1 - Mi è stato offerto di riscattare le quote degli altri eredi e divenire unico proprietario dell'immobile. Da quì, la necessità di conoscere il CRITERIO di valutazione del valore non fiscale ma effettivo, affinchè si possa procedere alle cessione delle quote ed alla relativa corresponsione del danaro agli aventi diritto. Permanendo allo stato attuale la condizione di abuso, quale CRITERIO è legittimo utilizzare per assegnare un valore EFFETTIVO al bene in oggetto?
2 - Nel 1995, ricevetti il permesso di realizzare a mie spese l'appartamento in sopraelevazione del deposito costruito da mio padre nel 1982. Anche l'appartamento risulta intestato a mio padre in quanto costruito su terreno di sua proprietà. Atutt'oggi, abito in questo appartamento con la mia famiglia. I miei due fratelli, all'epoca minori, non entrarono nel merito della facoltà ricevuta da mio padre e non si opposero alla decisione dei miei genitori. Sin da subito, i genitori, disposero di dover escludere l'appartamento realizzato dall'asse ereditario in quanto costruito da me. Qualche mese fa, mio padre è venuto a mancare e si è presentata la necessità di regolarizzare la successione e, nel contempo la volontà di suddividere l'asse ereditario composto dall'immobile in oggetto e da altri beni immobili. Oggi, i miei fratelli mi chiedono di rendergli in danaro, L'OPPORTUNITA' che ho ricevuto oltre 15 anni fa dai miei genitori di costruire l'appartamento su un terreno che oggi appartiene anche a loro. Non si oppongono al trasferimento della proprietà di quanto ho costruito a mie spese ma vogliono che venga attribuito un valore alla concessione fattami nel '95, alla facoltà concessami di realizzare l'appartamento, affinchè possano ricevere la loro quota in danaro. Come è possibile risolvere questo problema? Esiste un criterio legittimo che mi consenta di regolarizzare con onestà e correttezza la diatriba con i miei fratelli. Con la speranza di aver chiarito in modo esaustivo il problema, attendo i vostri consigli. Grazie
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Ad ulteriore precisazione, tutte le migliorie ( muri e ringhiere di recinzione del giardino circostante il fabbricato, canceli di accesso, impianto di illuminazione esterno, collegamenti alla rete di fornitura del gas, realizzazione della fossa IMOF, pavimentazione del viale di accesso e della corte esterna), che hanno incrementato sensibilmemte il valore della struttura, sono state realizzate completamente a mie spese e senza il benchè minimo interessamento da parte degli attuali eredi. Tra le tante, ho provveduto ad eseguire, nel tempo, tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie ad un immobile che non è ancora di mia poprietà, contando troppo sulla fiducia che nutrivo nei confronti della famiglia d'origine. Oggi per poter acquisire il diritto di proprietà di un appartamento costruito con i miei sacrifici mi trovo nella condizione di dover in primis liquidare gli eredi per una opportunità concessami da mio padre quando era in vita. Qual'è il sistema per risolvere nel modo giusto. E' corretto che mi venga chiesto del danaro per aver ricevuto il permesso di costruire e pertanto oggi corrispondere dei benefici a chi è divenuto erede? Grazie ancora.