Per il Comune di Palermo Il TAR Sicilia boccia l’aumento TARSU.
Il Tar Sicilia ha accolto recentemente il ricorso di Confindustria Palermo e bocciato la delibera di giunta del 2006 che aumentava la Tarsu (la tassa sui rifiuti) del 75 per cento. Per due motivi. L’atto, come tutti i provvedimenti che aumentano le tasse, spettava al Consiglio, non alla giunta. Non si può aumentare una tassa così abbondantemente, si deve applicare il criterio di gradualità. Ora il Comune potrebbe essere costretto a rimborsare tutti i cittadini palermitani che – a partire dal secondo semestre del 2007 – hanno dovuto scontare l’aumento. Per intenderci, su una prima casa la tassa è passata da un euro e trenta a 2,27 per metro quadro. Moltiplicato per le superfici degli immobili e per le persone che l’hanno pagata (gli evasori sarebbero il 20 per cento, al netto di quelli “totali”) per due anni. E’ quasi certo che sarà proposto ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa, il secondo grado del Tar. La giunta punta a chiedere e ottenere dai giudici la sospensiva del provvedimento. Altrimenti saranno guai e il Comune si troverà nuovamente alle prese con i rimborsi ai cittadini.
Non penso che in secondo grado il Consiglio potrà rinnegare le norme vigenti ravvisate dal TAR, forse converrebbe al Comune(evitando inutili ed ulteriori sprechi di denaro pubblico)procedere con i rimborsi.
Saluti.
Manlio
Il Tar Sicilia ha accolto recentemente il ricorso di Confindustria Palermo e bocciato la delibera di giunta del 2006 che aumentava la Tarsu (la tassa sui rifiuti) del 75 per cento. Per due motivi. L’atto, come tutti i provvedimenti che aumentano le tasse, spettava al Consiglio, non alla giunta. Non si può aumentare una tassa così abbondantemente, si deve applicare il criterio di gradualità. Ora il Comune potrebbe essere costretto a rimborsare tutti i cittadini palermitani che – a partire dal secondo semestre del 2007 – hanno dovuto scontare l’aumento. Per intenderci, su una prima casa la tassa è passata da un euro e trenta a 2,27 per metro quadro. Moltiplicato per le superfici degli immobili e per le persone che l’hanno pagata (gli evasori sarebbero il 20 per cento, al netto di quelli “totali”) per due anni. E’ quasi certo che sarà proposto ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa, il secondo grado del Tar. La giunta punta a chiedere e ottenere dai giudici la sospensiva del provvedimento. Altrimenti saranno guai e il Comune si troverà nuovamente alle prese con i rimborsi ai cittadini.
Non penso che in secondo grado il Consiglio potrà rinnegare le norme vigenti ravvisate dal TAR, forse converrebbe al Comune(evitando inutili ed ulteriori sprechi di denaro pubblico)procedere con i rimborsi.
Saluti.
Manlio