Buongiorno
Buongiorno,
avrei bisogno di un consiglio su quale sia il modo più corretto per gestire lo scambio di quote di appartamenti con mia sorella, al fine di garantire un'equa divisione. Di seguito espongo la situazione:
Ora il geometra incaricato di valutare la situazione suggerisce che, per essere equo, io dovrei corrispondere a mia sorella 50.000 euro(la meta' dei 100.000 eduro), più 10.000 euro per i lavori di ristrutturazione che ha effettuato, mentre lei dovrebbe riconoscermi i 20.000 euro che ho speso in affitto. In sintesi, dovrei versarle 40.000 euro.
Tuttavia, non riesco a capire il senso di dover pagare per i lavori di ristrutturazione effettuati nel 1998 almeno eticamente, non avendo mai usufruito dell'appartemento e per il quali non ero neanche mai stato consultato. Mi sembra inoltre che i 100.000 euro di allora non abbiano lo stesso valore oggi.
Considerando che, se vendessi ora la casa, dubito di riuscire a ottenere i 150.000 euro iniziali, e che, una volta sottratti i 100.000 euro da dividere con mia sorella, probabilmente non riuscirei a recuperare nemmeno la metà del capitale che ho investito.
Probabilmente mi sbaglio ma mi sarebbe utile un vostro consiglio, perche' mia sorella e' giusto che abbia la sua parte, ma in questo modo ho paura che a rimetterci saro' io.
Buongiorno,
avrei bisogno di un consiglio su quale sia il modo più corretto per gestire lo scambio di quote di appartamenti con mia sorella, al fine di garantire un'equa divisione. Di seguito espongo la situazione:
- Con mia sorella condivido la proprietà di un appartamento in cui lei vive dal 1998. Lo abbiamo ereditato dai nostri genitori, con una quota del 50% ciascuno. Quando ha iniziato ad abitarci, ha sostenuto spese per lavori di ristrutturazione per un totale di 40 milioni di lire, circa 20.000 euro attuali.
- Io, con il supporto economico dei nostri genitori, ho acquistato un bilocale per un costo complessivo di 150.000 euro (prezzo del 2007), che però è intestato interamente a me. I nostri genitori mi hanno dato circa 100.000 euro, mentre io ho coperto le spese accessorie, quali il notaio (6.200 euro) e l'agenzia immobiliare (5.400 euro), oltre a un mutuo di 43.000 euro in 15 anni, che alla fine è arrivato a circa 62.000 euro con gli interessi.
Ora il geometra incaricato di valutare la situazione suggerisce che, per essere equo, io dovrei corrispondere a mia sorella 50.000 euro(la meta' dei 100.000 eduro), più 10.000 euro per i lavori di ristrutturazione che ha effettuato, mentre lei dovrebbe riconoscermi i 20.000 euro che ho speso in affitto. In sintesi, dovrei versarle 40.000 euro.
Tuttavia, non riesco a capire il senso di dover pagare per i lavori di ristrutturazione effettuati nel 1998 almeno eticamente, non avendo mai usufruito dell'appartemento e per il quali non ero neanche mai stato consultato. Mi sembra inoltre che i 100.000 euro di allora non abbiano lo stesso valore oggi.
Considerando che, se vendessi ora la casa, dubito di riuscire a ottenere i 150.000 euro iniziali, e che, una volta sottratti i 100.000 euro da dividere con mia sorella, probabilmente non riuscirei a recuperare nemmeno la metà del capitale che ho investito.
Probabilmente mi sbaglio ma mi sarebbe utile un vostro consiglio, perche' mia sorella e' giusto che abbia la sua parte, ma in questo modo ho paura che a rimetterci saro' io.