E' stato accennato alle problematiche legate alla donazione (cioè al remoto rischio spunti fuori un altro figlio naturale), condizione per cui le banche non elargiscono mutuo (salvo i discorsi sulle garanzie assicurative che non conosco)
Ma io vedrei anche problemi a suggerire come fattibile, una eventuale retrocessione della donazione: ammesso (e non concesso) che i genitori siano disposti a cancellare la donazione tornando dal notaio, si creerebbe una situazione ereditaria complicata.
Difatti, se il figlio che vende indirettamente riscuotesse poi il ricavato della vendita, e ciò non figurasse come donazione monetaria, potrebbe in futuro creare problemi agli altri fratelli donatari. A maggior ragione se non percepisse nulla del ricavato: sarebbe in credito di una donazione.
Altro aspetto non emerso è quello delle possibili riserve poste dai genitori, proprio per tenere sotto controllo le eventuali vendite separate; occorrerebbe cioè verificare se i genitori si sono riservati l'usufrutto , donando solo la nuda propriatà.
Quanto a giardino e box, non si può parlare di regolamento condominiale e aree condominiali, visto che il tutto apparteneva ad un unica proprietà: tutto è possibile ma nella donazione dei tre appartamenti non c'è da escludere che queste parti siano state definite come parti comuni a tutti e quattro gli appartamenti: in questo caso l'acquirente potrebbe beneficiarne come gli altri.
Se invece nell'atto di donazione non se ne fa cenno, ed il frazionamento ha riguardato solo gli appartamenti, giardino e box sono rimasti nella piena titolarità dei genitori.