Alienfam

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Gentili signori, vi chiedo gentilmente di aiutarmi a chiarire alcuni dubbi. La planimetria dell'appartamento non indica la destinazione d'uso dei locali: questo può essere considerato un abuso? Inoltre, non è presente l'indicazione del bagno sulla planimetria (in realtà non sono stati indicati i locali accessori, ma solo quelli principali). Si tratta di un immobile situato in una zona storica, risalente al 1940, con successivi lavori di ricostruzione e divisione, nonché il classamento negli anni '90.


Mi viene in mente che potrebbero esserci stati dei cambiamenti nella qualificazione degli edifici, che in origine erano classificati in categoria A/5 e che sono stati trasformati in categoria A/3. Ho il sospetto che qualcosa non vada, ma al momento ho solo la planimetria e la visura catastale, e non sto approfondendo ulteriormente perché l'immobile è gestito da un collega con cui collaboro.
 
La planimetria dell'appartamento non indica la destinazione d'uso dei locali: questo può essere considerato un abuso?
La planimetria catastale non ha nulla a che fare con lo stato legittimo e quindi anche con eventuali abusi edilizi, ma ne è una conseguenza.

Lo stato legittimo è quello rappresentato nei precedenti edilizi depositati in Comune, la somma di questi determina lo stato legittimo salvo l' attività di edilizia libera e le difformità rientranti nelle tolleranze.

Se si hanno difformità che non rientrano nelle prime due categorie citate, allora si può parlare di abuso edilizio che può avere risvolti anche su altre categorie come la paesaggistica, la sismica, l' archeologica, .....

Eventuali difformità tra lo stato di fatto e la planimetria catastale non sono abusi edilizi e si possono legittimare dal punto di vista fiscale presentando una nuova pratica Docfa.

Tornando alla domanda posta, un tempo le destinazioni d'uso dei locali non venivano riportate nelle planimetrie dato che bastava dichiarare se si trattasse di locali principali o accessori (spesso venivano solo numerati).
Ancora oggi in alcune parti d'Italia noto che vengono dichiarato solo i locali accessori (cucina, bagni, disimpegni, ....) lasciando vuoti i locali principali poiché la rendita si basa proprio su questi fattori.
 
La planimetria catastale non ha nulla a che fare con lo stato legittimo e quindi anche con eventuali abusi edilizi, ma ne è una conseguenza.

Lo stato legittimo è quello rappresentato nei precedenti edilizi depositati in Comune, la somma di questi determina lo stato legittimo salvo l' attività di edilizia libera e le difformità rientranti nelle tolleranze.

Se si hanno difformità che non rientrano nelle prime due categorie citate, allora si può parlare di abuso edilizio che può avere risvolti anche su altre categorie come la paesaggistica, la sismica, l' archeologica, .....

Eventuali difformità tra lo stato di fatto e la planimetria catastale non sono abusi edilizi e si possono legittimare dal punto di vista fiscale presentando una nuova pratica Docfa.

Tornando alla domanda posta, un tempo le destinazioni d'uso dei locali non venivano riportate nelle planimetrie dato che bastava dichiarare se si trattasse di locali principali o accessori (spesso venivano solo numerati).
Ancora oggi in alcune parti d'Italia noto che vengono dichiarato solo i locali accessori (cucina, bagni, disimpegni, ....) lasciando vuoti i locali principali poiché la rendita si basa proprio su questi fattori.
Non è detto che ci sia necessariamente un abuso, ma ti rende sicuramente più sveglio, diciamo.
Ci sono anche altri piccoli dettagli, come ad esempio un'altezza di 2,6 metri, per carità, con il soffitto e le travi visibili, che può essere accettabile in prospettiva di contesto storico e ristrutturazione, se si approfondisce con il regolamento edilizio del comune.
MA Finché non vedo il certificato di agibilità e la dichiarazione dello stato legittimo, avrò dei dubbi. Per quanto riguarda indicazione solo dei accessori, li ho visti parecchio. Tuttavia, se non sono indicati i WC e il ripostiglio, non riesco a ricordare
 
Non è detto che ci sia necessariamente un abuso, ma ti rende sicuramente più sveglio, diciamo.
Ci sono anche altri piccoli dettagli, come ad esempio un'altezza di 2,6 metri, per carità, con il soffitto e le travi visibili, che può essere accettabile in prospettiva di contesto storico e ristrutturazione, se si approfondisce con il regolamento edilizio del comune.
MA Finché non vedo il certificato di agibilità e la dichiarazione dello stato legittimo, avrò dei dubbi. Per quanto riguarda indicazione solo dei accessori, li ho visti parecchio. Tuttavia, se non sono indicati i WC e il ripostiglio, non riesco a ricordare
Va fatto un accesso agli atti al Comune.

Se qui non vi è nulla, va fatta un'approfondita ricerca catastale, visure e planimetrie catastali storiche.
 
Ancora oggi in alcune parti d'Italia noto che vengono dichiarato solo i locali accessori (cucina, bagni, disimpegni, ....) lasciando vuoti i locali principali poiché la rendita si basa proprio su questi fattori.
Beh direi che è proprio una regola catastale: è necessario indicare cucina, bagni e ripostigli.

Io li faccio così gli accatastamenti, e così è scritto nei manuali ;-)

Inoltre, la planimetria deve avere molto molto poco di architettonico. Per esempio, volendo partire da quella relativa alla pratica edilizia, le porte vanno cancellate, indicando il classico passaggio col segmento ortogonale in mezzo.
 
Co
Gentili signori, vi chiedo gentilmente di aiutarmi a chiarire alcuni dubbi. La planimetria dell'appartamento non indica la destinazione d'uso dei locali: questo può essere considerato un abuso? Inoltre, non è presente l'indicazione del bagno sulla planimetria (in realtà non sono stati indicati i locali accessori, ma solo quelli principali). Si tratta di un immobile situato in una zona storica, risalente al 1940, con successivi lavori di ricostruzione e divisione, nonché il classamento negli anni '90.


Mi viene in mente che potrebbero esserci stati dei cambiamenti nella qualificazione degli edifici, che in origine erano classificati in categoria A/5 e che sono stati trasformati in categoria A/3. Ho il sospetto che qualcosa non vada, ma al momento ho solo la planimetria e la visura catastale, e non sto approfondendo ulteriormente perché l'immobile è gestito da un collega con cui collaboro.
Come ti hanno già spiegato il catasto non conta nulla relativamente alle conformità, deve essere adeguata la planimetria allo stato licenziato in Comune e allo stato di fatto, ma il catasto non detta legge.
Per questa ragione le planimetrie sono le più disparate, ad esempio (parlo delle abitudini torinesi) non è necessario indicare dove si trovi la cottura, ma è necessario indicare un soggiorno...
Appena avrai in mano un accesso agli atti comunale un tecnico saprà darti tutte le risposte.
 

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