Ciao Archimede.
Tutto ciò che hai stabilito rientra nel campo della mia esperienza.
Banca: non concede il mutuo sulla parte agricola, quindi il fabbricato deve mantenere un valore congruo rispetto alla richiesta formulata all'istituto di credito.
Valori distinti: essendo compravendite soggette a differenti imposizioni fiscali ed, in particolare, sul terreno agricolo da applicarsi sul valore di vendita, non è proprio possibile evitare di distinguere i prezzi.
Quello che mi è parso non sia stato appurato con assoluta certezza è la condizione di coltivatori diretti propria dei confinanti che devono avere particolari requisiti soggettivi, avere piena disponibilità dei terreni attigui (non avendoli quindi affittati a terzi) e coltivarli a tutti gli effetti (il terreno incolto del confinante esclude il diritto).
Quindi non mi fascerei la testa e comincerei con l'effettuare i necessari controlli di rito. Spesso si finisce per scoprire che gli aventi diritto sono in numero inferiore a quanto si potrebbe immaginare. Questa verifica, personalmente, io la vado a fare presso l'ufficio della Coldiretti che, bene o male, conosce tutti i coltivatori della mia zona.
Nel caso in cui alcuni confinanti siano coltivatori diretti e confinino con terreni anch'essi direttamente da loro coltivati, può essere valutata:
2) la notifica del compromesso sottoposto a condizione sospensiva o delle condizioni di vendita della sola particella agricola ed attendere lo scadere dei 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.
1) la fusione della particella con la corte della casa. Questa è un'operazione delicata perché, a seconda delle caratteristiche, l'immobile potrebbe finire per rientrare tra quelli di lusso. In alternativa potrebbe essere frazionata una sola parte del mappale agricolo per la fusione con la corte del fabbricato, tale da evitare il cambio di categoria catastale. Mantenendo agricola una sola porzione "minore" a cui di contro potrebbe essere serbato il valore commerciale attualmente attribuito a tutti e 5.000 mq...
Tutto ciò che hai stabilito rientra nel campo della mia esperienza.
Banca: non concede il mutuo sulla parte agricola, quindi il fabbricato deve mantenere un valore congruo rispetto alla richiesta formulata all'istituto di credito.
Valori distinti: essendo compravendite soggette a differenti imposizioni fiscali ed, in particolare, sul terreno agricolo da applicarsi sul valore di vendita, non è proprio possibile evitare di distinguere i prezzi.
Quello che mi è parso non sia stato appurato con assoluta certezza è la condizione di coltivatori diretti propria dei confinanti che devono avere particolari requisiti soggettivi, avere piena disponibilità dei terreni attigui (non avendoli quindi affittati a terzi) e coltivarli a tutti gli effetti (il terreno incolto del confinante esclude il diritto).
Quindi non mi fascerei la testa e comincerei con l'effettuare i necessari controlli di rito. Spesso si finisce per scoprire che gli aventi diritto sono in numero inferiore a quanto si potrebbe immaginare. Questa verifica, personalmente, io la vado a fare presso l'ufficio della Coldiretti che, bene o male, conosce tutti i coltivatori della mia zona.
Nel caso in cui alcuni confinanti siano coltivatori diretti e confinino con terreni anch'essi direttamente da loro coltivati, può essere valutata:
2) la notifica del compromesso sottoposto a condizione sospensiva o delle condizioni di vendita della sola particella agricola ed attendere lo scadere dei 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.
1) la fusione della particella con la corte della casa. Questa è un'operazione delicata perché, a seconda delle caratteristiche, l'immobile potrebbe finire per rientrare tra quelli di lusso. In alternativa potrebbe essere frazionata una sola parte del mappale agricolo per la fusione con la corte del fabbricato, tale da evitare il cambio di categoria catastale. Mantenendo agricola una sola porzione "minore" a cui di contro potrebbe essere serbato il valore commerciale attualmente attribuito a tutti e 5.000 mq...