La logica della irrevocabilità della proposta di acquisto è di avere il tempo perché il venditore faccia le sue considerazioni (e con tutto ciò è stata bersaglio delle azioni del legislatore in passato) non quella di dargli tempo di fare un asta.
Il venditore ha tutto il tempo necessario ben scritto in proposta, che sia questa una o siano 100. Non ha nemmeno l'obbligo di dare risposta negativa alla proposta ricevuta.
Tutto ciò non modifica la natura della proposta.
Questo fintanto che il proponente è a conoscenza dell'esistenza di un'altra proposta (un proponente potrebbe anche decidere di non sottoscrivere sapendo che altri hanno fatto o faranno un'altra proposta) sempre che il mediatore lo abbia comunicato al proponente.
In merito al 1759cc, i dati da fornire sono relativi alla sicurezza dell'affare (ad esempio: generalità, solvibilità del proponente, eventuali vizi o ipoteche sull'immobile etc etc).
Nulla prevede in capo al mediatore l'obbligo d'informare il venditore dell'esistenza di una proposta non conforme all'(eventuale) incarico.
Si pensi se in 100 presentassero la propria proposta ad un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato: l'obbligo suggerito potrebbe influenzare il venditore nel decidere per un prezzo di vendita inferiore ai valori di mercato e/o propendere per "licenziare" l'AI non aver più scocciature. Se ve lo state chiedendo: 100 persone che possono sottoscrivere una proposta d'acquisto non sono impossibili da mettere insieme (pensiamo ad un franchising).
Relativamente alla domanda di Francesca, direi che i problemi sono anche altri:
Se ricevete una proposta per PEC
1) priva di somme a garanzia (assegni, titoli, monete, blocchi d'oro),
2) senza aver certezza che chi l'ha inviata sia davvero chi dice di essere
3) magari priva di intestazione (senza dati del venditore può ritenersi una vera proposta d'acquisto?)
4) eventualmente senza i dati catastali (senza dati catastali può ritenersi una vera proposta d'acquisto?)
5) a condizioni che reputate non accettabili dal venditore
davvero volete farmi credere che vi presentate dal padrone di casa con in mano uno straccio del genere?
Al massimo glielo si può accennare a voce in via informale, ma giusto per farlo sorridere o per capire se non vi ha detto la verità sulle sue esigenze economiche.
D'altra parte, se fossero presenti i punti 3 e/o 4 sarebbe da chiedersi perché l'hanno presentata a voi e non al venditore (se questo fosse facilmente reperibile/localizzabile).
Se ne deduce per logica che così come non c'è AI obbligato a prendere una proposta se reputa non sia il caso di farlo, allo stesso modo non c'è obbligo di presentare una proposta ricevuta "a tradimento" non conforme ai minimi requisiti per esser definita tale. In pratica se arriva una pec, difficilmente si tratta di una proposta, è più probabile che sia una chiacchiera.