Volevo rendere un estremo e doveroso omaggio all’indimenticabile figura di Luciano Passuti, uomo di grande equilibrio e di squisite virtù, preclaro esempio di agente immobiliare appassionato, competente e generoso, riproponendo una mia discussione del 3 novembre 2011, mi pare, nella quale, tra il serio e il faceto, immaginavo un Governo di salvezza pubblica composto esclusivamente da agenti immobiliari con a capo proprio il Cavalier Passuti che doveva sostituire un altro Cavaliere che aveva dato cattiva prova di se stesso sia nella cosa pubblica sia nella vita privata….
Sono convinto che da Lassù, il caro Luciano, manderà a tutti noi, sorridendo, un amabile saluto.
Finalmente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva convocato al Quirinale il Cav. Luciano Passuti per conferirgli l’incarico di formare il nuovo Governo, avendo ceduto, dopo alcuni giorni di resistenza e di legittima perplessità, all’ incalzante e pressante richiesta dell’opinione pubblica italiana che desiderava si insediasse, finalmente, a Palazzo Chigi, un Governo degli onesti.
“E chi sono più irreprensibili e perbene degli agenti immobiliari che pagano sempre, e comunque, le tasse e le imposte, fino all’ultimo centesimo, dovendo dichiarare l’ammontare della loro provvigione in un atto pubblico davanti Notaio?” si erano chiesti tutti i grandi direttori di giornali e network televisivi?
Era, quindi, partita la grande campagna mediatica per persuadere i contribuenti italiani ad affidare, finalmente, le traballanti sorti della nostra Nazione ad un esecutivo composte di professionisti che si guadagnano il pane fino all’ultima goccia di sudore e che non fanno parte del “Generone” e della Casta a cui, sembra, che tutto e di più sia concesso per una sorte diritto divino.
Praticamente si era scoperto l’uovo di Colombo.
Da una parte l’ Italia era caduta in una fase pre- insurrezionale; il clima sociale si era fatto turbolento e pericoloso per la garanzia di tenuta delle fondamenta della nostra democrazia costituzionale e un pericoloso clima di fanatismo e di sedizione si stava coagulando attorno ad un numero crescente di disoccupati, inoccupati e precari che ben poco avevano da perdere e molto da guadagnare nel pescare nel torbido e nell’alimentare un clima di odio generale nei confronti delle Istituzioni;
dall’altra parte la rovinosa caduta del Governo Berlusconi, seppellito nel ridicolo sotto una valanga di un fracasso di fischi e di insulti irripetibili scagliati con rabbia, al ritmo indiavolato del Bunga Bunga, da quasi tutti gli italiani, aveva messo la nostra classe politica alla berlina e quella dirigente di fronte ad un impervio dilemma: affidiamo le sorti del Paese all’opposizione politica di Bersani e Di Pietro con il pericolo di cadere dalla padella alla brace e di veder soffiare violentemente, in caso di fallimento, sul fuoco dell’eversione e della destabilizzazione, le forze oscure in agguato, oppure ricerchiamo nella cosiddetta “società civile” un gruppo di persone irreprensibili, inappuntabili ed impeccabili alle quali affidare il delicato e alto compito di guidare il Paese?
E chi meglio degli agenti immobiliari possono fregiarsi del titolo di persone oneste in quanto, in questo caso, per associazione mentale, la parola onestà va a collimare con il concetto di contribuenti corretti?
Chi meglio di loro conosce la psicologia degli italiani, i loro sentimenti, i loro sogni e le loro preoccupazioni?
Chi meglio di loro potrà conciliare, comporre e armonizzare interessi organizzati contrapposti, dovendo mediare, per mestiere, tra le parti, ogni giorno?
L’esercizio della loro professione non è, forse, una incessante azione “politica”?
E d’altra parte, non è, forse, la politica l’arte del possibile, la forma più alta di composizione dei conflitti in opposizione?
Ecco che, allora, i mediatori sono le persone giuste al posto giusto. Sono coloro se ne intendono e la sanno lunga. Sono chi intuisce, capisce, giudica, organizza e applica. Il vero ed autentico ceto politico.
Per di più, i mediatori di immobili non fanno parte, in nessun caso, della Casta politica che negli ultimi 30° anni era divenuta una cancrena che, attraverso la metastasi della corruzione, della vanagloria, dell’avidità e del vizio aveva portato l’ Italia sul baratro dell’abisso del fallimento sovrano e della ristrettezza economica.
Il saggio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si era tolto gli ultimi dubbi, pervenendo alla conclusione che nessun Gran Commis di Stato o grande “Riserva della Repubblica” avrebbe potuto guadagnare la fattiva fiducia degli italiani in quanto si trattava, in massima parte, di vecchi tromboni ( Lamberto Dini, Giuliano Amato) con tre o quattro laute pensioni interamente cumulabili. Una condizione di privilegio che, ormai, era fortissimamente schifata dalla stragrande maggioranza degli italiani.
E allora via alla rivoluzione, una vera rivoluzione, la prima dopo 65 anni, sebbene incruenta e realizzata per il SUPREMO INTERESSE DELLA NAZIONE!!!
Giovedì 1° Dicembre 2011: Nell’ elegante e aristocratico Salone degli Specchi del Quirinale giura, nelle mani del Presidente della Repubblica il primo Governo Passuti, il sessantunesimo della Repubblica.
Questa la sua autorevole composizione:
Presidente del Consiglio: Cav. Passuti Luciano.
Vicepresidente del Consiglio: Marcellogall
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Bagnoli Silvana.
Portavoce di Palazzo Chigi: IreneI.
Ministro degli Interni: Granducato Umberto.
Ministro degli Esteri: Skywalker.
Ministro della Giustizia: Zucchetti Maurizio.
Ministro della Difesa e della Sicurezza nazionale: Giorgino.
Ministro dell’ Economia e Finanze: Boschini Andrea.
Ministro dell’ Industria e del Commercio : Antonello.
Ministro delle Infrastrutture e Trasporti: Frisoli Alessandro.
Ministro della Salute: Roby.
Ministro della Casa e dell’ Edilizia Pubblica: Giovannelli Marco.
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Enrikon.
Ministro delle Valutazioni, delle Perizie e delle Estimazioni: Garbuio Carlo.
Ministro della Pubblica Amministrazione e Informatizzazione: Studiopci Fabrizio.
Ministro dei Beni Culturali e del Turismo: Limpida.
Ministro della Marina Mercantile e del Commercio con l’ estero: Capanna Anna.
Ministro dell’ Ambiente, del Mare e della Tutela del Territorio: Caruso Sergio.
Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: Troise Antonio.
Ministro delle Pari Opportunità: Donatella’75.
Ministro delle Politiche Agrarie Forestali e Alimentari: Abakab.
Ministro dello Sport ed della Gioventù:Acaulis Carlina.
Ministro per la Semplificazione Legislativa e Riforma degli Ordini: Procicchiani.
Il Primo Governo Passuti, dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, si presenterà alle Camere Venerdì 2 Dicembre 2011 al fine di ottenerne la fiducia ed entrare,quindi, nelle sue piene funzioni esecutive.
Il Cav Passuti Luciano, per ottenere la fiducia per il suo Governo da parte di partiti sfiduciati, sfibrati e sbugiardati al cospetto dell’opinione pubblica e costretti ai margini, fuori dai consueti giochi e giochetti politici, dovrà essere particolarmente convincente, presentare misure e provvedimenti autenticamente incisivi ed efficaci, mostrare un’energia e una volontà veramente riformatrice al fine di convincere il Parlamento di essere la persona giusta e l’uomo di governo capace di trarre fuori dal pantano la nostra bella Italia e svegliare il corpaccione dell’ economia produttiva che adesso appare intorpidita come una bella addormentata nel bosco.
Ci riuscirà?
E quali saranno le misure economiche e politiche che, secondo voi, egregi Ministri e Sottosegretari, il vostro Presidente del Consiglio prevederà di adottare per IL SUPERIORE INTERESSE DELLA NAZIONE?
Sono convinto che da Lassù, il caro Luciano, manderà a tutti noi, sorridendo, un amabile saluto.
Finalmente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva convocato al Quirinale il Cav. Luciano Passuti per conferirgli l’incarico di formare il nuovo Governo, avendo ceduto, dopo alcuni giorni di resistenza e di legittima perplessità, all’ incalzante e pressante richiesta dell’opinione pubblica italiana che desiderava si insediasse, finalmente, a Palazzo Chigi, un Governo degli onesti.
“E chi sono più irreprensibili e perbene degli agenti immobiliari che pagano sempre, e comunque, le tasse e le imposte, fino all’ultimo centesimo, dovendo dichiarare l’ammontare della loro provvigione in un atto pubblico davanti Notaio?” si erano chiesti tutti i grandi direttori di giornali e network televisivi?
Era, quindi, partita la grande campagna mediatica per persuadere i contribuenti italiani ad affidare, finalmente, le traballanti sorti della nostra Nazione ad un esecutivo composte di professionisti che si guadagnano il pane fino all’ultima goccia di sudore e che non fanno parte del “Generone” e della Casta a cui, sembra, che tutto e di più sia concesso per una sorte diritto divino.
Praticamente si era scoperto l’uovo di Colombo.
Da una parte l’ Italia era caduta in una fase pre- insurrezionale; il clima sociale si era fatto turbolento e pericoloso per la garanzia di tenuta delle fondamenta della nostra democrazia costituzionale e un pericoloso clima di fanatismo e di sedizione si stava coagulando attorno ad un numero crescente di disoccupati, inoccupati e precari che ben poco avevano da perdere e molto da guadagnare nel pescare nel torbido e nell’alimentare un clima di odio generale nei confronti delle Istituzioni;
dall’altra parte la rovinosa caduta del Governo Berlusconi, seppellito nel ridicolo sotto una valanga di un fracasso di fischi e di insulti irripetibili scagliati con rabbia, al ritmo indiavolato del Bunga Bunga, da quasi tutti gli italiani, aveva messo la nostra classe politica alla berlina e quella dirigente di fronte ad un impervio dilemma: affidiamo le sorti del Paese all’opposizione politica di Bersani e Di Pietro con il pericolo di cadere dalla padella alla brace e di veder soffiare violentemente, in caso di fallimento, sul fuoco dell’eversione e della destabilizzazione, le forze oscure in agguato, oppure ricerchiamo nella cosiddetta “società civile” un gruppo di persone irreprensibili, inappuntabili ed impeccabili alle quali affidare il delicato e alto compito di guidare il Paese?
E chi meglio degli agenti immobiliari possono fregiarsi del titolo di persone oneste in quanto, in questo caso, per associazione mentale, la parola onestà va a collimare con il concetto di contribuenti corretti?
Chi meglio di loro conosce la psicologia degli italiani, i loro sentimenti, i loro sogni e le loro preoccupazioni?
Chi meglio di loro potrà conciliare, comporre e armonizzare interessi organizzati contrapposti, dovendo mediare, per mestiere, tra le parti, ogni giorno?
L’esercizio della loro professione non è, forse, una incessante azione “politica”?
E d’altra parte, non è, forse, la politica l’arte del possibile, la forma più alta di composizione dei conflitti in opposizione?
Ecco che, allora, i mediatori sono le persone giuste al posto giusto. Sono coloro se ne intendono e la sanno lunga. Sono chi intuisce, capisce, giudica, organizza e applica. Il vero ed autentico ceto politico.
Per di più, i mediatori di immobili non fanno parte, in nessun caso, della Casta politica che negli ultimi 30° anni era divenuta una cancrena che, attraverso la metastasi della corruzione, della vanagloria, dell’avidità e del vizio aveva portato l’ Italia sul baratro dell’abisso del fallimento sovrano e della ristrettezza economica.
Il saggio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si era tolto gli ultimi dubbi, pervenendo alla conclusione che nessun Gran Commis di Stato o grande “Riserva della Repubblica” avrebbe potuto guadagnare la fattiva fiducia degli italiani in quanto si trattava, in massima parte, di vecchi tromboni ( Lamberto Dini, Giuliano Amato) con tre o quattro laute pensioni interamente cumulabili. Una condizione di privilegio che, ormai, era fortissimamente schifata dalla stragrande maggioranza degli italiani.
E allora via alla rivoluzione, una vera rivoluzione, la prima dopo 65 anni, sebbene incruenta e realizzata per il SUPREMO INTERESSE DELLA NAZIONE!!!
Giovedì 1° Dicembre 2011: Nell’ elegante e aristocratico Salone degli Specchi del Quirinale giura, nelle mani del Presidente della Repubblica il primo Governo Passuti, il sessantunesimo della Repubblica.
Questa la sua autorevole composizione:
Presidente del Consiglio: Cav. Passuti Luciano.
Vicepresidente del Consiglio: Marcellogall
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Bagnoli Silvana.
Portavoce di Palazzo Chigi: IreneI.
Ministro degli Interni: Granducato Umberto.
Ministro degli Esteri: Skywalker.
Ministro della Giustizia: Zucchetti Maurizio.
Ministro della Difesa e della Sicurezza nazionale: Giorgino.
Ministro dell’ Economia e Finanze: Boschini Andrea.
Ministro dell’ Industria e del Commercio : Antonello.
Ministro delle Infrastrutture e Trasporti: Frisoli Alessandro.
Ministro della Salute: Roby.
Ministro della Casa e dell’ Edilizia Pubblica: Giovannelli Marco.
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Enrikon.
Ministro delle Valutazioni, delle Perizie e delle Estimazioni: Garbuio Carlo.
Ministro della Pubblica Amministrazione e Informatizzazione: Studiopci Fabrizio.
Ministro dei Beni Culturali e del Turismo: Limpida.
Ministro della Marina Mercantile e del Commercio con l’ estero: Capanna Anna.
Ministro dell’ Ambiente, del Mare e della Tutela del Territorio: Caruso Sergio.
Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: Troise Antonio.
Ministro delle Pari Opportunità: Donatella’75.
Ministro delle Politiche Agrarie Forestali e Alimentari: Abakab.
Ministro dello Sport ed della Gioventù:Acaulis Carlina.
Ministro per la Semplificazione Legislativa e Riforma degli Ordini: Procicchiani.
Il Primo Governo Passuti, dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, si presenterà alle Camere Venerdì 2 Dicembre 2011 al fine di ottenerne la fiducia ed entrare,quindi, nelle sue piene funzioni esecutive.
Il Cav Passuti Luciano, per ottenere la fiducia per il suo Governo da parte di partiti sfiduciati, sfibrati e sbugiardati al cospetto dell’opinione pubblica e costretti ai margini, fuori dai consueti giochi e giochetti politici, dovrà essere particolarmente convincente, presentare misure e provvedimenti autenticamente incisivi ed efficaci, mostrare un’energia e una volontà veramente riformatrice al fine di convincere il Parlamento di essere la persona giusta e l’uomo di governo capace di trarre fuori dal pantano la nostra bella Italia e svegliare il corpaccione dell’ economia produttiva che adesso appare intorpidita come una bella addormentata nel bosco.
Ci riuscirà?
E quali saranno le misure economiche e politiche che, secondo voi, egregi Ministri e Sottosegretari, il vostro Presidente del Consiglio prevederà di adottare per IL SUPERIORE INTERESSE DELLA NAZIONE?