Che il comune di Roma sia in torto questo lo sappiamo tutti, ma la normativa è ingarbugliata eccome....la legge n. 106/2011 è in palese contraddizione con la normativa precedente dove rende possibile l'affrancamento anche alla case in piena proprietà, peccato che tutti vincoli per le case in piena proprietà (ma non quelli relativi al prezzo massimo che per quelle case NON SONO MAI ESISTITI) sono stati abrogati dalla legge n. 179/92 che, ti ricordo, è ancora in vigore!!!...tu dimmi se non è ingarbugliata...
Per questo son sempre più convinto che oltre al casino che hanno combinato in comune ci sono vizi a monte sulla legislazione, temo che scaricare tutto sulla giunta o i politici locali, che è stato il senso della risposta avuta dalla Lombardi, non risolva il problema, primo perchè le leggi stratificate, come scrivi tu, sono interpretabili e in contraddizione su alcuni punti, secondo perche non danno, ovviamente, il modo di risolvere il pregresso in modo equo, e mi riferisco sopratutto alle successive alienazioni di immobili intervenute nel tempo.
Sotto questo specifico aspetto l'amministrazione locale non può fare nulla, nessuna legge impone a chi a venduto di affrancare ora al posto dell'attuale proprietario, l'unico strumento che ha quest'ultimo è la causa civile che, oltre a comportare spreco di soldi e tempi indefiniti, finirebbe per penalizzare pesantemente il venditore per colpe altrui.
Forse riesco a mettermi nei panni del venditore più di altri, perchè ho rischiato di vendere proprio prima della sentenza, e non si può dire che la gente vende una casa peep per lucrare, lo fa perchè potrebbe avere necessita impellenti, come me, di spostarsi da un posto o son venute meno le condizioni di vivibilità in relazione al nucleo familiare. Quei soldi al 99% sono reinvestiti in un altro immobile, e vi posso assicurare, conti alla mano, che, considerati i prezzi che continuano ad avallare ai costruttori, anche acquistando un altro alloggio peep, ci avrei dovuto mettere dei soldi sopra, che non ho, oppure ridimensionare il target rispetto all'attuale alloggio.
Anche se eticamente discutibile, per questi casi il condono sarebbe l'unica soluzione ragionevole, ma di questo può occuparsi solo il parlamento, l'amministrazione locale non può fare nulla.
Ormai tutto, e in particolare la politica, è mediatico, il problema esiste solo se ha visibilità mediatica, sta noi trovare il modo di alzare un bel polverone sulla vicenda.
Parlando di polverone mi stanno scorrendo in mente le immagini del recente terremoto, e tutti quei commenti sulla prevenzione che ho sentito decine di volte negli anni senza che nulla cambiasse. E vale anche per altre questioni inrisolte, alluvioni, reati ambientali, scorie radiattive, emergenze rifiuti, ecc. ecc., ma, quando la notizia non fa più notizia, il problema sparisce fino alla prossima volta.
Questo solo per dire che, anche nel nostro piccolo insignificante problema confrontato a questi, bisogna fare un po' di chiasso mediatico.