Salve,
causa un serio problema di salute, non me la sento più di acquistare un immobile per il quale ho firmato un compromesso e versato una altissima caparra.
Il compromesso è standard e dice che io acquisto per me per terzi per un ente o azienda che potrò indicare al momento dell'atto notarile.
Per darmi una mano l'agenzia immobiliare ha cercato di estendere i termini per il rogito con l'intento di trovare un possibile altro compratore a cui cedere il mio compromesso e cercare di farmi recuperare almeno parte della caparra. L'accordo scritto di estensione dei termini cita una data indicativa che è già passata, ma prima della scadenza mi sono incontrato con l'agente il quale mi ha detto che avrebbe sentito il venditore per estendere ancora di qualche giorno in quanto, oltre ad un possibile speculatore, che mi avrebbe restituito solo una minima parte della caparra, non ha trovato altri interessati all'immobile. Nel frattempo ricevo raccomandata dal venditore che mi comunica che i termini sono scaduti e che tutto è annullato quindi si tiene immobile e caparra. L'agente ha ricevuto la stessa raccomandata ma mi dice che i termini sono indicativi quindi l'accordo non può considerarsi annullato. Nel frattempo il venditore mette in contatto l'agente con un avvocato amico di famiglia, il quale conferma che la lettera in effetti non è del tutto corretta ma venendo a conoscenza della mia intenzione di cedere il compromesso, fa presente all'agente che il venditore non accetta la cessione del compromesso a terzi ma solo ad un mio famigliare e ci concede ancora 20 giorni per decidere cosa fare. Ora mi domando, se nel compromesso è prevista la clausola di cessione a terzi e non dice che il venditore deve essere d'accordo, può il venditore opporsi alla cessione del contratto o decidere lui a chi io posso cederlo? Tanto più che io non cedo per speculare ma solo per recuperare parte della caparra che il venditore non intende restituire.
Inoltre, io posso pretendere dall'agente che risponda alla raccomandata ricevuta dal venditore non solo con il contatto telefonico, come è avvenuto, ma anche con una raccomandata dove riporti quanto concordato telefonicamente, compresa l'ulteriore estensione dei termini? Faccio presente che l'agente mi ha detto che io non posso fare alcuna azione diretta quindi mi devo per forza fidare del suo operato, anche se mi ha un pò preoccupato quando mi ha chiesto se avessi un parente interessato all'acquisto.
causa un serio problema di salute, non me la sento più di acquistare un immobile per il quale ho firmato un compromesso e versato una altissima caparra.
Il compromesso è standard e dice che io acquisto per me per terzi per un ente o azienda che potrò indicare al momento dell'atto notarile.
Per darmi una mano l'agenzia immobiliare ha cercato di estendere i termini per il rogito con l'intento di trovare un possibile altro compratore a cui cedere il mio compromesso e cercare di farmi recuperare almeno parte della caparra. L'accordo scritto di estensione dei termini cita una data indicativa che è già passata, ma prima della scadenza mi sono incontrato con l'agente il quale mi ha detto che avrebbe sentito il venditore per estendere ancora di qualche giorno in quanto, oltre ad un possibile speculatore, che mi avrebbe restituito solo una minima parte della caparra, non ha trovato altri interessati all'immobile. Nel frattempo ricevo raccomandata dal venditore che mi comunica che i termini sono scaduti e che tutto è annullato quindi si tiene immobile e caparra. L'agente ha ricevuto la stessa raccomandata ma mi dice che i termini sono indicativi quindi l'accordo non può considerarsi annullato. Nel frattempo il venditore mette in contatto l'agente con un avvocato amico di famiglia, il quale conferma che la lettera in effetti non è del tutto corretta ma venendo a conoscenza della mia intenzione di cedere il compromesso, fa presente all'agente che il venditore non accetta la cessione del compromesso a terzi ma solo ad un mio famigliare e ci concede ancora 20 giorni per decidere cosa fare. Ora mi domando, se nel compromesso è prevista la clausola di cessione a terzi e non dice che il venditore deve essere d'accordo, può il venditore opporsi alla cessione del contratto o decidere lui a chi io posso cederlo? Tanto più che io non cedo per speculare ma solo per recuperare parte della caparra che il venditore non intende restituire.
Inoltre, io posso pretendere dall'agente che risponda alla raccomandata ricevuta dal venditore non solo con il contatto telefonico, come è avvenuto, ma anche con una raccomandata dove riporti quanto concordato telefonicamente, compresa l'ulteriore estensione dei termini? Faccio presente che l'agente mi ha detto che io non posso fare alcuna azione diretta quindi mi devo per forza fidare del suo operato, anche se mi ha un pò preoccupato quando mi ha chiesto se avessi un parente interessato all'acquisto.