• Autore discussione Autore discussione Mimi
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l'ssemblea ha deliberato di dar via ad una perizia per quantificare a quanto potrebbe ammontare la fiscalizzazione, se risultasse una somma "fattibile" si sottopone alla visione del comune e se accettata si prosegue per asseverazione presso il tribunale, altrimenti tutto si ferma, il comune dormirà ma certamente non si possono fare lavori che richiedono una scia.
Una veranda sul balcone può essere installata senza alcun autorizzazione del comune purchè si del tipo "amovibile" oppure le "Biometriche".
Ah siamo a posto se i comuni vogliono la regolarizzazione delle parti comuni per procedere nelle parti private, SI BLOCCA TUTTO
solo per alcune difformità sulle parti comuni si è obbligati alla regolarizzazione altrimenti si bloccano eventuali lavori riguardando la proprietà privata, in questo caso si trattava di installare una veranda fissa sul balcone ed il comune ha bloccato la scia motivandola cosi:
In riferimento alle parti comuni del condominio parrebbero esserci delle difformità che vanno oltre quelle previste dall'articolo 34/bis del D.P.R. n. 380/2001 in riferimento al titolo originario n. 4/1974 del 19/01/1974. Pertanto si informa che la presente pratica edilizia è da intendersi sospesa fino a quando non verrà verificato l’edificio nel suo intero complesso.
Di fatto, a seguito di verifiche, misurazioni, l'edificio risulta essere più alto di 70cm ma quello che "Rompe" di più è il vincolo dell'altezza, in questo comune il vincolo è di 15mt e l'edificio è più alto di 50cm rispetto al vincolo.
Tutto questo perchè un condomino nel vendere casa ha preferito il fai da te con il suggerimento di un architetto che secondo me poco esperto, "malizioso" nel procedere dopo aver scoperto questa difformità.
P.S. Sempre il condomino fai da te (nonostante lo avessi messo sul chi va là) dopo aver concordato con l'acquirente uno sconto sul prezzo di vendita in considerazione di questa sanatoria, accordo scritto da un avvocato da consegnare al notaio rogante, ha formalizzato un preliminare di vendita che il promissario acquirente ha dovuto portare in banca per la richiesta di un mutuo.... la banca non attiva la richiesta... questo il motivo: dalle planimetrie catastali immobile è registrato in via "Pinco Pallo" nel preliminare è stato scritto via "vattelapesca" 40 anni fa il comune ha cambiato denominazione alla strada e l'impiegato della banca stupidamente dice le strade non coincidono quindi non posso proseguire :risata: ho consigliato al condomino fai da te di eliminare dal preliminare la denominazione della via, di riportare solo i dati catastali, allegare la planimetria e cambiare banca... il promissario acquirente finalmente sta aspettando il perito della banca.
 
Il condomino “fai da te” non poteva fare altro, piaccia o no. Ed era suo diritto, e certamente nessuna assemblea aveva titolo per preoccuparsi degli interessi sollevati dal singolo.

Certo che avuto l’esito , era opportuna una certa prudenza , ma non cambia la sostanza.
 
richiesta di un mutuo.... la banca non attiva la richiesta... questo il motivo: dalle planimetrie catastali immobile è registrato in via "Pinco Pallo" nel preliminare è stato scritto via "vattelapesca" 40 anni fa il comune ha cambiato denominazione alla strada e l'impiegato della banca stupidamente dice le strade non coincidono quindi non posso proseguire
In questi casi si mette nella proposta "Via Tal dei Tali, già ex Via Pinco Pallino" e si supera l'idiozia e l'ignoranza del bancario che dovrebbe essere mandato a zappare la terra...
 
In questi casi si mette nella proposta "Via Tal dei Tali, già ex Via Pinco Pallino" e si supera l'idiozia e l'ignoranza del bancario che dovrebbe essere mandato a zappare la terra...
Ma di fatto, un impiegato ignorante è presuntuoso, ma quello che volevo mettere in risalto che nonostante i miei consigli, il condomino ha fatto di testa sua nel vendere casa con trattativa privata, ha creato il "casino" andando con il suo architetto in comune dopo aver scoperto che il fabbricato è più alto di 70cm, poi con la scrittura privata del compromesso che gli ha creato il problema in banca trovando un impiegato "ignorante" ed infine si renderà conto che la casa non verrà acquistata sempre per colpa della stessa persona.
La proposta e legata al rilascio del mutuo....mutuo che non sarà rilasciato a meno che non lo trasforma mutuo per ristrutturazione con un tasso di interesse maggiore..... Con un accordo separato scritto da un avvocato hanno stabilito in 70.000 il prezzo di vendita e concordato la somma di 10.000€ per la fiscalizzazione da pagare se di più o di meno non cè compensazione. Poi hanno fatto un preliminare scrivendo che immobile veniva venduto/acquistato a 60.000€. Che io sappia le banche non concedono mutui meno di 50.000, che la somma massima erogabile è 80% dell'acquisto, quindi farebbe 48.000 ecco che il muto prima casa non sarà rilasciato e lei con il suo fai da te si ritrova senza più la vendita della casa.
 

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