Ciao colleghi, ero in deciso se postare l'argomento qui o in tematiche e fisco, ma visto che si parla dell'operato di un collega mi sembra opportuno parlarne qui.
Siamo all' epilogo que miei amici dei quali ho postato due argomenti diversi ma attinenti ( convivente esce di casa per 3 anni può tornare quado vuole) e (scrittura privata dopo atto notarile è valida) sono all'epilogo.
Tramite un collega hanno ricevuto una proposta d'acquisto per il loro immobile pari a 380.000,00€.
L'Agenzia ha svolto il suo lavoro è riuscita a far trovare il punto di incontro tra venditore e acquirente, raccoglie la proposta con 5.000,00€ di caparra confirmatoria, preliminare entro fine Giugno con ulteriore versamento di 55.000,00 € e saldo al rogito per fine anno.
Dovendo fare l'avvocato del diavolo, essendo miei conoscenti ho consigliato ai miei "amici" di pretendere dall'agente immobiliare che al preliminare i 55.000 o gran parte di quel versamento diventi integrazione della caparra confirmatoria.
Con immenso stupore mi hanno riferito che il collega ha evitato il discorso adducendo che la proposta và bene così che bastano i 5.0000 come caparra e che quello che ho detto io son tutte balle
IO non sò voi ma a me sembrano ridicoli 5.000€ di caparra.
Io sono abituato a "blindare" i contratti per evitare qualsiasi ripensamento per evitare furberie, insomma per avere un contratto che non sia facilmente risolvibile con pochi danni da entrambe le parti.
Ora nasce il dilemma , qui dove opero io se registro la proposta poi l'ufficio delle entrate non mi riconosce piu nel preliminare i 55.000 come caparra confirmatoria ma bensì quale acconto prezzo che sappiamo benissimo và restituito in caso di risoluzione del contratto (ovivo danni a parte ecc ecc ma la sostanza è quella).
Come agite voi?
Concordate con me che il collega ha rispoto in modo davvero superficiale?
Siamo all' epilogo que miei amici dei quali ho postato due argomenti diversi ma attinenti ( convivente esce di casa per 3 anni può tornare quado vuole) e (scrittura privata dopo atto notarile è valida) sono all'epilogo.
Tramite un collega hanno ricevuto una proposta d'acquisto per il loro immobile pari a 380.000,00€.
L'Agenzia ha svolto il suo lavoro è riuscita a far trovare il punto di incontro tra venditore e acquirente, raccoglie la proposta con 5.000,00€ di caparra confirmatoria, preliminare entro fine Giugno con ulteriore versamento di 55.000,00 € e saldo al rogito per fine anno.
Dovendo fare l'avvocato del diavolo, essendo miei conoscenti ho consigliato ai miei "amici" di pretendere dall'agente immobiliare che al preliminare i 55.000 o gran parte di quel versamento diventi integrazione della caparra confirmatoria.
Con immenso stupore mi hanno riferito che il collega ha evitato il discorso adducendo che la proposta và bene così che bastano i 5.0000 come caparra e che quello che ho detto io son tutte balle
IO non sò voi ma a me sembrano ridicoli 5.000€ di caparra.
Io sono abituato a "blindare" i contratti per evitare qualsiasi ripensamento per evitare furberie, insomma per avere un contratto che non sia facilmente risolvibile con pochi danni da entrambe le parti.
Ora nasce il dilemma , qui dove opero io se registro la proposta poi l'ufficio delle entrate non mi riconosce piu nel preliminare i 55.000 come caparra confirmatoria ma bensì quale acconto prezzo che sappiamo benissimo và restituito in caso di risoluzione del contratto (ovivo danni a parte ecc ecc ma la sostanza è quella).
Come agite voi?
Concordate con me che il collega ha rispoto in modo davvero superficiale?