del provvedimento amministrativo, ma anche con riguardo agli effetti sostanziali e concreti dello stesso e, quindi, all’effettivo raggiungimento degli scopi prefissati, che non possono pertanto concretizzarsi in una inutile onere per i cittadini, ulteriore rispetto a quanto dovuto per regolarizzare la situazione e perseguire, quindi, l’obiettivo congiunto dell’Amministrazione capitolina e dei cittadini stessi (cioè l’adeguamento alla sopravvenuta interpretazione normativa).
La fiducia nelle istituzioni e nell’Amministrazione porta a implorare che entro il corrente mese di marzo sia approvata la delibera attuativa della precedente deliberazione n. 33/2015 e che le famiglie coinvolte siano messe in condizione di pagare il dovuto, salvaguardando allo stesso tempo i risparmi di una vita e la propria serenità, per riuscire, al più tardi nel mese di aprile, a firmare la convenzione per l’affrancazione e quindi gli atti di compravendita; allo stesso modo sarà possibile riavviare le compravendite da parte di quei cittadini che, pur avendone necessità, hanno dovuto soprassedere in attesa di affrancare.
La stessa fiducia nelle istituzioni e nell’Amministrazione porta ancora a confidare che cittadini che non hanno posto in essere alcuna violazione, ma che stanno semplicemente cercando di regolarizzare insieme al Comune una situazione creatasi nonostante l’aver operato in trasparenza e secondo le indicazioni della stessa Amministrazione e dei Notai (chiamati per legge a verificare la legittimità degli atti), non siano portati alla disperazione per (seppur comprensibili) lungaggini procedurali amministrative.
Purtroppo gli impegni presi in vigenza delle vecchie regole non concedono ulteriore tempo e impongono di chiedere all’Amministrazione Capitolina di non prenderne altro.
Non uccidete la parte sana della città, confidente nelle istituzioni e per questo silenziosa, per quanto prevalente!
Approvate tempestivamente la delibera per l’affrancazione degli immobili in diritto di superficie, senza legarla a quella per l’affrancazione dei terreni di proprietà ex legge 167/21962 (situazione emersa di recente e che permette quindi agli interessati ancora qualche margine di attesa, che si è invece ormai esaurito per gli altri, titolari di diritto di superficie) nel caso ciò comporti ulteriori rinvii!
Grazie per l’attenzione che vorrete dare al presente messaggio.
Distinti saluti
 

robert50

Membro Attivo
Privato Cittadino
Consiglio a tutti di inoltrare questa mail agli organi competenti :
URGENTE –ELIMINAZIONE DEI VINCOLI RELATIVI AL PREZZO MASSIMO DI CESSIONE

Buona sera,
con viva preoccupazione invito l’Amministrazione Capitolina a trovare rapida soluzione ad una situazione che sta sempre più logorando molte famiglie romane, che non hanno posto in essere alcuna violazione ma semplicemente hanno visto cambiare le regole del gioco a partita iniziata.
Prima che la vicenda assuma rilievo per i drammatici risvolti umani che potrebbe comportare e per le imprevedibili conseguenze e azioni che potrebbero conseguire dallo stato di disperata prostrazione, chiedo un nuovo e ulteriore sforzo, non solo delle strutture dedicate ma dei vertici che le presidiano, per definire il procedimento per l’affrancazione degli immobili in diritto di superficie.
Si parla di cittadini che hanno acquistato a prezzo di libero mercato, regolarmente e, a suo tempo, legittimamente (come attestato da pubblico ufficiale e dalla stessa Amministrazione capitolina), e che quindi si sono recentemente impegnati a vendere con le stesse modalità e condizioni, ma che invece, ormai da sei mesi, si trovano impossibilitati a procedere e, soprattutto, a rispettare gli onerosi patti vincolanti stipulati.
Senza l’approvazione del procedimento che permetta l’affrancazione e il versamento di poche migliaia di euro alle casse comunali, tali cittadini perderanno centinaia di migliaia di euro di caparre versate, sia per la vendita dell’immobile che per l’acquisto di quello nuovo. Oggi continuano, così come stanno facendo da sei mesi a questa parte senza avere una data certa per poter stipulare, ad indebitarsi e impegnarsi economicamente in maniera significativa, per cercare di ottenere proroghe nelle compravendite e finanziare una qualche soluzione temporanea.
Passati sei mesi dalla sentenza della Cassazione n. 18135 del 16/09/2015 stanno ormai scadendo le delibere di mutuo e la capacità di sostenere ulteriori spese che, paradossalmente, già da sole si stanno rivelando ben più onerose di quanto si prospetta sarà dovuto al Comune.
L’efficacia dell’azione amministrativa non sia misurata solo in termini (seppur necessari) di ineccepibilità formale del provvedimento amministrativo, ma anche con riguardo agli effetti sostanziali e concreti dello stesso e, quindi, all’effettivo raggiungimento degli scopi prefissati, che non possono pertanto concretizzarsi in una inutile onere per i cittadini, ulteriore rispetto a quanto dovuto per regolarizzare la situazione e perseguire, quindi, l’obiettivo congiunto dell’Amministrazione capitolina e dei cittadini stessi (cioè l’adeguamento alla sopravvenuta interpretazione normativa).
La fiducia nelle istituzioni e nell’Amministrazione porta a implorare che entro il corrente mese di marzo sia approvata la delibera attuativa della precedente deliberazione n. 33/2015 e che le famiglie coinvolte siano messe in condizione di pagare il dovuto, salvaguardando allo stesso tempo i risparmi di una vita e la propria serenità, per riuscire, al più tardi nel mese di aprile, a firmare la convenzione per l’affrancazione e quindi gli atti di compravendita; allo stesso modo sarà possibile riavviare le compravendite da parte di quei cittadini che, pur avendone necessità, hanno dovuto soprassedere in attesa di affrancare.
La stessa fiducia nelle istituzioni e nell’Amministrazione porta ancora a confidare che cittadini che non hanno posto in essere alcuna violazione, ma che stanno semplicemente cercando di regolarizzare insieme al Comune una situazione creatasi nonostante l’aver operato in trasparenza e secondo le indicazioni della stessa Amministrazione e dei Notai (chiamati per legge a verificare la legittimità degli atti), non siano portati alla disperazione per (seppur comprensibili) lungaggini procedurali amministrative.
Purtroppo gli impegni presi in vigenza delle vecchie regole non concedono ulteriore tempo e impongono di chiedere all’Amministrazione Capitolina di non prenderne altro.
Non uccidete la parte sana della città, confidente nelle istituzioni e per questo silenziosa, per quanto prevalente!
Approvate tempestivamente la delibera per l’affrancazione degli immobili in diritto di superficie, senza legarla a quella per l’affrancazione dei terreni di proprietà ex legge 167/21962 (situazione emersa di recente e che permette quindi agli interessati ancora qualche margine di attesa, che si è invece ormai esaurito per gli altri, titolari di diritto di superficie) nel caso ciò comporti ulteriori rinvii!
Grazie per l’attenzione che vorrete dare al presente messaggio.
Distinti saluti
 

robert50

Membro Attivo
Privato Cittadino
Bianca 1986, grazie per il documento lucido ed efficace che credo interpreti pienamente lo stato di prostrazione in cui ci siamo venuti a trovare a seguito della nota sentenza. Senz'altro invierò la mail agli organi competenti. Non possiedo indirizzo mail del Commissario Tronca ne quello del sub Ugo Taucer, attraverso lo 060606 sono venuto a conoscenza del responsabile dell'ufficio preposto alla comunicazione del Commissario : Roberto Toppoli mail roberto.toppoli@comune.roma.it
 

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