Non la penso così, ma si tratta di una valutazione personale...
Gli alloggi "degni" costano. In assenza, da sempre, di politiche di edilizia pubblica soddisfacenti e monitorate, il minimo che si possa fare sarebbe quello di non creare iter cavillosi che possano ledere l'esistenza di un cittadino.
E' ovvio che, avendone le possibilità economiche, chiunque acquisterebbe un alloggio più grande e comodo. Non si tratta quindi di un malcostume ma di un problema di capienza economica.
E' pure giusto che un extra-comunitario che voglia portare in Italia genitori, moglie e figli debba dimostrare di disporre di un alloggio confacente. In caso contrario si potrebbe locare un appartamento di 100 mq e metterci dentro 70 persone, magari fittiziamente, solo al fine di agevolare l'arrivo su suolo italiano di tante persone che non saprebbero poi dove andare ad abitare. Un minimo di requisiti abitativi è corretto che in questo caso ci siano...
Ma perché per un extracomunitario devi pretendere di più? Forse si fanno verifiche presso gli assistenti sociali per verificare la dimensione degli alloggi per i nuovi nati?
Lo sapete quanto costano di pratiche e procedure queste verifiche? E stiamo parlando sempre di persone che in genere non sono particolarmente benestanti.
Se le regole fossero tali, rispettate da tutti, ci sarebbe la rivoluzione per modificare quelle assurde che esistono.
Visto che però vi è, e lo ripeto, italico malcostume di non rispettarle perché "tanto non controlla nessuno", si sopportano anche norme assurde o procedure burocratiche eccessivamente complicate.
Lavoro principalmente in Lombardia ove le cose più o meno funzionano. Le norme però sono di una tale complessità che è molto difficile spiegare al cliente non professionista i motivi di lungaggini e costi.
Esempio 1:
Per ottenere copia degli atti di fabbrica (cioè le copie delle concessioni edilizie e pratiche edilizie in genere) a Milano ci vuole da un minimo di 6 mesi ad un anno e oltre (quando si trovano).
Le copie sono importanti per verificare per l'appunto lo stato dei luoghi, se gli immobili siano in regola o meno.
Esempio 2:
A Milano, per ottenere delle agevolazioni sul pagamento degli oneri comunali in materia di risparmio energetico, nei nuovi edifici va predisposto un progetto energetico (ex L.10/91 per gli addetti ai lavori) secondo determinati parametri stabiliti dal Regolamento Edilizio del 2014.
Nel frattempo la legislazione regionale è cambiata per cui per costruire vanno rispettati altri parametri, e bisogna redigere un progetto energetico appropriato.
I due parametri sono diversi.
Risultato: bisogna fare i progetti due volte e consegnarli in comune entrambi.
Potrei andare avanti.