Valore di mercato degli immobili contro valore catastale
Agenzia Territorio, sperequazioni tra valore mercato e catasto
Il gettito fiscale collegato alla casa nel 2008 e' risultato complessivamente pari a 39,8 miliardi di euro, le verifiche eseguite sulle regolarità catastali degli immobili ha portato ad un incremento della base imponibile di oltre 600 milioni di euro e prosegue la sperequazione tra i valori di mercati e quelli catastali degli immobili. Sono i dati forniti dal direttore dell'Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, nel corso di un'audizione alla Commissione Finanze del Senato.
- SPEREQUAZIONI TRA VALORI MERCATO E CATASTO
Il valore degli immobili e la loro rendita catastale restano per alcune zone del Paese molto differenti e un ancoraggio delle rendite ai reali valori di mercato porterebbe un aumento di gettito di 20 miliardi di euro. Il direttore dell'Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno Alemanno ha evidenziato che 'l'attuale sistema di classificazione catastale degli immobili e' incardinato sui quadri tariffari delle zone censuarie, definite con riferimento ai valori di mercato del periodo 1988-1989' Il direttore del Territorio ha dunque sottolineato che 'a tutt'oggi, specialmente nei centri storici delle citta' metropolitane, continuano a rilevarsi unita' immobiliari di grande valore commerciale, censite in categorie e classi originariamente attribuite ad abitazioni popolari o addirittura ultrapopolari'. Tra il 2001 ad oggi ci sono zone - ha aggiunto - 'in cui i prezzi e i redditi sono aumentai di oltre il 70% ed altre in cui l'incremento si attestato solo attorno al 10%, mentre le rendite catastali sono rimaste invariate'.
Il direttore dell'Agenzia del Territorio ha dunque ricordato che un ancoraggio delle rendite catastali ai valori di mercato produrrebbe, secondo studi eseguiti nel 2005, 'un aumento di gettito di oltre 20 miliardi di euro'. Nel corso dell'audizione sono stati forniti anche altri dati sul patrimonio immobiliare italiano. Il 27,2% degli immobili che risultano dalle dichiarazioni dei redditi e' utilizzato come abitazione principale.
Il 17,1% degli immobili presenti nelle dichiarazioni al fisco e' utilizzato come pertinenza di abitazione. Sono il 9% sul totale gli immobili e' a disposizione. Quello locati rappresentano il 9,5%, ma il riferimento non e' al patrimonio totale ma quello che risulta sempre dalle dichiarazioni dei redditi e solo lo 0,6% di questi immobili affittati e' a equo canone. Risponde alla voce 'altri utilizzi' il 14,4%. Sono invece il 10,9% le unita' non riscontrate in dichiarazione. 'Il mancato riscontro di alcuni immobili - ha precisato Alemanno - nell'incrocio tra le banche dati catastali e delle dichiarazioni dei redditi non e', di per se', sintomo di evasione fiscale. I due universi oggetto della correlazione informativa, infatti, non hanno piena corrispondenza in quanto nascono con finalita' diverse'.
- CON VERIFICHE CATASTO +618 MLN BASE IMPONIBILE
Le verifiche eseguite sulle regolarita' catastali degli immobili (case sconosciute al catasto, case classate in maniera inferiore, case considerate rurali e che non lo sono, etc) ha portato ad un incremento della base imponibile pari a 618 milioni di euro. . 'Per l'anno 2009 - ha aggiunto Alemanno - l'Agenzia ha programmato un piano di verifiche e controlli che interessera' i soggetti intestatari degli immobili identificati' dai controlli sulle regolarita' catastali.
Il direttore dell'Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno ha al proposito riferito che gli aggiornamenti della banca dati catastale, presentati da maggio 2008 al 30 aprile 2009 'hanno comportato un incremento di rendita pari a circa 56 milioni di euro'. La norma della Finanziaria per il 2005, che chiedeva l'aggiornamento dei dati catastali, la' dove risultavano immobili non dichiarati o con classamenti incoerenti, ha fatto si' che '594 Comuni hanno notificato 50 mila richieste di regolarizzazione e inviato numerosi avvisi bonari che hanno prodotto complessivamente 25 mila aggiornamenti della banca dati catastale'.
viaDemanio:re - in evidenza.
Agenzia Territorio, sperequazioni tra valore mercato e catasto
Il gettito fiscale collegato alla casa nel 2008 e' risultato complessivamente pari a 39,8 miliardi di euro, le verifiche eseguite sulle regolarità catastali degli immobili ha portato ad un incremento della base imponibile di oltre 600 milioni di euro e prosegue la sperequazione tra i valori di mercati e quelli catastali degli immobili. Sono i dati forniti dal direttore dell'Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, nel corso di un'audizione alla Commissione Finanze del Senato.
- SPEREQUAZIONI TRA VALORI MERCATO E CATASTO
Il valore degli immobili e la loro rendita catastale restano per alcune zone del Paese molto differenti e un ancoraggio delle rendite ai reali valori di mercato porterebbe un aumento di gettito di 20 miliardi di euro. Il direttore dell'Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno Alemanno ha evidenziato che 'l'attuale sistema di classificazione catastale degli immobili e' incardinato sui quadri tariffari delle zone censuarie, definite con riferimento ai valori di mercato del periodo 1988-1989' Il direttore del Territorio ha dunque sottolineato che 'a tutt'oggi, specialmente nei centri storici delle citta' metropolitane, continuano a rilevarsi unita' immobiliari di grande valore commerciale, censite in categorie e classi originariamente attribuite ad abitazioni popolari o addirittura ultrapopolari'. Tra il 2001 ad oggi ci sono zone - ha aggiunto - 'in cui i prezzi e i redditi sono aumentai di oltre il 70% ed altre in cui l'incremento si attestato solo attorno al 10%, mentre le rendite catastali sono rimaste invariate'.
Il direttore dell'Agenzia del Territorio ha dunque ricordato che un ancoraggio delle rendite catastali ai valori di mercato produrrebbe, secondo studi eseguiti nel 2005, 'un aumento di gettito di oltre 20 miliardi di euro'. Nel corso dell'audizione sono stati forniti anche altri dati sul patrimonio immobiliare italiano. Il 27,2% degli immobili che risultano dalle dichiarazioni dei redditi e' utilizzato come abitazione principale.
Il 17,1% degli immobili presenti nelle dichiarazioni al fisco e' utilizzato come pertinenza di abitazione. Sono il 9% sul totale gli immobili e' a disposizione. Quello locati rappresentano il 9,5%, ma il riferimento non e' al patrimonio totale ma quello che risulta sempre dalle dichiarazioni dei redditi e solo lo 0,6% di questi immobili affittati e' a equo canone. Risponde alla voce 'altri utilizzi' il 14,4%. Sono invece il 10,9% le unita' non riscontrate in dichiarazione. 'Il mancato riscontro di alcuni immobili - ha precisato Alemanno - nell'incrocio tra le banche dati catastali e delle dichiarazioni dei redditi non e', di per se', sintomo di evasione fiscale. I due universi oggetto della correlazione informativa, infatti, non hanno piena corrispondenza in quanto nascono con finalita' diverse'.
- CON VERIFICHE CATASTO +618 MLN BASE IMPONIBILE
Le verifiche eseguite sulle regolarita' catastali degli immobili (case sconosciute al catasto, case classate in maniera inferiore, case considerate rurali e che non lo sono, etc) ha portato ad un incremento della base imponibile pari a 618 milioni di euro. . 'Per l'anno 2009 - ha aggiunto Alemanno - l'Agenzia ha programmato un piano di verifiche e controlli che interessera' i soggetti intestatari degli immobili identificati' dai controlli sulle regolarita' catastali.
Il direttore dell'Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno ha al proposito riferito che gli aggiornamenti della banca dati catastale, presentati da maggio 2008 al 30 aprile 2009 'hanno comportato un incremento di rendita pari a circa 56 milioni di euro'. La norma della Finanziaria per il 2005, che chiedeva l'aggiornamento dei dati catastali, la' dove risultavano immobili non dichiarati o con classamenti incoerenti, ha fatto si' che '594 Comuni hanno notificato 50 mila richieste di regolarizzazione e inviato numerosi avvisi bonari che hanno prodotto complessivamente 25 mila aggiornamenti della banca dati catastale'.
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