francesca63

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posso allora pensare che la cifra pattuita ( e dunque vicino alla stima) sia inferiore al valore dell'immobile...?
Il dubbio verrebbe, in effetti.
Anch’io suggerirei altra valutazione, ma comunque se vi siete già accordati sulla cifra, difficile che il vicino sia disponibile a offrire di più.
Anche se è evidente che il suo interesse è superiore a quello di altri potenziali acquirenti
 

didal

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Il dubbio verrebbe, in effetti.
Anch’io suggerirei altra valutazione, ma comunque se vi siete già accordati sulla cifra, difficile che il vicino sia disponibile a offrire di più.
Anche se è evidente che il suo interesse è superiore a quello di altri potenziali acquirenti
è proprio questo il punto! ora aumentare il pattuito in ogni caso lo vedo difficile ; ma che non sia invece uno stratagemma? la perizia magari darà all'immobile un valore minore ,cosi mi sarà richiesto di abbassare il prezzo
per concludere.....??
 

didal

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La firma di un preliminare metterebbe dei punti fermi
giusto.
comunque è vero che , in generale, le banche tendono a dare un valore minore agli immobili rispetto ai valori di mercato? questo potrebbe essere un problema, in quanto l'acquirente si troverebbe con un mutuo concesso di minore entità e per cui non poter più acquisire...
 

francesca63

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comunque è vero che , in generale, le banche tendono a dare un valore minore agli immobili rispetto ai valori di mercato?
No, in linea di massima no.
La banca per istruire una pratica di mutuo in genere vuole un preliminare firmato, e per lo più il perito si attiene al valore indicato (salvo problematiche particolari).
 

francesca63

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per esempio?...
Appunto se il prezzo fosse stato fissato ad un valore molto diverso da quello che gli attribuisce il perito.
Mi spiego: se prometto di comprare a 100, è probabile che il perito valuti l’immobile 100, anche se per lui vale 98 o 102.
Se invece per lui vale 85, chiaramente la perizia sarà inferiore al prezzo.
anche se il valore di mercato , da quello che ho visto in questo periodo, almeno nella mia città ,non è sempre quello su cui si basano le richieste
Le richieste spesso sono velleitarie: a tutti piacerebbe comprare a 100 quello che vale 150, o vendere a 150 quello che vale 100….

Ma la realtà è un’altra cosa, e il valore di mercato si può conoscere solo confrontando i prezzi reali delle compravendite effettuate nella zona, non certo basandosi su richieste o annunci.
 

Privato69

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Privato Cittadino
Concordo, ho avuto esperienze simili, anche se a differenza tua non mi fanno fare foto poi così spesso...

Di portare fuori i documenti mi è capitato in un solo caso, ed ero CTU.


Il problema è che se lo fai tu l'accesso agli atti non sai di quali doc. richiedere copia, a meno che non si richieda l'intero fascicolo (di solito bello corposo, ma non ci vogliono 2 minuti per fotocopiarlo... ecco perché è preferibile che si confrontino persone che parlino la stessa lingua, e cioè tecnico e tecnico, anche perché al Comune non possono stare una mattinata intera al tuo servizio).
Mi aggiungo alla discussione, I documenti iniziali per accertare la regolarità edilizia sono la conformità urbanistica e catastale dell'immobole (redatti ovviamente da un tecnico abilitato). Se l'immobile posto in vendita è
(ante 67) non basta una autocertificazione del venditore?
Il certificato di agibilità invece è sempre necessario ed è sempre il comune a rilasciare una copia? Dal rogito in possesso del venditore (siccome in questo momento non l'ho davanti) si riesce a risalire a qualche informazioni precedenti o almeno all'anno di costruzione dell'immobile? Grazie per eventuali risposte
 

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