un notaio dice che l'importante è che si paghi il 9% su 50.000 poi se la vendita è più bassa non importa, l'altro di che la A.E. calcola il valore con il programma OMI se riscontra un valore di 60.000 parte l'accertamento chi dice il giusto?
Il discorso delle contestazioni tramite i valori OMI esiste solo sugli immobili NON abitativi. (vedi i vari servzi di striscia la notizia, si tratta sempre di terreni, negozi ecc)
Se l'immobile è NON abitativo (terreni, capannoni, negozi, ecc) allora il discorso ha senso. Lì non puoi scegliere tra valore catastale (prezzo-valore) e importo di compravendita. Lì si paga solo in base al prezzo effettivamente pagato.
In questo caso l'agenzia delle entrate ti puo' contestare che il prezzo secondo lei non è quello corretto e ti prende a riferimento le quotazioni OMI. Non mi sembra giusto ma questo è un altro discorso.
Ma per l'abitativo, quale sarebbe il danno per l'erario?
Se, come ti ho consigliato sopra, scegli di pagare le imposte secondo il calcolo a te piu' sfavorevole io non vedo problemi.
Poi, certo, tutto puo' essere e magari l'accertamento temuto dal secondo notaio riguarda il fatto che, secondo l'Ade, tu hai girato del denaro in nero per la differenza tra prezzo di scambio e valori OMI. A me sembra un po' troppo.
Magari senti un fiscalista.