questo che dici è solo ed esclusivamente una operazione che ha una valenza catastale.Al massimo potevi aggiungere alla mia nota l'esistenza della "unione di fatto ai fini fiscali": sicuramente meno onerosa della permuta notarile, e richiede solo una doppia pratica docfa da parte di un tecnico pratico di catasto.
ossia sulla planimetria catastale saranno presenti (insieme) le due unità, fermo restando che i proprietari intestatari saranno 2, ciascuno materialmente proprietario del suo immobile.
è solo operazione catastale e basta, quindi all'atto pratico del problema .......questa operazione non è adeguata e non serve a nulla
perché mai ???Con i se e con i ma, non si fa la storia.....
Permanendo intestazioni disgiunte, l
se come ipotesi precedente i proprietari siano A proprietario di A1 e B proprietario di B1
esempio
A cede a B una quota di 30/100 della sua unità
> sulla proprietà A1 risulta : A proprietario 70/100 - B proprietario 30/100
mentre per la proprietà B1 sarà
> B proprietario 70/100 e A proprietario 30/100
ciascuno di loro ha ceduto all'altro una quota di 30/100
sia A che B risultano comproprietari delle 2 unità .......quindi possono poi procedere ad una fusione assegnandosi le relative quote spettanti.
direi che in questa fase non è neppure importante centellinare con il bilancino le giuste quote se si sa che vi è qualcuno che compra subito dopo.
quello che è importante è stabilire con l'acquirente il giusto valore del proprio immobile, integro e non permutato!!