Ciao a tutti, volevo chiedervi delucidazioni in merito a questo quesito:
Abitazione in edilizia convenzionata di propietà (e non di superficie) assegnata nel 1981 con ripartizione in parti uguali tra i due coniugi.
La mia domanda è la seguente:
In caso di morte di uno dei due coniugi cointestatari, l'abitazione viene ereditata dagli eredi legittimi (in questo caso,figlio unico), secondo le norme del codice civile?
Dopo 30 anni dall'assegnazione (rilascio abitabilità) può intestarsi il figlio unico dei due coniugi lasciando a loro il diritto di usufrutto?
In poche parole; la convenzione stipulata a suo tempo con il comune non riporta nessun accenno a successione legittima o donazione ad eredi legittimi, ma solo vincoli sulla eventuale vendita dell'immobile a terzi, quindi non mi è chiaro se nelle convenzioni rientrino anche i casi di successioni legittime o eventuali donazioni agli eredi diretti.
Grazie mille
Abitazione in edilizia convenzionata di propietà (e non di superficie) assegnata nel 1981 con ripartizione in parti uguali tra i due coniugi.
La mia domanda è la seguente:
In caso di morte di uno dei due coniugi cointestatari, l'abitazione viene ereditata dagli eredi legittimi (in questo caso,figlio unico), secondo le norme del codice civile?
Dopo 30 anni dall'assegnazione (rilascio abitabilità) può intestarsi il figlio unico dei due coniugi lasciando a loro il diritto di usufrutto?
In poche parole; la convenzione stipulata a suo tempo con il comune non riporta nessun accenno a successione legittima o donazione ad eredi legittimi, ma solo vincoli sulla eventuale vendita dell'immobile a terzi, quindi non mi è chiaro se nelle convenzioni rientrino anche i casi di successioni legittime o eventuali donazioni agli eredi diretti.
Grazie mille