Buonasera,
visto il livello di preparazione, esperienza e disponibilità che ho trovato in questo forum, vi propongo un quesito che mi sto ponendo già da un paio di anni.
In realtà, la risposta la conosco, o meglio, conosco quella che tutti gli ai che ho sentito mi hanno dato.
Ma vorrei chiedere conferma a voi.
La mia situazione, immagino, è una di quelle tipiche in campo immobiliare: la mia abitazione, prima casa, è troppo piccola e dovrei comprarne un'altra più grande.
Non ho sufficiente disponibilità di liquidi per comprare una seconda casa e poi rivendere la mia, quindi mi servono i soldi della mia per acquistare l'altra.
Tuttavia, avendo in questo periodo la possibilità di raddoppiare l'ammontare del mutuo ed essendosi abbassati i prezzi, tecnicamente mi potrei permettere un immobile doppio, per grandezza, rispetto all'attuale.
Come dicevo, tutti gli ai mi dicono che prima di tutto devo vendere casa mia.
Chiaro, anche perché se voglio conservare le agevolazioni per la prima casa, questo è essenziale.
Detto questo, la strada, l'unica, la sola per procedere, consiste nel vendere casa e, una volta che ho la proposta d'acquisto in mano, far presente all'acquirente che dovrà attendere sei/otto mesi per darmi il tempo di trovare un nuovo immobile e, una volta trovato velocemente, cercare di far quadrare tutte le date in modo certosino, finendo in una specie di incubo senza fine?
Probabilmente trovandomi tra due fuochi, perché da una parte dovrò proporre all'acquirente uno sconto per cibarsi sei/otto mesi di attesa e dall'altra il venditore della mia nuova casa potrà approfittare del fatto che devo acquistare con una certa fretta?
Possibile che non esista altra strada? A dire la verità, così com'è, mi sembra un ginepraio assurdo: oggi ho una casa mia, anche se piccola. Dove vado a finire se la vendo senza sapere cosa voglio comprare, senza avere un minimo di tranquillità nel cercare la nuova casa?
In realtà, io un'idea me la sono fatta, ma è un po' provocatoria: ho visto una casa qui vicino alla mia, mi interessa, prezzo e metratura sono perfetti.
L'ai mi dice che i venditori non hanno particolare fretta di vendere.
A questo punto, mi chiedo: perché anche questo ai continua a ripetermi che devo vendere prima la mia e non cerca, come gli ho proposto io, di farci arrivare ad un accordo, anche scritto, per cui attendiamo la vendita di casa mia e poi procediamo con l'acquisto della nuova?
Mi rendo conto che è una provocazione: ma, un accordo del genere è così privo di senso? D'altra parte, giorni fa ho letto su internet che non è saggio vendere la propria casa senza avere almeno un minimo di accordo su una casa di proprio interesse.
E' così assurda una possibilità del genere? Perché devo sapere che, quando avrò venduto casa mia, quella casa potrebbe non essere più disponibile?
E comunque, come se ne esce?
Grazie, buonasera.
visto il livello di preparazione, esperienza e disponibilità che ho trovato in questo forum, vi propongo un quesito che mi sto ponendo già da un paio di anni.
In realtà, la risposta la conosco, o meglio, conosco quella che tutti gli ai che ho sentito mi hanno dato.
Ma vorrei chiedere conferma a voi.
La mia situazione, immagino, è una di quelle tipiche in campo immobiliare: la mia abitazione, prima casa, è troppo piccola e dovrei comprarne un'altra più grande.
Non ho sufficiente disponibilità di liquidi per comprare una seconda casa e poi rivendere la mia, quindi mi servono i soldi della mia per acquistare l'altra.
Tuttavia, avendo in questo periodo la possibilità di raddoppiare l'ammontare del mutuo ed essendosi abbassati i prezzi, tecnicamente mi potrei permettere un immobile doppio, per grandezza, rispetto all'attuale.
Come dicevo, tutti gli ai mi dicono che prima di tutto devo vendere casa mia.
Chiaro, anche perché se voglio conservare le agevolazioni per la prima casa, questo è essenziale.
Detto questo, la strada, l'unica, la sola per procedere, consiste nel vendere casa e, una volta che ho la proposta d'acquisto in mano, far presente all'acquirente che dovrà attendere sei/otto mesi per darmi il tempo di trovare un nuovo immobile e, una volta trovato velocemente, cercare di far quadrare tutte le date in modo certosino, finendo in una specie di incubo senza fine?
Probabilmente trovandomi tra due fuochi, perché da una parte dovrò proporre all'acquirente uno sconto per cibarsi sei/otto mesi di attesa e dall'altra il venditore della mia nuova casa potrà approfittare del fatto che devo acquistare con una certa fretta?
Possibile che non esista altra strada? A dire la verità, così com'è, mi sembra un ginepraio assurdo: oggi ho una casa mia, anche se piccola. Dove vado a finire se la vendo senza sapere cosa voglio comprare, senza avere un minimo di tranquillità nel cercare la nuova casa?
In realtà, io un'idea me la sono fatta, ma è un po' provocatoria: ho visto una casa qui vicino alla mia, mi interessa, prezzo e metratura sono perfetti.
L'ai mi dice che i venditori non hanno particolare fretta di vendere.
A questo punto, mi chiedo: perché anche questo ai continua a ripetermi che devo vendere prima la mia e non cerca, come gli ho proposto io, di farci arrivare ad un accordo, anche scritto, per cui attendiamo la vendita di casa mia e poi procediamo con l'acquisto della nuova?
Mi rendo conto che è una provocazione: ma, un accordo del genere è così privo di senso? D'altra parte, giorni fa ho letto su internet che non è saggio vendere la propria casa senza avere almeno un minimo di accordo su una casa di proprio interesse.
E' così assurda una possibilità del genere? Perché devo sapere che, quando avrò venduto casa mia, quella casa potrebbe non essere più disponibile?
E comunque, come se ne esce?
Grazie, buonasera.