Il ricorso al Presidente della Repubblica viene trattato in realtà dal Consiglio di Stato.Vedo che si parla ancora di ricorsi al TAR, ricorsi al Presidente della Repubblica, ricorsi contro i venditori....non andiamo da nessuna parte!!!! per il ricorso al TAR siamo oltre i termini, i ricorsi al Presidente della Repubblica (pensate davvero che decida lui?) finiscono tutti con la PA vincente! per quanto riguarda i ricorsi ai venditori, non entro nel merito del discorso etico, ma li sapete i tempi di un processo civile in Italia? se va bene 15 anni..e poi siete proprio sicuri di vincere? pensate che tutti i giudici si adegueranno alla famosa sentenza della cassazione che ha deciso su un caso specifico dove peraltro non si era arrivati al rogito? e pensate che la stessa Cassazione fra 15/20 anni avrà lo stesso orientamento??? vorrei farvi capire che c'è chi si sta arricchendo con queste cause...
Allora partiamo da 3 punti fondamentali: 1) la delibera 40 fa acqua da tutte le parti; 2) la stessa sentenza della Cassazione quando si pronuncia sugli immobili in piena proprietà non convince; 3) la stessa legge 106/2011 entra in contraddizione con leggi precedenti, come evidenziato dallo studio fatto dal Notariato già postato più volte e ben spiegato da un altro utente del forum; 4) il Comune di Roma non solo non ha applicato la Legge (fatto gravissimo!!!) ma ha indotto in errore acquirenti e venditori con pareri/nulla osta, lettere al Notariato e chi più ne ha più ne metta, lo stesso Comune che adesso vuole ridurci in miseria!!!....Cosa dobbiamo fare? rivolgerci alla POLITICA!!! secondo me non ci sono altre strade!!!
Di solito si segue questa strada per due ragioni: mancanto rispetto dei tempi (60 giorni al TAR e 120 per il ricorso straordinario) e ridurre i tempi del procedimento in quanto si salta il TAR.
I tempi sono inferiori ai 2 anni in base alle mie conoscenze personali.
Per cambiare la delibera ci sono 2 strade: ricorso amministrativo (TAR e Consiglio di Stato) e revoca della delibera da parte dell'amministrazione comunale.
La causa civile può portare il giudice a rimandare la questione al giudice di cassazione e i tempi sarebbero molto più lunghi.
La pagina FB già esiste e vi ho scritto che l'Unione PdZ intende sostenere il ricorso straordinario, anche se non condivide in toto le posizioni di Area 167 (vedere mio precedente post). Quindi associamoci alla pagina FB di Unione PdZ e sostemiamo tale esigenza/necessità.
Da parte mia ho anche mandato email e post a: Roberta Lombardi, Beppe Grillo, Marcello e Francesca De Vito, Pietro Calabresi, Fornari e Iorio.
Fate anche voi lo stesso. Vi ho mandato i miei post.
Inoltre ho mandato email a Federico Verdicchio, presidente CdQ ColeldegliAbeti, e alla mia cooperativa (90 soci): fate lo stesso nei vostri PdZ e create le premesse affinchè tutti scrivano ai loro referenti politici, specie M5S e opposizoni.
Eccovi il testo che ho mandato a Verdicchio:
Buona sera,
sono un proprietario di un alloggio in diritto di superficie nel quartiere.
Vi scrivo per sensibilizzare su un problema che in molti stanno sottovalutando e per il quale occorre una mobilitazione a tutti i livelli.
Mi riferisco all'acquisizione in proprietà del terreno (trasformazione in diritto di proprietà) e alla possibilità di vendere a libero mercato (affrancamento).
Esse sono state regolate dall'amministrazione di Roma con due delibere: Tronca 40/16 e Raggi 13/16.
Tali delibere presentano ad esempio gravi violazioni di legge e forti criticità su alcuni punti su alcuni punti di seguito riportati per il quale il M5S non si deve uniformare a precedenti comportamenti e far partecipare al processo i cittadini con le lori associazioni (Area 167, Unione Comitati PdZ, etc.):
1. impossibilità a poter vendere gli alloggi per l'indeterminazione del costo di affrancazione finale in un quadro in cui tutti gli altri Comuni della penisola (i.e. Trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà) hanno già determinato i costi finale, indipendentemente dal completamento della lottizzazione. Tale mancata determinazione dei prezzi finali causa, in pratica, la mancata applicazione da parte del Comune di Roma della legge 106/2011 che aveva l'obiettivo di agevolare il trasferimento di tali immobili con conseguente blocco del mercato immobiliare e crescita dei prezzi delle case costruite non in regime di edilizia convenzionata e agevolata, ovvero gli edifici dei palazzinari.
2. interpretazione unica nel panorama dei Comuni italiani della legge nazionale 865/71 e s.m.i. con richiesta, anche oltre 20 anni dalla stipula della Convenzione originaria, di procedere sia all'affrancamento sia alla trasformazione (anche in questo caso è solo Roma ad aver interpretato in questo modo la norma).
3. determinazione del valore commerciale del terreno attraverso un meccanismo di calcolo che genera evidenti distorsioni sui valori reali dei terreni in un contesto in cui il FORMEZ e la totalità dei Comuni italiani e la stessa legge 147/2013 (art 1 comma 392) hanno basato tale stime sul valori OMI dei prezzi reali di vendita e seguito quindi un calcolo dei corrispettivi che risulta più equo e corretto. Peraltro, tale differente determinazione per i 14 PdZ per i quali si poteva provvedere alla trasformazione, a seguito delle delibere 55/2011 e 297/2012, si viene a configurare, in caso di conferma dei valori venali della delibera 40/216, l'ipotesi di danno erariale con rivalsa da parte del Comune verso tutti quei dirigenti e funzionari del Comune che hanno concesso le trasformazioni sui 14 PdZ a prezzi che risultano almeno 4 volte inferiori rispetto a quelli rideterminati, secondo noi erroneamente (vedasi punto 5), con la precitata delibera 40/2016;
4. mancato interessamento della Corte di Conti del Lazio in merito alla riduzione dei valore venale dei terreni a seguito del pagamento delle opere di urbanizzazione, come da delibera della Corte dei Conti della Lombardia n. 61/2016;
5. questione delle stime dei valori venali troppo elevate della Deliberazione 40/2016 a causa del meccanismo di valutazione con procedimento indiretto o analitico, al posto del procedimento diretto o sintetico suggerito dal ministero della semplificazione con il documento FormezPA (http://www.formez.it/sites/default/files/aree_peep_e_pip.pdf), con stima della massima incidenza del 20% (ai sensi del comma 2 dell’art. 18 del D.P.R. 380/2001) per il costo del suolo e la riduzione del 25% (ai sensi dell’art 37 comma 1 D.P.R. 327 del 2001) di tale stima.
Non si è citato il problema delle "seconde" e successive vendite a libero mercato che meritano una trattazione separata e un intervento sanatorio in quanto ora, tutti i privati che hanno pagato a libero mercato le loro case in edilizia agevolata sono chiamati a versare ingenti somme al Comune per eliminare i vincoli collegati alla Convenzione con il Comune di Roma.
Nel mio caso, in via provvisoria dovrei pagare al Comune 14.000 euro per l'affrancazione e 16.000 euro per la trasformazione che mi sembrano cifre fuori da ogni logica /in allegato foglio .xls per fare il calcolo sulla base dei dati presenti nelle vostre convenzioni).
Vi chiedo quindi di associarvi alle iniziative dell'unione dei comitati di quartiere (Gian Luca Riparbelli XIV Municipio | Facebook) di Area 167 (Comitato AREA 167 Locate | Facebook) e di interessare i politici di riferimento per cambiare i punti sopra illustrati delle due delibere in questione.
L'associazione Area 167 sta per presentare un ricorso straordinario al presidente della Repubblica per l'annullamento della delibera 40.
Vi allego alla presente un documento che stiamo per inviare al Comune e alla Regione elaborato all'interno di un forum all'argomento (Sentenza n. 18135 del 16/09/2015) che dettaglia tutte le problematiche presenti nelle delibere approvate recentemente dal Comune di Roma.
saluti
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