il termine essenziale è un coltello a doppia lama:
io non lo uso per indicare la data del rogito salvo che non sia essa stessa fondamentale per altri impegni presi dalle parti (es vendo solo in quella data perchè il giorno successivo mi sono impegnato a ricomprare un altro appartamento, in questo caso uso la dicitura termine ultimo ed essenziale) ma lo uso per dare enfasi a qualche clausola sospensiva o risolutiva contenuta all'interno del compromesso, il più delle volte a sottolineare i "doveri" e le "conseguenze" a carico di una parte.
es.
la data del rogito è fissata per il 01.12.2012 (non essenziale)
l'immobile dev'essere inteso libero da persone e da beni per la data del rogito notarile, termine essenziale pena la nullità dell'atto stesso. (oppure una penale)
A parte che c'è differenza tra termine essenziale e perentorio...in ogni caso apprezzo la buona volontà.
sarò impopolare ma vi dico come la vedo io...
Quando il compromesso è fatto tra due persone che intendono mantenere gli impegni presi...potrebbe anche essere molto semplice...tizio vende una mela a caio per il corrispettivo di un'euro.
caio acquista e ringrazia...
...però noi non siamo verdurai (per quanto come tali a volte veniamo trattati dagli amministratori della cosa pubblica) e quindi?
Quindi secondo me oltre a saper compilare il compitino per la maestra (cosa molto semplice a quelli preparati o a quelli che hanno sposato un'avvocato) che consiste in un contratto ineccepibile bisogna andare oltre e prevedere l'imprevedibile, lasciandosi delle "legallissime s'intende" scappatoie in caso non di pioggia ma di stronxi...
Molto dipende poi da dove il contratto è stipulato e se lavorate all'estero dovete capire che il diritto romano non è ovunque.
Resta il fatto che un buon contratto è quello che si costruisce prima di scrivere la prima lettera, quello dove ad entrambi è tutto chiaro sempre e comunque, quello dove si sa che il ripensamento ha un costo ma dove si sa anche che avendo avuto il giusto tempo per riflettere prima e tutti gli elementi per poter prender una decisione, questa, una volta presa...è definitiva...utile, e
tutelante per entrambi (troppo spesso si crede che l'indeciso sia solo l'acquirente) in quanto anche se a ripensarci fosse il venditore...esiste l'esecuzione coatta del contratto e questo riporta lo show in parità.
ed in ogni caso è irrisolvibile se non dopo aver pagato quanto pattuito e legalmente accettato.
Ma non perchè si è bravi a fare gli imbonitori ma perchè il lavoro di chiunque va pagato in proporzione al valore del lavoro che viene svolto...da chiunque...