Buonasera, spero che qualcuno possa darmi delle indicazioni utili.
Mia madre è comproprietaria con mio zio di una casa in comune nel sud italia, ereditata alla morte dei genitori.
La casa è di fatto costituita da due case, anche se al comune risulta una singola unità. Quest'anno ha trovato finalmente un acquirente interessato alla casa. Il problema è che andrebbe sanata questa difformità, oltre alla cucina che risulta deposito, e qui iniziano i problemi con mio zio. Lui si rifiuta assolutamente di fare sanatorie perché ha la fobia di essere perseguito penalmente, perché a detta sua la situazione è a posto ed ha sempre fatto tutto in regola, anche se al comune non risulta, e c'è difformità anche con catasto. Il problema non sono ne per lui ne per mia mamma i circa 1000 euro della sanatoria. Adesso siamo impantanati per questa irrazionale scelta (a detta di tecnico, architetto e avvocato) di mio zio di rifiutarsi di sanare la situazione. Stavamo pensando se ci fossero modi di forzare la situazione, tipo:
1)far sanare agli acquirenti dopo acquisto, sempre se notaio permette rogito.
2)Autodenuncia in comune per "obbligarci" a uniformare stato di fatto e urbanistica.
3)Agire attraverso i lavori invece che con sanatoria, tecnico ha detto che non si può ma non ho capito perché.
4)...altro?
Mi scuso se qualcosa non è chiaro e per la lunghezza, non sono del settore e spero che qualcuno possa darmi qualche indicazione utile... inutile dire che tutto ciò è un'enorme costo per mia mamma che non sa più come fare, e che ragionare con mio zio è assolutamente impossibile.
Vi ringrazio e auguro buona serata
Mia madre è comproprietaria con mio zio di una casa in comune nel sud italia, ereditata alla morte dei genitori.
La casa è di fatto costituita da due case, anche se al comune risulta una singola unità. Quest'anno ha trovato finalmente un acquirente interessato alla casa. Il problema è che andrebbe sanata questa difformità, oltre alla cucina che risulta deposito, e qui iniziano i problemi con mio zio. Lui si rifiuta assolutamente di fare sanatorie perché ha la fobia di essere perseguito penalmente, perché a detta sua la situazione è a posto ed ha sempre fatto tutto in regola, anche se al comune non risulta, e c'è difformità anche con catasto. Il problema non sono ne per lui ne per mia mamma i circa 1000 euro della sanatoria. Adesso siamo impantanati per questa irrazionale scelta (a detta di tecnico, architetto e avvocato) di mio zio di rifiutarsi di sanare la situazione. Stavamo pensando se ci fossero modi di forzare la situazione, tipo:
1)far sanare agli acquirenti dopo acquisto, sempre se notaio permette rogito.
2)Autodenuncia in comune per "obbligarci" a uniformare stato di fatto e urbanistica.
3)Agire attraverso i lavori invece che con sanatoria, tecnico ha detto che non si può ma non ho capito perché.
4)...altro?
Mi scuso se qualcosa non è chiaro e per la lunghezza, non sono del settore e spero che qualcuno possa darmi qualche indicazione utile... inutile dire che tutto ciò è un'enorme costo per mia mamma che non sa più come fare, e che ragionare con mio zio è assolutamente impossibile.
Vi ringrazio e auguro buona serata