lucacerniglia

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Privato Cittadino
Si H&F,
è vero, dice: proprietario dell'ultimo piano. Però è importante perchè la sentenza secondo me cerca di porre un limite agli impedimenti immotivati da parte dei condomini quando uno di loro prova ad utilizzare in modo più intenso e per se stesso una parte comune. Infatti se leggi la sentenza ad un certo punto dice che non è sufficiente per il condominio lamentare un ipotetico uso della cosa comune ma deve essere specificato quale uso l'innovazione sottrarrebbe al condominio. Cioè non si può solo dire: "non voglio che il terrazzo sia anche solo parzialmente usato da Tizio perchè se mi va voglio andare a guardare le nuvole" ma bisogna dire: "la porzione di terrazzo che Tizio vuole usare per sè serve al condominio per X motivo".
Questo mi pare un principio rivoluzionario. Che, d'altra parte, sarà duro da fare accettare ai condomini (seppure si tratta di una sentenza della cassazione).
Aggiungo che, secondo me, per estensione, potrebbe valere lo stesso principio per tutte le cose comuni in condominio. Cioè se io non faccio un danno agli altri devo potere utilizzare uno spazio comune anche per una mia specifica necessità (in uso esclusivo). Ad oggi, nei condomini ci sono tanti spazi vuoti e inutilizzati che stanno lì così, completamente inutili perchè se provi a dire in assemblea che vuoi usarlo tu, arriva sempre il rompiscatole che dice: "eh no! perchè se poi lo volgio usare io...".
Invece secondo me il principio è molto semplice: io non occupo tutto lo spazio ma un pezzettino, perchè così non faccio danno agli altri, ma quel pezzetto lasciatemelo !
Un saluto
Luca
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Si H&F,
è vero, dice: proprietario dell'ultimo piano. Però è importante perchè la sentenza secondo me cerca di porre un limite agli impedimenti immotivati da parte dei condomini quando uno di loro prova ad utilizzare in modo più intenso e per se stesso una parte comune. Infatti se leggi la sentenza ad un certo punto dice che non è sufficiente per il condominio lamentare un ipotetico uso della cosa comune ma deve essere specificato quale uso l'innovazione sottrarrebbe al condominio. Cioè non si può solo dire: "non voglio che il terrazzo sia anche solo parzialmente usato da Tizio perchè se mi va voglio andare a guardare le nuvole" ma bisogna dire: "la porzione di terrazzo che Tizio vuole usare per sè serve al condominio per X motivo".
Questo mi pare un principio rivoluzionario. Che, d'altra parte, sarà duro da fare accettare ai condomini (seppure si tratta di una sentenza della cassazione).
Aggiungo che, secondo me, per estensione, potrebbe valere lo stesso principio per tutte le cose comuni in condominio. Cioè se io non faccio un danno agli altri devo potere utilizzare uno spazio comune anche per una mia specifica necessità (in uso esclusivo). Ad oggi, nei condomini ci sono tanti spazi vuoti e inutilizzati che stanno lì così, completamente inutili perchè se provi a dire in assemblea che vuoi usarlo tu, arriva sempre il rompiscatole che dice: "eh no! perchè se poi lo volgio usare io...".
Invece secondo me il principio è molto semplice: io non occupo tutto lo spazio ma un pezzettino, perchè così non faccio danno agli altri, ma quel pezzetto lasciatemelo !
Un saluto
Luca
Tu sai che io sono favorevole alla tua interpretazione che puoi prenderti una decina di mq per le tue piante e per le tue sedie, indipendentemente da questa sentenza.
E non devi chiedere niente a nessuno. Se attaccano, ti difendenderai ( ed io farò il tifo per te ). Compra le piante e le sedie. Subito od a primavera !
 

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