brina82

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In sede giudiziale (davanti al giudice) l'unica offerta che può fare è quella stabilita dalla perizia (CTU) disposta dal giudice stesso tramite un perito di fiducia del Tribunale competente (i giudici li nominano direttamente). Quando comincia una causa del genere dopo un paio di udienze di introduzione e repliche viene disposta la perizia di cui sopra (e nella mia esperienza sono fatte molto bene e rispecchiano correttamente il valore dell'immobile ed arrivano in 8-10 mesi dall'inzio della vertenza) a questa punto le parti possono chiedere l'assegnazione delle quote che gli interessano (ma al prezzo pro quota indicata in perizia). Per cui non vi è il rischio che temi di un'offerta molto bassa dalla controparte. Se chi chiede l'assegnazione della quota ha il 51% dell'immobile la controparte non si può opporre. In caso contrario non vi sono certezze, ma nelle mie esperienze nei Tribunali di Torino, Bergamo, Milano e Vicenza il giudice ha disposto la vendita all'asta dell'intero immobile (soluzione di buon senso a mio modo di vedere)

Il consiglio che mi sento di darti (mi sembra di capire che hai una quota dell'immobile inferiore al 51%) e di procedere alla vendita all'asta dell'immobile solo se ne hai il libero accesso al cespite. Quando usciranno i bandi d'asta dovrai occuparti in prima persona di pubblicizzare maggiormente la vendita e soprattutto renderti disponibile a far visionare internamente l'immobile. I giudici hanno a disposizione gli strumenti legali per fare tutto quanto sopra descritto, ma a differenza delle esecuzioni immobiliari (aste fatte per debiti verso terzi) non sono obbligati e difficilmente assegnano un custode giudiziario che faccia il tutto.

La procedura di vendita all'asta in realtà è efficiente, basta che sia adeguatamente pubblicizzata e che i futuri offerenti abbiano una persona in carne ed ossa con cui dialogare. Un piccolo ostacolo si ha nel fatto che alcune banche non fanno i mutui per comprare tali immobili, ma anche in questo caso puoi indirizzare tu gli offerenti veso le banche convenzionate con il Tribunale competente (di norma non sono convenzionate le banche on line, quelle "straniere" ed il Banco Posta).

Se non hai la detenzione dell'immobile o la possibilità di accedervi liberamente sei in una posizione di grande svantaggio (soprattutto se chi occupa l'immobile è questa tua cognata). Se poi l'immobile dovesse essere occupato da terzi con valido titolo (locazione, assegnazione etc...) le cose sarebbero ancora più difficili: io lasciarei le cose come stanno in attesa che la situazione evolva con il tempo; il costo legale che dovresti affrontare sarebbe giustificato solo per valori immobiliari veramente alti.
Cassin Kolia

Buondì. Ma quindi in una div. giudiziale i comproprietari potrebbero partecipare all'asta??
 

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