Santi60

Membro Attivo
Professionista
Allora tu come lo interpreti questo capoverso:
"Che, in mancanza di convenzione integrativa di affrancazione, il vincolo relativo al
prezzo massimo di cessione nonché al canone massimo di locazione per gli alloggi
realizzati nei Piani di Zona segue il bene nei successivi passaggi di proprietà a titolo di onere reale senza limiti di tempo, indipendentemente dall’epoca di stipula della
convenzione sia nel caso di concessione in diritto di superficie che di cessione in
proprietà, secondo quanto affermato dalla Corte di Cassazione nella citata sentenza delle Sezioni Unite n. 18135 del 16 settembre 2015, con l’unica eccezione per quegli alloggi per i quali sia stata portata a termine la procedura a suo tempo prevista dall’art. 35 L. n. 865/1971, comma 17, durante il suo periodo di vigenza"
Vale solo per chi ha comprato in diritto di proprietà?
Lo interpreto per quello che c'è scritto e cioè che vale per le Convenzioni in diritto di superficie ed in diritto di proprietà ai sensi dell'art.35 Legge 865/1971. Le convenzioni di trasformazione non c'entrano più nulla con la 865/1971 poiché le precedenti Convenzioni sono state, appunto, sostituite da una nuova Convenzione che, ai sensi del comma 46 dell'art. 31 della Legge 448/1998 (che è quello che regola le trasformazioni) debbono essere stipulate secondo una Convenzione tipo ex Legge 10/1977 poi sostituita da quella di cui all'art. 18 DPR 380/2001. Inoltre, proprio considerando che nel capoverso che citi ("la procedura a suo tempo prevista dall’art. 35 L. n. 865/1971, comma 17, durante il suo periodo di vigenza") si parla ancora del comma 17 che è stato abrogato dalla Legge 179/1992, tale capoverso non può che riferirsi alle vecchie convenzioni in Diritto di Proprietà ante Legge 179/1992.
Infine, dato che il comma 49-bis dell'art. 31 della Legge 448/1998, che è alla base della Deliberazione 40/2016, esclude dalla sua applicazione proprio le Convenzioni in Diritto di Proprietà post Legge 179/1992 e la Sentenza n. 18135 del 16 settembre 2015 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite esclude la continuità nel tempo del vincolo del prezzo massimo per le Convenzioni stipulate ai sensi della Legge 10/1977 (e tali debbono essere le Convenzioni di Trasformazione), il capoverso che hai citato NON può riferirsi alla Convenzioni di Trasformazione.
Capisco che i Funzionari del Comune di Roma dicano il contrario, ma, semplicemente, quanto asseriscono è contrario alle Leggi Nazionali.
 

mrc70

Membro Junior
Privato Cittadino
@mrc70 è piuttosto strano e, comunque, secondo me, sarebbe anche illegale, stipulare una Convenzione di Trasformazione utilizzando una Bozza che non sia mai stata approvata da una specifica Deliberazione, ma, semplicemente, "modificata" inserendo riferimenti ad altre Deliberazioni che non c'entrano nulla. A mio avviso, se effettivamente ci sono già queste nuove Convenzioni, chi le ha firmate ha commesso, quantomeno il reato di "Abuso d'Ufficio".
Per quanto ne so, al momento, ci sono solo due schemi di Convenzione approvate:
  1. Quella di "Trasformazione" ai sensi del comma 46 dell'art. 31 della Legge 448/1998 in base alla bozza approvata con la Deliberazione 54/2003.
  2. Quella di "Affrancazione" ai sensi del comma 49-bis dell'art. 31 della Legge 448/1998 in base alla bozza approvata con la Deliberazione 33/2015.
Se poi il Comune di Roma si vuole distinguere per "creatività" inventandosi nuove convenzioni estemporanee (per altro fuori legge) non sottoposte alle necessarie approvazioni con tanto di Deliberazione, allora siamo proprio fuori da qualsiasi stato di diritto, ma nella più completa anarchia!

L'inserimento di una clausola nell'atto di trasformazione il 6 maggio me lo hanno detto proprio persone che hanno stipulato l'atto quel giorno. Da quanto mi hanno detto durante la stipula sono intervenuti delle persone del Comune che hanno imposto l'inserimento del riferimento alla delibera 40 che era stata firmata proprio il 6 maggio.
Mi hanno riferito anche che alcuni dei presenti non hanno proceduto alla stipula.
Probabilmente anche l'abbattimento previsto per i 14 PdZ potrebbe essere legato al fatto che in quelle zone le procedure di esproprio sono completate per cui l'onere di affrancazione è legato solo alla variazione del valore venale del terreno e forse hanno stimato che questa differenza non debba essere troppo grande. Di fatto quando ho stipulato il mio atto di trasformazione c'erano con me diverse persone della mia stessa zona e tutti abbiamo pagato praticamente solo l'atto notarile in quanto le quote a saldo erano irrisorie.
 

Santi60

Membro Attivo
Professionista
E per chi ha già pagato a febbraio che deve fare aspettare ancora?
Io farei un'istanza di sollecito a stipulare la Convenzione di Trasformazione sulla base dell'unica Bozza approvata con la Deliberazione 54/2003, dando 30 giorni di tempo dato che la Deliberazione 13/2016 indica 180 solo per la procedura di Affrancazione, invece, in assenza di una specifica Deliberazione che ne prolunghi i termini (fino al massimo di 180 giorni) per la procedura di Trasformazione il tempo limite standard è di 30 giorni (come quello di tutte le procedure della PA che non siano specificamente prolungate da apposite norme sulla base di una dimostrabile complessità).
 
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
Allora in base a cosa si è rogitato a prezzo di mercato fin dal 1990 circa?
Ecco questa è una domanda molto intelligente su cui bisogna indagare, indagare e indagare. Come si è venduto prima che nella fortezza delle scienze (aka il Comune di Roma) si partorisse l'idea dei "chiarimenti"? Come facevano i notai a rogitare, inserendo il prezzo massimo di cessione o il prezzo effettivamente pagato? Cosa succede a tutti quegli sfortunati che hanno acquistato a prezzo pieno più di 10 anni fa?

Mi domando che fine ha fatto il giornalismo investigativo Italiano, ammesso sia mai esistito davvero...
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
I primi reperti di nulla-osta risalgono al 2008-2009, uno nel forum ne aveva uno di inizio 2009.

Io ho rogitato a dicembre 2007: non esisteva il nulla osta.
All'epoca chiesi delucidazioni su questo "diritto di superficie" a tutti gli esperti: perito, consulente per il mutuo, agenzie immobiliari, etc.
La risposta fu: "Non preoccuparti, quella è solo una formalità, è una convenzione per cui tra 99 anni il terreno tornerebbe nella proprietà del comune. Ma, tra 99 anni, ammesso che esista ancora il palazzo, verrà certamente rinnovata".

Prezzo imposto? Nulla osta? E che erano?

Poi nel 2010, improvvisamente la banca con cui surrogai il mutuo mi chiese un chiarimento del comune sul prezzo massimo di cessione.
Il famoso nulla osta.
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
Io farei un'istanza di sollecito a stipulare la Convenzione di Trasformazione sulla base dell'unica Bozza approvata con la Deliberazione 54/2003, dando 30 giorni di tempo dato che la Deliberazione 13/2016 indica 180 solo per la procedura di Affrancazione, invece, in assenza di una specifica Deliberazione che ne prolunghi i termini (fino al massimo di 180 giorni) per la procedura di Trasformazione il tempo limite standard è di 30 giorni (come quello di tutte le procedure della PA che non siano specificamente prolungate da apposite norme sulla base di una dimostrabile complessità).

Che è esattamente quello che ho intenzione di fare!

Prossima settimana incontro l'avvocato.

Peccato non si possa fare un'azione collettiva come è stato fatto per sollecitare la lavorazione delle domande di affrancazione.

Qualora vogliate unirvi al sottoscritto, io sono a disposizione.
 

Santi60

Membro Attivo
Professionista
Ma io spero che la responsabilitá non sia (solo) PERSONALE del dirigente ma del Comune in toto. Il dirigente lo puoi mettere anche per strada e rovinarlo economicamente ma non riuscirai mai a recuperare tutti i soldi da dare alle persone.

Qui deve solo sanare il comune...
Si certo, nei riguardi delle persone "ingannate" da "chiarimenti creativi" dovrebbe rispondere il Comune (se poi se, a sua volta, il Comune vuole rifarsi sui funzionari e la relativa catena gerarchica dei dirigenti sopra di lui sono problemi interni all'organizzazione comunale).
 

Mobil

Membro Attivo
Privato Cittadino
Lo interpreto per quello che c'è scritto e cioè che vale per le Convenzioni in diritto di superficie ed in diritto di proprietà ai sensi dell'art.35 Legge 865/1971. Le convenzioni di trasformazione non c'entrano più nulla con la 865/1971 poiché le precedenti Convenzioni sono state, appunto, sostituite da una nuova Convenzione che, ai sensi del comma 46 dell'art. 31 della Legge 448/1998 (che è quello che regola le trasformazioni) debbono essere stipulate secondo una Convenzione tipo ex Legge 10/1977 poi sostituita da quella di cui all'art. 18 DPR 380/2001. Inoltre, proprio considerando che nel capoverso che citi ("la procedura a suo tempo prevista dall’art. 35 L. n. 865/1971, comma 17, durante il suo periodo di vigenza") si parla ancora del comma 17 che è stato abrogato dalla Legge 179/1992, tale capoverso non può che riferirsi alle vecchie convenzioni in Diritto di Proprietà ante Legge 179/1992.
Infine, dato che il comma 49-bis dell'art. 31 della Legge 448/1998, che è alla base della Deliberazione 40/2016, esclude dalla sua applicazione proprio le Convenzioni in Diritto di Proprietà post Legge 179/1992 e la Sentenza n. 18135 del 16 settembre 2015 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite esclude la continuità nel tempo del vincolo del prezzo massimo per le Convenzioni stipulate ai sensi della Legge 10/1977 (e tali debbono essere le Convenzioni di Trasformazione), il capoverso che hai citato NON può riferirsi alla Convenzioni di Trasformazione.
Capisco che i Funzionari del Comune di Roma dicano il contrario, ma, semplicemente, quanto asseriscono è contrario alle Leggi Nazionali.
Scusa ma non ti seguo più.
Non stiamo disquisendo se la delibera è rispetta la legge o no, sappiamo già che a parere condiviso non lo fa, ma di quello che c'è scritto dentro.
Quello che leggo io in questo capoverso è che il riferimento alla 865/71 è solo un inciso per escludere dal vincolo chi "nel suo periodi di vigenza" ha portato a temine la procedura di cui al comma 17 art.35 della 865/71, e lo traduco fino all a179/92 che lo ha abbrogato.
Per esclusione , quindi , sostengono che, in mancanza di affrancamento, il vincolo interessa tutto il resto, indipendentemente dalla data di stipula della convenzione, ossia per sempre.
Ed è il filo conduttore che, in barba delle leggi nazionali, sembra abbiano intenzione di seguire per le nuove trasformazioni, come testimonia @mrc70, se non l'ho interpretato male
 

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