ecco, secondo me (ribadisco ad nauseam: da esterno) hai centrato il punto, o perlomeno ci sei andato vicinissimo.
il caso del notaio è esemplicativo: ci stai dietro da una un anno, hai fatto, brigato, disfato... il tuo valore aggiunto non è costituito da aver trovato casa e compratore, ma dal disbrigo del corollario burocratico.
considera però il caso tipo: privato su privato, la transazione "semplice" (si lo so che di semplici non ce ne sono, diciamo standard allora).
in questo caso la trafila burocratica è abbastanza semplice e routinaria e, come tale, viene vista anche dalla parti.
cosa fa la differenza? il fatto che quella casa in portafoglio "ce l'hai tu e solo tu"; da te devono passare.
e ci sta, eh... secondo me acquisire immobili, suonare, scampanellare, farsi amici i portinai (o i becchini...) è un lavoraccio.
il fatto è che questa attività è stata azzerata dai siti di annunci; adesso per le controparti è molto più semplice "farsi vedere" e "trovarsi".
se mi concedi il paragone è un po' la stessa cosa che si è avuta con il telaio a vapore.
l'aggravante è che, semplice per semplice, a voi professionisti immobiliare l'annuncio lo fa pagare; al privato no (per ora perlomeno).
se la cosa prende piede e domanda e offerta si incrociano tra loro in autonomia....beh che fai? le spinning jenny all'epoca le bruciarono e le buttarono nel tamigi.
però oggi nessuno tesse più la lana a mano.