Buongiorno, ritorno per la terza volta su questa discussione...
Da non credere ragazzi, da non credere. La storia è infinita.
È accaduto questo:
- a dicembre 2022 i venditori e la controparte che pretendeva usucapione, come già detto raggiungono accordo di mediazione;
- oggettivamente viene scritto il verbale dove si dice che espressamente i pretendenti rinunciano a qualsiasi pretesa sulle altre particelle non più richieste rispetto alla versione della pretesa iniziale, e di proprietà dei venditori.
Quindi i venditori vendono a mia moglie che diventa quindi proprietaria dei terreni rimanenti.
Benissimo, uno direbbe "mediazione raggiunta, lite conclusa".
Con l'atto in mano cominciamo immediatamente cercare i confini indicativi e l'ubicazione delle particelle.
A giugno, il marito dei pretendenti usucapione, si reca col trattore su una particella che ci è stata data post mediazione e taglia il fieno.
Mi si è gonfiata la gigulare dal nervoso e l'ho chiamato dicendogli di non tagliare per favore il fieno si di un terreno dove lui e la moglie hanno dichiarato di non prendere nulla. Il terreno è nostro dopo tutto il cinema che han messo in piedi e quindi lo informo che indicativamente avrebbe trovato dei paletti o una rete rimovibile pastorale per capire dove non si deve fare fieno perché è la nostra particella. Lui nega di aver tagliato, ma il vicinato ci ha confermato tale azione.
Metto una rete, utilizzando abbondante approssimazione in difetto sul rilievo del gps. Rimovibile, con solo l'intento di indicare la particella.
Riceviamo una telefonata da parte della proprietà confinante che dice che dobbiamo togliere la rete dal suo terreno. Sapete chi è il proprietario che ha telefonato?
La zia dei 2 che firmarono la mediazione (di cui il maschio ha fatto fieno).
Le si spiega la faccenda e vado a levare la rete.
L'altro ieri arriva una lettera esattamente copia di quella originaria, con pretesa di solo quel mappale.
Cioè, in sostanza:
- alla mediazione i pretendenti rinunciano ad una particella;
- noi cominciamo a fare valere la proprietà acquisita su questa;
- gli allora pretendenti si accorgono quindi che avevano sbagliato a inserirla nella pretesa;
- allora fanno intervenire la zia, non potendo più loro pretendere nulla in base a quanto dichiarato;
- la zia, 96 anni, lascia lavorare i terreni a questi 2, ovviamente. Vive sola, non ha figli ed è vedova.
Ma è possibile tutto ciò? Cioè raggirare una mediazione in questa maniera?
Ripeto. Dichiara anche questa nuova un utilizzo ultraventennale... Il proprietario prima di noi è deceduto nel 2007... Quando queste storie cominciarono eravamo a giugno 2021...
Ci presenteremo in mediazione, ma con l'idea di fare causa.