Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
i coniugi sono in separazione, il problema non si pone.
Entrambi gli eredi sono sposati in comunione dei beni. L’immobile ora è dei due fratelli, una dei quali vuole acquistare la quota del fratello tenendo l’immobile intestato solo a se stessa. Ma non è scontato.
Il marito “vorrebbe” metà immobile, la moglie dice che di “suo” (moglie) sarebbe (inclusa la quota che lei acquista dal fratello) il 75% dell’immobile e del marito solo il 25%, ma non è così (correggimi se sbaglio), sempre che la moglie non acquisti la parte del fratello con soldi solo suoi (dimostrabili) ma forse in quel caso ha necessità del consenso del marito.

Correggimi se sbaglio. Grazie mille
O forse non ho capito davvero nulla
Molto probabilmente mi sono spiegata male io.

P.s. Non c’è nessun problema, è giusto per capire “il giro”, ovvero la procedura nel caso si volesse trovare un modo per “escludere” l’immobile dalla comunione dei beni.
 
Ultima modifica:

marcanto

Membro Senior
Professionista
Il marito “vorrebbe” metà immobile, la moglie dice che di “suo” (moglie) sarebbe (inclusa la quota che lei acquista dal fratello) il 75% dell’immobile e del marito solo il 25%
Perdonami, che ragionamento sarebbe.
Presumo ragionamento tutto della moglie 😂
Se il marito acquista il 50 %, il 25 cade in comunione.
Invece se è lei moglie ad acquistare l'altro 50 % è tutto suo e così avrebbe 25+50%.
Bel ragionamento....

È un bene acquistato e quello che definisce le quote è la dimostrazione della provenienza del denaro: proprio o della comunione.

Ricordo aneddoto di anni fa quando collaborai con un agenzia immobiliare.
Una coppia di coniugi acquista un immobile, il denaro veniva fornito dalla famiglia del marito.
Il marito volle che sul rogito fosse specificato che il bene fosse escluso dalla comunione
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Se il marito acquista il 50 %, il 25 cade in comunione.
Invece se è lei moglie ad acquistare l'altro 50 % è tutto suo e così avrebbe 25+50%.
Bel ragionamento..
La quota ereditata (50%) è di proprietà dell'erede.
La quota acquistata (l'altro 50%) cade in comunione, a meno che l'acquirente non dimostri che i soldi usati sono fuori dalla comunione.

Quindi sia che ad acquistare la quota sia l'erede, sia che sia il coniuge, l'erede si troverà un 50% suo, e un 50% in comunione con l'altro coniuge.

L'unico modo per escludere il bene dalla comunione è dimostrare che l'acquirente ha usato soldi suoi, provenienti dalla vendita di beni posseduti prima del matrimonio, o comunque riconducibili al suo stato patrimoniale prima del matrimonio. In questo caso, il bene acquistato rimane fuori dalla comunione, ex lege, SENZA BISOGNO del consenso del conuige.

Senza tale prova, non credo che sia possibile ottenere l'esclusione dalla comunione col solo consenso dell'altro coniuge. @francesca63 ?
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
1) Immobile cade in successione
2) ne sono eredi e proprietari per il 50% ciascuno i fratelli A è B.
Quesito
Se A acquista il 50% del fratello B, quale sarà la sua quota di proprietà di A essendo in regime di comunione legale?

Svolgimento 😄
Dipende dalla provenienza del denaro con cui si acquista.

@Michela_
all'inizio #1 rappresenti un contesto ma poi in #11 ne mostri altto
"L’immobile ora è dei due fratelli, una dei quali vuole acquistare la quota del fratello"
Hai fatto confusione o mi sono perso qualcosa.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Se A acquista il 50% del fratello B, quale sarà la sua quota di proprietà di A essendo in regime di comunione legale?
Anche questo lo abbiamo già detto.
un 50% suo, e un 50% in comunione con l'altro coniuge.
Ma il 50% in comunione non è lo stesso che avere una quota del 25%. Le quote in comunione non si possono compravendere. Quindi non è corretto dire che uno ha il 75% e l'altro il 25%. E' corretto come ho scritto io.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Secondo me non è esatto. Mi auto-cito:
il 50% in comunione non è lo stesso che avere una quota del 25%. Le quote in comunione non si possono compravendere. Quindi non è corretto dire che uno ha il 75% e l'altro il 25%.
In parole povere, la moglie non sarebbe proprietaria del 75%, perché se volesse vendere la quota del 75%, non potrebbe. Potrebbe vendere solo la sua quota del 50%, mentre per vendere il restante 50% (o quota di esso) sarebbe necessario che anche il marito firmasse l'atto. E comunque, non potrebbe nemmeno vendere solo il "suo" 25%. Vendendo il 25% col consenso del marito, rimarrebbe il 25% in comunione, metà lei, metà lui.

L'unico modo per essere piena proprietara del 75% sarebbe... sciogliere la comunione.
 

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