La situazione è veramente terribile.
Sia chiaro: nessuno compra sul libero mercato, una casa da 220mila euro con debiti di 800mila quindi, scordati la vendita. Una trattativa con Equitalia - se è Vale 10 milioni diventano 1 milione - se ti presenti tu 800mila possono diventare cash 600mila, non ha senso trattare. Calcola come perduta per sempre la quota del 50% di tuo padre. La propria parte potrebbe essere incassata da tua madre in caso di una vendita giudiziaria tuttavia, di questi tempi, non ti aspettare dall'asta, un ricavato superiore al 50% della perizia del CTU (potrebbe essere inferiore al prezzo di mercato). In una visione ottimistica, poniamo che il CTU valuta l'immobile 180mila, dopo alcune aste, potrebbe essere assegnato a 70/90mila dei quali, 35/40mila andrebbero a tua madre.... sempre che nel frattempo venga pagato regolarmente il mutuo ed il condominio....
Considerazioni:
L'azione esecutiva, per arrivare alla prima asta, impiega in media 3 anni (dipende dalla rapidità del Tribunale)... poniamo almeno due o tre esperimenti d'asta prima della aggiudicazione circa un anno e altri 3/6 mesi per liberare l'immobile. In totale l'immobile si può rimanere nell'immobile almeno quattro o cinque anni, se sei fortunato.
Alternativa drastica:
Premesso che con l'aiuto di un legale è possibile intraprendere qualche azione dilatoria (senza entrare nello specifico, ci sono varie strategie legali che possono consentire di guadagnare tempo prezioso). Un alternativa drastica è: non pagare più il condominio ne il mutuo e accumulare i conseguenti risparmi sul conto del figlio/figlia. Ovviamente, i creditori potrebbero tentare di rifarsi sulle pensioni, più precisamente sul quinto della pensione (25%) Cercare di vivere serenamente i prossimi 4/5 anni nel proprio alloggio senza preoccuparsi dell'asta. Tra Equitalia, mutuo, IMU, condominio etc etc (non pagando), nel giro di qualche anno i tuoi genitori potranno accumulare una piccola fortuna certamente superiore al valore residuale della casa. Una volta che l'immobile sarà assegnato ad un eventuale acquirente, lasciare l'appartamento e con il risparmio di questi anni, andare a vivere con l'aiuto dei figli (e dei risparmi accumulati) in un altro luogo in affitto o acquistando una casa a nome dei figli .
Considerazioni finali:
Dal punto di vista etico, potrebbe essere criticabile decidere di non pagare più i creditori.
E non è forse criticabile che un debito con lo stato si moltiplichi per tre quando se viene pagato regolarmente, mentre quando il cittadino chiede un rimborso aspetta per moltissimi anni e poi riceve solo 1,5% di interesse annuale ???
In questi ultimi anni, ci sono molti casi individuali, aziendali e anche di interi paesi che in una situazione di crisi, hanno intrapreso questa strada. Si fa molta fatica ad ammettere un fallimento personale o professionale.
Non è forse meglio ammettere una situazione oggettiva che continuare a mentire a se stessi ed agli altri ?
Non è forse assurdo continuare ad investire in un progetto che senza possibilità di successo ? (es. pagare il mutuo di un immobile che non ha più nessun valore).