Fabio Gambuzzi

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
Ciao a tutti, qui a Bologna devo vendere un locale (D8) e chi compra deve aprire un luogo di culto e preghiera, che cambio di destinazione bisogna fare perchè sia regolare svolgere tale attività?
Grazie.
 

adimecasa

Membro Senior
Agente Immobiliare
non solo il cambio di destinazione, ma vedere se il Comune concede questi cambi di destinazione, e di quale credo è il comune?:^^:
 

m.barelli

Membro Attivo
Professionista
Volevo aggiungere qualche elemento a questa interessante conversazione.

-se non ho capito male la variazione è:
dall’attuale immobile “D/8 fabbricati costruiti od adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni” a luogo di culto

-se il destino dell’immobile è un luogo di culto privato la categoria catastale finora è la “B7 Cappelle ed Oratori non destinati all’esercizio pubblico del culto”, ad esso viene attribuita una rendita (non so con quale criterio),paga l’IMU e molto probabilmente anche la Tarsu (lo stabilisce il Comune). Finora perché, secondo la nuova qualificazione catastale prevista dal D.P.R 138/98, non so la B/7 a quale nuova categoria corrisponderà (forse la P/5).

Non sviluppo ulteriormente questo punto perché credo non sia il tuo caso.

-se il destino dell’immobile è un luogo di culto pubblico la categoria catastale finora è stata la “E/7 Fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti”, non so se, per analogia con il B/7, anche all’immobile venga attribuita una rendita, non so se paga l’IMU ma probabilmente la Tarsu no. Anche qui finora perché, secondo la nuova qualificazione catastale prevista dal D.P.R 138/98, non so la E/7 a quale nuova categoria corrisponderà (forse la V/7).

-In quest’ultimo caso inoltre presso il Comune, ritengo, occorrerebbe verificare preliminarmente se si configuri urbanisticamente il cambio di destinazione d’uso (parallelo ma non uguale a quello dal D/8 al E/7), se questo sia con opere edilizie (opere murarie, impianto termico e relativa certificazione energetica ecc.), o senza opere e se tale cambio d’uso sia ammesso nella zona urbanistica dove ricade l’immobile e, se ammesso, a quali condizioni (eventuali parcheggi ecc.)

-Per l’eventuale agibilità della nuova destinazione d’uso, in relazione anche alla rilevanza dell’immobile, potrebbero essere da valutare ; verifica portanza utile solaio di 400 dN/mq (gli ex 400 Kg/mq, se è un fabbricato industriale a livello terreno dovrebbe essere già rispondente), vie di fuga, bagni, da verificare anche se ricorra l’obbligo del C.P.I. certificato di prevenzione incendi ecc.

-non accenno al condominio perché credo non ricorra, sarebbe però da verificare se ci sia qualche proprietà comune con altri, servitù ecc. con cui concordare qualcosa.

-così sembra possa finire il passaggio nei termini edilizi, poi ci sono i passaggi amministrativi-legali del culto stesso che non ci riguardano. Non so però se ci sia una subordinazione fra gli uni e gli altri tipo il Comune non dia l’agibilità se non sia stata prima sistemata anche quella parte amministrativo-legale.

Un saluto
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto