Buongiorno a tutti,
i miei genitori stanno vendendo una villetta tramite agenzia immobiliare.
Alla firma della proposta di acquisto il futuro acquirente ha rilasciato all'agente immobiliare un assegno di € 10.000 e sulla stessa proposta di acquisto veniva indicato espressamente che la casa sarebbe stata resa conforme alle norme di legge entro la data di perizia da parte della Banca.
I miei genitori hanno provveduto a rendere tutto a norma di legge tramite un architetto che ha effettuato CILA in sanatoria.
L'unica parte della casa che non è stata messa a regola è stata una piccola cantinola adibita a cucina (altezza minima richiesta dal regolamento comunale è di m. 2.70 mentre la cantinola/tavernetta è m 2.60)
La cucina è stata lasciata prima della perizia perchè la'acquirente aveva chiesto di lasciarla perchè era di suo gradimento (su questo purtroppo non c'è nulla d scritto) e perchè l'agente immobiliare ha sostenuto che il perito quasi sicuramente non avrebbe fatto obiezioni in merito e comunque, eventulamente, sarebbe bastato smontare i mobili della suddetta tavernetta.
Il giorno 9 marzo il perito ha effettuato il sopralluogo nella villetta concludendo che fosse tutto ok.
Il 12/3 entra in vigore il DPCM per l'emergenza sanitaria che vieta uscite senza giusta causa
Il 13/3 la banca comunica che la perizia è SOSPESA E NON BOCCIATA perchè deve essere smontata la cucina.
Purtoppo ciò non può avvenire perchè i vigili interpellati vietano lo spostamento di operai per il motivo indicato.
L'agente immobiliare il 26/3 comunica che la data rogito, causa emergenza COVID, dovrà essere prorogata di 30 giorni dalla data del 14 aprile, fine dei divieti del DPCM.
La promittente acquirente risponde chiedendo la restituzione della caparra versata perchè il mutuo è stato bocciato.
Non vero perchè dalla comunicazione della banca stessa si evince :"Allo stato attuale non possiamo procedere alla stipula in quanto la cantinola risulta essere adibita a cucina.Chiedo di conoscere i tempi di ripristino della cantinola in modo da poter richiedere una nuova perizia.le ricordo che per procedere con un nuovo sopralluogo bisogno sostenere una ulteriore spesa di perizia".
I miei genitori sono disponibili a pagare la seconda perizia.
Preciso, infine, che la rimozione della cucina nella cantinola non è potuta avvenire appena ci è stato comunicato, causa divieto spostamenti DPCM.
A questo punto chiedo se è lecita la richiesta della promittente acquirente e la SOSPENSIONE del mutuo può essere considerata al pari di una BOCCIATURA .
Grazie mille.
i miei genitori stanno vendendo una villetta tramite agenzia immobiliare.
Alla firma della proposta di acquisto il futuro acquirente ha rilasciato all'agente immobiliare un assegno di € 10.000 e sulla stessa proposta di acquisto veniva indicato espressamente che la casa sarebbe stata resa conforme alle norme di legge entro la data di perizia da parte della Banca.
I miei genitori hanno provveduto a rendere tutto a norma di legge tramite un architetto che ha effettuato CILA in sanatoria.
L'unica parte della casa che non è stata messa a regola è stata una piccola cantinola adibita a cucina (altezza minima richiesta dal regolamento comunale è di m. 2.70 mentre la cantinola/tavernetta è m 2.60)
La cucina è stata lasciata prima della perizia perchè la'acquirente aveva chiesto di lasciarla perchè era di suo gradimento (su questo purtroppo non c'è nulla d scritto) e perchè l'agente immobiliare ha sostenuto che il perito quasi sicuramente non avrebbe fatto obiezioni in merito e comunque, eventulamente, sarebbe bastato smontare i mobili della suddetta tavernetta.
Il giorno 9 marzo il perito ha effettuato il sopralluogo nella villetta concludendo che fosse tutto ok.
Il 12/3 entra in vigore il DPCM per l'emergenza sanitaria che vieta uscite senza giusta causa
Il 13/3 la banca comunica che la perizia è SOSPESA E NON BOCCIATA perchè deve essere smontata la cucina.
Purtoppo ciò non può avvenire perchè i vigili interpellati vietano lo spostamento di operai per il motivo indicato.
L'agente immobiliare il 26/3 comunica che la data rogito, causa emergenza COVID, dovrà essere prorogata di 30 giorni dalla data del 14 aprile, fine dei divieti del DPCM.
La promittente acquirente risponde chiedendo la restituzione della caparra versata perchè il mutuo è stato bocciato.
Non vero perchè dalla comunicazione della banca stessa si evince :"Allo stato attuale non possiamo procedere alla stipula in quanto la cantinola risulta essere adibita a cucina.Chiedo di conoscere i tempi di ripristino della cantinola in modo da poter richiedere una nuova perizia.le ricordo che per procedere con un nuovo sopralluogo bisogno sostenere una ulteriore spesa di perizia".
I miei genitori sono disponibili a pagare la seconda perizia.
Preciso, infine, che la rimozione della cucina nella cantinola non è potuta avvenire appena ci è stato comunicato, causa divieto spostamenti DPCM.
A questo punto chiedo se è lecita la richiesta della promittente acquirente e la SOSPENSIONE del mutuo può essere considerata al pari di una BOCCIATURA .
Grazie mille.