Intervista sulla vendita degli stabilimenti balneari in esclusiva per Immobilio!
"Buongiorno Ammiraglio ********, proprio oggi sul forum che frequento si è sviluppata una discussione relativa alla "vendita" di uno stabilimento balneare, ci può dare qualche delucidazione?".
"Comprare oggi uno stabilimento balneare è complicato visto il termine a fine 2015 della proroga delle concessioni."
"Avevo letto che questo termine era stato spostato al 2020. E' cambiato qualcosa?"
"Quello relativo a stabilimenti balneari e bar spiaggia, concessioni spesso già scadute, è stato spostato dal 2010 al 2015. La successiva proroga al 2020 è per molti versi da considerarsi a rischio. Siamo ancora in attesa di nuovi provvedimenti."
"Non conta il termine previsto per la concessione?"
"Le concessioni demaniali possono essere "per licenza" o "per contratto". Nel secondo caso si dice che sono state istituite "per atto formale".
Quelle per contratto riguardano prevalentemente gli stabilimenti balneari in muratura di grandi dimensioni (come può essere il Lido sul Poetto di Cagliari), o strutture importanti tra le quali potremmo annoverare, ad esempio, un albergo. In questo caso la scadenza segue il suo corso e può essere anche molto lunga.
Ma per gli stabilimenti balneari tradizionali parliamo di concessioni per licenza, di durata molto più breve e già oramai nel 99% dei casi scadute."
"Mi faccia capire. Le concessioni per gli stabilimenti balneari sono quindi di fatto scadute e rimangono in piedi in virtù di proroghe concesse? Perché mai non si arriva a normalizzare la situazione?"
"Questa situazione non è voluta dall'Italia. E' l'Europa che ci ordina di sottoporre l'attribuzione delle concessioni demaniali a gare europee."
"Quindi un tedesco potrebbe decidere di acquistare un pezzo della spiaggia di Rimini? Non ci saranno delle priorità per i vecchi concessionari?"
"La materia è molto complessa. Attualmente per i vecchi concessionari sembra che sia previsto il solo indennizzo sugli investimenti non ammortizzati, in caso di perdita della gara. Sono allo studio altre regole che dovrebbero calmierare il procedimento ma ancora è tutto molto vago."
"Cosa ci dobbiamo aspettare, secondo lei?"
"E' presumibile che si stabilisca una prassi in grado di salvaguardare chi, negli anni passati, abbia investito in queste attività gran parte dei propri risparmi."
"Torniamo all'ambito della cessione dell'attività concessionaria di un'area demaniale, come avviene il subentro?"
"La pratica di subentro più trasparente e corretta prevede la presentazione da parte del vecchio concessionario di una "lettera di rinuncia" e, contestualmente, di una "lettera di accettazione" della concessione da parte del nuovo soggetto."
"Non si tratta quindi di una semplice voltura".
"No. E non può darsi neppure per scontato che l'ente preposto non rifiuti il nuovo aspirante concessionario ritenendo, ad esempio, più conveniente aprire una gara di assegnazione."
"Esistono degli escamotage a questa procedura?"
"Quello in passato più utilizzato consisteva in una cessione graduale delle quote societarie. Il subentrante acquistava prima una piccola quota, diventava successivamente il titolare/legale rappresentante e, in una fase ulteriore acquisiva le quote rimanenti. Una strada difficile da percorrere in questa incertezza."
"Perché?"
"Troppo lunga. Con le scadenza sulle quali stiamo ragionando si rischia che, al termine del passaggio, la concessione sia già divenuta carta straccia.
E' più probabile, se mai qualcuno decidesse di acquistare in questo momento particolare, che si utilizzi la procedura standard più trasparente ed immediata."