Questo è opinabile
uno può anche decidere per motivi prodenziali di continuare a far visionare l'immobile purchè l'altro aspirante e potenziale acquirente sia a conoscenza da subito, e per subito intendo ancor prima di effettuare la visita, che qualora gli dovesse piacere l'immobile non è detto che possa acquistarlo
..Per chiarezza, se a Roma, in quanto città eterna, ricca di storia e di monumenti dell'antica civiltà imperiale, vi è molta attività riferita al turismo, a Monza, o meglio, in quel dello studio del pyersilvio, non si svolgono attività turistiche.
Sarà per via della ivi differente presenza di monumenti storici, che si preferisce volentieri, lasciar l'attività di guida turistica, ai competenti operatori del settore.
Mentre noi ci occupiamo esclusivamente di compravendita.
Non si và a far visionare l'immobile per non venderlo; Per nessun motivo.
Non ha nessun senso.
Come sopra esposto, il rischio di perdere per strada, capra, cavoli e carretto, è altissimo.
Meglio "dirottare" il cliente su altri siti di acquisto.
Se parliamo di etica, scomodando la chiarezza e la trasparenza di gestione, poco corretto è invece, ridurre un potenziale ( e in questo caso ottimo) cliente, ad una sorta di ruota di scorta.
Che significa, "mettere avanti le mani", andando a dire all'acquirente, se ti piace non lo puoi comprare..???
Ciò il più delle volte, determina perdere quel cliente, che se invece acquista un altro alloggio proposto, farà diventare doppia l'attività di compravendita, senza danneggiare nessuno e senza travestirsi da guida turistica.
Ancor prima dell'avvento di Cristo, che gli antichi romani, compravendevano abitazioni.
"Domus", le chiamavano all'epoca.
Erano situate in pars dominica quelle residenziali, mentre le attività produttive erano insediate in "pars fructuaria".
Termini che sono ancora in uso oggi, a distanza di millenni.
I trasferimenti venivano effettuati con caparra confirmatoria e veniva trascritto nell' "istrumento".
Sospensive, penali, acrobazie contrattualistiche, al confronto della compravendita "pura e cruda", sono dei neonati.
In conclusione, se io avessi commesso l'errore di portare un cliente, nonostante vi fosse già in essere una proposta di acquisto e questo acquirente, manifestasse la volontà di procedere all'acquisto, senza vincoli e con un pagamento veloce, io venderei al secondo acquirente.
Si chiama il primo acquirente e gli si dice che l'immobile è viziato, o peggio ipotecato ed è meglio che non compra.
Poco etico..?
Chissenefrega.