Premesso che la mia risposta non è frutto di competenza professionale ma semplicemente di esperienza acquisita e deduzioni frutto delle medesime tue domande, posso solo esprimere il mio parere e le mie conclusioni.
I coefficienti a volte adottati dai tecnici per passare dalla superficie reale alla superficie convenzionale utilizzata per elaborare i rapporti millesimali sul condominio, trovano origine da una circolare ministeriale che suggerisce appunto certi coefficienti (di piano, esposizione ecc): se non ricordo male questa circolare nasceva per valorizzare la quota di assegnazione di ciascuna unità inserita in costruzioni di edilizia popolare realizzata dallo stato. Di fatto è l'unico riferimento formale esistente, e non sempre è adottato nel calcolo dei millesimi, ed a parer mio non è nemmeno sempre auspicabile.
Salvo macroscopiche differenze, esempio alloggio parzialmente seminterrato con limiti considerevoli rispetto al piano tipo, la soluzione che si mantiene comprensibile ed invariabile nel tempo, è quella di considerare solo la superficie: il resto è soggetto a distorsioni frutto di mutate condizioni di interesse molto marginale riguardo alle relazioni intercondominiali.
Hai capito che a mio parere non devono rilevare la variazioni interne alla proprietà esclusiva: ognuno è libero di farne l'uso che crede, senza che questo volta a volta comporti la revisione dei rapporti, magari per pochi centesimi.
Per giustificare una revisione dei millesimi, si deve essere di fronte a non trascurabili ampliamenti sostanziali di consistenza, non ad un diversa suddivisione interna .
E' solo in catasto che fiscalmente ha adottato in passato il criterio del nr di vani, e pure quello sembra in futuro ritornare ai mq., che sono la vera grandezza confrontabile ed indicatrice della consistenza dell'alloggio.
Saranno quindi motivatamente rivisti i millesimi di fronte ad una sopraelevazione del fabbricato, ad esempio con il recupero del sottotetto per scopi abitabili, acquisito dall'ultimo piano, non certo la suddivisione di un ampio soggiorno per ricavare una cameretta.
L'aggiornamento del c.c. in materia condominiale ha preso atto di questo orientamento ed appunto recentemente fissato una soglia,per richiedere la modifica dei millesimi: la consistenza deve essere variata di più del 20% rispetto all'origine.
Anche dare coefficienti al variare dei piani, deve essere usata con giudizio: le ragioni possono dipendere dalla assenza o presenza di ascensore in un palazzo di 5 piani: è evidente che il 5° piano assume un valore diverso con o senza ascensore. Ma anche l'ascensore più essere introdotto in un secondo tempo, e allora se ne dovrebbe tener conto aggiornando i millesimi. Se poi si dà valore al piano per via del panorama, anche su questo ho esperienze negative: il palazzo che 40 anni fa aveva vista a mare, oggi è coperto da altri palazzi nel frattempo realizzati; vedi quindi che la cosa più stabile è evitare la maggior parte dei coefficienti.
La consistenza reali degli immobili non è soggetta a riduzioni o espansioni naturali o ad eventi esterni : assumendo questa come rapporto millesimale, evita periodici litigi.