Buonasera a tutti,
abbiamo firmato un compromesso (tramite Agenzia Immobiliare) per l'acquisto di un immobile (accatastato come a/7) in fase di condono con rogito da stipulare entro e non oltre il 28 aprile, ma poichè i proprietari erano indietro con i pagamenti delle oblazioni per la pratica di condono, ad oggi ancora non si è rogitato, ma ora la banca (con la nuova documentazione) ha dato l'OK per il mutuo, ma parlando con l'agente immobiliare siamo venuti a conoscenza di ulteriori vizi, che vado ad elencare di seguito:
- al rogito non si arriverà col condono, ma solo con la domanda presentata nel 1985 e senza certificazione di Agibilità
- non vi è l'allaccio idrico (l'agente immobiliare ha utilizzato le seguenti parole: "è allacciato abusivamente all'acqua del comune tramite una fontanella pubblica)
- non vi è l'allaccio fognario (i proprietari hanno fatto da poco la domanda, facendo i lavori in giardino e presentando il progetto)
- il pozzo nero è abusuvo e scarica in giardino fuori da ogni legge, difatti i proprietari non hanno alcun contratto per svuotarlo e nessuna certificazione
- gli impianti non sono a norma
- vi è una copertura in eternit in pessimo stato e non denunciata alla ASL di competenza come prevede la legge
ed infine di fronte alla casa stessa, potrebbe sorgere una discarica che andrebbe a sostituire una collina (che al momento del preliminare era una collina e basta)
Visti i sopra citati motivi e dati i tempi molti lunghi per "sanarli" è possibile secondo Voi, recedere dal compromesso avendo indietro la caparra (60.000€ circa) e tutte le spese sostenute (agenzia, perito, etc)??????
Noi lo abbiamo chiesto all'Agenzia ma loro sostengono che non solo non avremmo indietro i soldi, ma che i proprietari, dato che hanno dato una caparra per un'altra casa, ci citerebbero per danni.
Secondo Voi come possiamo tutelarci e soprattutto abbiamo la possibilità di annullare il tutto?
Grazie
abbiamo firmato un compromesso (tramite Agenzia Immobiliare) per l'acquisto di un immobile (accatastato come a/7) in fase di condono con rogito da stipulare entro e non oltre il 28 aprile, ma poichè i proprietari erano indietro con i pagamenti delle oblazioni per la pratica di condono, ad oggi ancora non si è rogitato, ma ora la banca (con la nuova documentazione) ha dato l'OK per il mutuo, ma parlando con l'agente immobiliare siamo venuti a conoscenza di ulteriori vizi, che vado ad elencare di seguito:
- al rogito non si arriverà col condono, ma solo con la domanda presentata nel 1985 e senza certificazione di Agibilità
- non vi è l'allaccio idrico (l'agente immobiliare ha utilizzato le seguenti parole: "è allacciato abusivamente all'acqua del comune tramite una fontanella pubblica)
- non vi è l'allaccio fognario (i proprietari hanno fatto da poco la domanda, facendo i lavori in giardino e presentando il progetto)
- il pozzo nero è abusuvo e scarica in giardino fuori da ogni legge, difatti i proprietari non hanno alcun contratto per svuotarlo e nessuna certificazione
- gli impianti non sono a norma
- vi è una copertura in eternit in pessimo stato e non denunciata alla ASL di competenza come prevede la legge
ed infine di fronte alla casa stessa, potrebbe sorgere una discarica che andrebbe a sostituire una collina (che al momento del preliminare era una collina e basta)
Visti i sopra citati motivi e dati i tempi molti lunghi per "sanarli" è possibile secondo Voi, recedere dal compromesso avendo indietro la caparra (60.000€ circa) e tutte le spese sostenute (agenzia, perito, etc)??????
Noi lo abbiamo chiesto all'Agenzia ma loro sostengono che non solo non avremmo indietro i soldi, ma che i proprietari, dato che hanno dato una caparra per un'altra casa, ci citerebbero per danni.
Secondo Voi come possiamo tutelarci e soprattutto abbiamo la possibilità di annullare il tutto?
Grazie