Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno a tutti,

Mi scuso se ho postato nella sezione sbagliata.

Vorrei sapere se qualcuno di voi (magari qualche tecnico) ha esperienze con il teleriscaldamento.

L'immobile che mi interessa ha il teleriscamento comunale. Teleriscaldamento alimentato dal legname di scarto.
C'è solo questa forma di riscaldamento in tutto il comune. Insomma non ci sono alternative.

La ditta che lo gestisce mi ha parlato di un costo di euro 0,70 kw
Con un consumo condominiale minimo garantito annuo pari a 35000 kw. Questo significa che se anche non si arrivasse a tale soglia questa verrebbe comunque fatturata al condominio. Sight!
Sapete come questa viene ripartita? Secondo i millesimi o secondo i kw che vengono assegnati ad ogni singolo appartamento?
Se 6appartamenti su 10 raggiungono loro la soglia minima richiesta (i 35000 kw) gli altri 4 condomini non pagano nulla visto che non hanno consumato nulla o devono contribuire ugualmente ai kw a loro attribuiti?

Ringrazio chi mi vorrà aiutare.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
C'è solo questa forma di riscaldamento in tutto il comune. Insomma non ci sono alternative.
Sulle alternative:
Se nel comune non c'è il metano, le alternative ci sono comunque: puoi scaldare con gasolio (poco raccomandabile), con il GPL in bombole o col serbatoio in giardino, con la legna o coi pellet, con le pompe di calore... Certo, se mi dici che il condominio ha un impianto di riscaldamento centralizzato alimentato da una centrale di teleriscaldamento esterna, allora le alternative, pur essendoci, non sono praticabili. Penso che tu intendessi questo.
Per quanto riguarda la ripartizione delle spese:
In caso di riscaldamento centralizzato si dovrebbero installare i contatori individuali in modo da conoscere i consumi di ciascuno. In alcune regioni è obbligatorio, non so nella tua. Informati, e comunque, se non ci sono, informati di quale è la maggioranza richiesta in assemblea per deliberarli.
La ripartizione delle spese viene fatta dividendo in due parti: una (solitamente il 30%) che sarà divisa tra tutti in parti uguali o proporzionalmente ai millesimi, e la parte rimanente (solitamente il 70%) che viene divisa in proporzione alla lettura dei contatori. Se non ci sono i contatori, si dividerà in proporzione ai millesimi, ma gli spreconi faranno lievitare la cifra di tutti quanti.
Qualunque sia il criterio, comunque, non ha senso stabilire chi ha raggiunto i 35000 kWh, perché si tratta di una soglia condominiale. Di conseguenza:
- se tutto il condominio ha superato la soglia, la cifra dei consumi fatturati viene divisa tra tutti i condomini secondo il criterio stabilito;
- se non si raggiunge la soglia, verrà fatturata una cifra corrispondente a un consumo di 35000 kWh, che verrà divisa sempre tra tutti e sempre secondo lo stesso criterio.
In altri termini, la soglia è un minimo da fatturare, ma non influisce sul criterio di ripartizione tra i vari appartamenti, che rimane sempre lo stesso.
Sui valori da te forniti:
Esprimo comunque le mie perplessità :
- il costo dovrebbe essere espresso in euro al kilowattora (kWh) e non euro al kilowatt, che non ha senso.
- un costo di 0.70 euro al kilowattora mi pare esagerato. Guarda le tabelle di costo del chilowattora per i diversi combustibili qui e qui. Non sarà mica 0.070? Perché è vero che l'azienda ha i suoi costi di gestione e che l'efficienza è sempre minore del 100%, ma far pagare il calore 20 volte il costo del combustibile, mi pare troppo...
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
Sulle alternative:
Se nel comune non c'è il metano, le alternative ci sono comunque: puoi scaldare con gasolio (poco raccomandabile), con il GPL in bombole o col serbatoio in giardino, con la legna o coi pellet, con le pompe di calore... Certo, se mi dici che il condominio ha un impianto di riscaldamento centralizzato alimentato da una centrale di teleriscaldamento esterna, allora le alternative, pur essendoci, non sono praticabili. Penso che tu intendessi questo.
Per quanto riguarda la ripartizione delle spese:
In caso di riscaldamento centralizzato si dovrebbero installare i contatori individuali in modo da conoscere i consumi di ciascuno. In alcune regioni è obbligatorio, non so nella tua. Informati, e comunque, se non ci sono, informati di quale è la maggioranza richiesta in assemblea per deliberarli.
La ripartizione delle spese viene fatta dividendo in due parti: una (solitamente il 30%) che sarà divisa tra tutti in parti uguali o proporzionalmente ai millesimi, e la parte rimanente (solitamente il 70%) che viene divisa in proporzione alla lettura dei contatori. Se non ci sono i contatori, si dividerà in proporzione ai millesimi, ma gli spreconi faranno lievitare la cifra di tutti quanti.
Qualunque sia il criterio, comunque, non ha senso stabilire chi ha raggiunto i 35000 kWh, perché si tratta di una soglia condominiale. Di conseguenza:
- se tutto il condominio ha superato la soglia, la cifra dei consumi fatturati viene divisa tra tutti i condomini secondo il criterio stabilito;
- se non si raggiunge la soglia, verrà fatturata una cifra corrispondente a un consumo di 35000 kWh, che verrà divisa sempre tra tutti e sempre secondo lo stesso criterio.
In altri termini, la soglia è un minimo da fatturare, ma non influisce sul criterio di ripartizione tra i vari appartamenti, che rimane sempre lo stesso.
Sui valori da te forniti:
Esprimo comunque le mie perplessità :
- il costo dovrebbe essere espresso in euro al kilowattora (kWh) e non euro al kilowatt, che non ha senso.
- un costo di 0.70 euro al kilowattora mi pare esagerato. Guarda le tabelle di costo del chilowattora per i diversi combustibili qui e qui. Non sarà mica 0.070? Perché è vero che l'azienda ha i suoi costi di gestione e che l'efficienza è sempre minore del 100%, ma far pagare il calore 20 volte il costo del combustibile, mi pare troppo...
Innanzitutto grazie mille per il tuo intervento.
Riguardo la legna, la bombola o il pellet da utilizzare come alternativa sarebbe anche fattibile. Ma la centrale del teleriscaldamento fattura comunque i 35000 kw/h.
Mi sono sbagliata sono kilowatt ora non kilowatt.
Io usandola poco come casa non mi vorrei ritrovare a dover pagar il riscaldamento degli altri per via di questa quota minima garantita. Ecco perché mi facevo i conti. Se raggiungessero gli altri condomini questi 35000 kw e io tenessi spento, teoricamente io non avrei spese. Oppure mi faranno pagare comunque la quota di kilowatt attribuita al mio appartamento facente parte dei 35000 kilowatt della quota annua garantita ?
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Se tu tieni il riscaldamento spento, una quota la dovresti comunque pagare, il che è abbastanza logico perché l'impianto c'è, è una parte comune e va fatta la manutenzione. Anche la quota fissa per l'allaccio, se fatturata, si paga indipendentemente dal fatto che si consumi o no. Se ci pensi bene, è lo stesso qualsiasi sia il combustibile impiegato, così come pure per l'elettricità. E tutto questo vale solo se ci sono i contatori, perché se non ci sono si divide secondo un criterio che non ha niente a che vedere coi consumi effettivi e devi pagare la tua parte come gli altri, anche se in casa non ci sei mai.
Comunque se vuoi risposte precise ed esaurienti, l'unico che può dartele senza lasciare dubbi è l'amministratore.
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
L'impianto non è condominiale, bensì comunale.
L'appartamento è in costruzione, non c'è ancora un amministratore a cui chiedere. Tantomeno sono stati predisposti i millesimi.
Mi sembra di acquistare una casa a scatola chiusa ( la rendita non si sa, le spese condominiali sono approssimative, i millesimi di proprietà non si conoscono)
L'unica cosa che il costruttore mi ha detto e che per il riscaldamento si pagano solo i consumi.
Sentita la società del teleriscaldamento mi ha detto che c'è una quota minima che deve essere garantita i famosi 35000 kw. Come questa verrà ripartita rimane un mistero.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Ma la centrale del teleriscaldamento fattura comunque i 35000 kw/h.
c'è una quota minima che deve essere garantita i famosi 35000 kw
Ancora... sono chilowattora e si scrive kWh.

Comunque, lezioncina di fisica a parte:
Se la casa è in costruzione, suppongo che il riscaldamento sia autonomo (teleriscaldamento che arriva in ogni appartamento, contabilizzazione dei consumi tramite contatore installato in ogni appartamento, nessuna quota condominiale). In pratica, funziona come un normale riscaldamento autonomo, solo che al posto della caldaia hai lo scambiatore acqua - acqua (l'acqua che arriva calda dalla centrale di teleriscaldamento viene usata per scaldare l'acqua del tuo impianto), e ovviamente non c'è la quota condominiale perché questa si paga solo se il condominio ha il riscaldamento centralizzato. E così?
Come questa verrà ripartita rimane un mistero.
Rimane un mistero perché non c'è ancora il regolamento condominiale, che va predisposto e che dovrà prevedere un criterio di ripartizione per la quota che manca ai 35000 kWh, nel caso dovesse essere pagata, perché questa quota a quanto ho capito riguarda l'intero condominio e non i singoli appartamenti.
Chiederei al costruttore di predisporre un regolamento contrattuale e di prevedere quanto segue:
- se il condominio supera i 35000 kWh, ognuno paga quanto gli è stato contabilizzato
- se il condominio non li supera, i 35000 kWh che vengono fatturati vengono suddivisi pro quota in base ai consumi effettivi.
Così chi non consuma non paga nulla in ogni caso.
Il costruttore (o il condominio, se il costruttore non vuole predisporre un regolamento) potrebbero però optare per attribuire comunque una parte (o tutto) di quanto manca ai 35000 kWh a tutti, anche a quelli che non hanno consumato, su base millesimale. Così anche chi non consuma paga comunque qualcosa.
Questo sarebbe più giusto se si trattasse di una casa adibita per lo più ad abitazione per le vacanze. Se ci sono 10 appartamenti ma solo due occupati a tempo pieno, non sarebbe giusto che questi due (che consumano diciamo 3500 kWh a testa) ne paghino invece 17500 a testa solo perché gli altri appartamenti erano vuoti e non hanno consumato.
L'unica cosa che il costruttore mi ha detto e che per il riscaldamento si pagano solo i consumi.
A me pare una frottola. Per il teleriscaldamento ci sarà pure una quota fissa per l'allaccio, come per la corrente. Alla fine, la società deve pur posare i tubi e fare le manutenzioni. Il costruttore può raccontarti quello che vuole, a voce, pur di venderti la casa. Fatti spiegare bene dalla società di teleriscaldamento se c'è una quota fissa. Magari, per invogliare gli utenti ad aderire, viene abbuonata per i primi anni, ma poi salta fuori che la devi pagare...
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
Prova a chiedere a qualcuno che abita in condominio nello stesso comune.
Ancora... sono chilowattora e si scrive kWh.

Comunque, lezioncina di fisica a parte:
Se la casa è in costruzione, suppongo che il riscaldamento sia autonomo (teleriscaldamento che arriva in ogni appartamento, contabilizzazione dei consumi tramite contatore installato in ogni appartamento, nessuna quota condominiale). In pratica, funziona come un normale riscaldamento autonomo, solo che al posto della caldaia hai lo scambiatore acqua - acqua (l'acqua che arriva calda dalla centrale di teleriscaldamento viene usata per scaldare l'acqua del tuo impianto), e ovviamente non c'è la quota condominiale perché questa si paga solo se il condominio ha il riscaldamento centralizzato. E così?

Rimane un mistero perché non c'è ancora il regolamento condominiale, che va predisposto e che dovrà prevedere un criterio di ripartizione per la quota che manca ai 35000 kWh, nel caso dovesse essere pagata, perché questa quota a quanto ho capito riguarda l'intero condominio e non i singoli appartamenti.
Chiederei al costruttore di predisporre un regolamento contrattuale e di prevedere quanto segue:
- se il condominio supera i 35000 kWh, ognuno paga quanto gli è stato contabilizzato
- se il condominio non li supera, i 35000 kWh che vengono fatturati vengono suddivisi pro quota in base ai consumi effettivi.
Così chi non consuma non paga nulla in ogni caso.
Il costruttore (o il condominio, se il costruttore non vuole predisporre un regolamento) potrebbero però optare per attribuire comunque una parte (o tutto) di quanto manca ai 35000 kWh a tutti, anche a quelli che non hanno consumato, su base millesimale. Così anche chi non consuma paga comunque qualcosa.
Questo sarebbe più giusto se si trattasse di una casa adibita per lo più ad abitazione per le vacanze. Se ci sono 10 appartamenti ma solo due occupati a tempo pieno, non sarebbe giusto che questi due (che consumano diciamo 3500 kWh a testa) ne paghino invece 17500 a testa solo perché gli altri appartamenti erano vuoti e non hanno consumato.

A me pare una frottola. Per il teleriscaldamento ci sarà pure una quota fissa per l'allaccio, come per la corrente. Alla fine, la società deve pur posare i tubi e fare le manutenzioni. Il costruttore può raccontarti quello che vuole, a voce, pur di venderti la casa. Fatti spiegare bene dalla società di teleriscaldamento se c'è una quota fissa. Magari, per invogliare gli utenti ad aderire, viene abbuonata per i primi anni, ma poi salta fuori che la devi pagare...
Si è proprio così. Il soggetto che risponde al teleriscaento è l'intero condominio. Nei locali dello stesso c'è un locale tecnico per lo scambio di acqua acqua per lo scambio di calore tra l'acqua calda del teleriscaldamento e l'acqua da scaldare del condominio ( termosifoni e sanitaria).
Il costruttore mi ha detto nel caso in cui il consumo fosse superiore alla quota minima ognuno pagherà quanto ha consumato, nel caso la quota minima non venisse raggiunta il costo dei kilowatt/h mancanti verrà suddiviso in condominio in base ai millesimi.
È possibile o ci sarà comunque una quota fissa tipo il 30 percento del consumo come in tutti i condomini?

Generalmente un appartamento, situato nel nord Italia, di 80 mq costruito in classe energetica A quanti kw/h può consumare all'anno?
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Nel mio primo post ipotizzavo un impianto CENTRALIZZATO in cui al posto della caldaia centralizzata c'è uno scambiatore di calore per tutto il condominio, e contatori di calore per ogni appartamento.
Nel mio secondo post ipotizzavo impianti AUTONOMI in cui al posto della caldaietta ciascuno aveva il suo scambiatore e il suo contatore.
Sono due soluzioni ben diverse.
Da come me lo descrivi, sembra la prima soluzione. Sicuramente avrete i contatori di calore, altrimenti non potreste calcolare i consumi di ciascuno.
È possibile o ci sarà comunque una quota fissa tipo il 30 percento del consumo come in tutti i condomini?
Mi pare strano che non ci sia una quota fissa. Tra l'altro credo sia prevista per legge, ma non sono sicuro.
In ogni caso, come sarà alla fine lo deciderà il regolamento condominiale, che non sappiamo come sarà. Sarebbe bene che tu facessi pressioni presso il costruttore affinché predisponesse un regolamento contrattuale, nel quale la ripartizione delle spese di riscaldamento fosse ben chiara, oltre ad altre norme che non sempre, nei regolamenti redatti dalle assemblee, sono chiare e definite.
 

Lunaesole

Membro Attivo
Privato Cittadino
Altre norme, tipo?

Sugli immobili in costruzione mi sembra di acquistare sempre a scatola chiusa...

Mi sapresti dire il consumo in kw/h di un appartamento di 80 mq?
Ti ringrazio
 

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