Se il prezzo e' buono e la posizione, e' strategica centrale, si compera.
Sempre.
Abuso o non abuso.
Ancor di piu' se l'acquisizione ha finalita' squisitamente speculative.
Quindi un'impiego di capitali di medio lungo periodo.
Non e' da escludersi nel futuro, un nuovo provvedimento tombale, atteso che dall'ultimo introdotto, sono passati ormai venta'anni.
In fatto di abusi, Napoli non fa' eccezione, con altre metropoli italiane, che ne sono piene.
Perfino con case e fabbricati che seppur perfettamente censiti ed identificati, non
rispettano neanche quei requisiti obbligatori, dettate da norme gia' introdotte nei primi anni sessanta.
Per il semplice fatto, che quei fabbricati sono stati progettati, realizzati e concessionati ancora prima, quando quelle norme non potevano neppure esser state concepite.
Cosi', in tutti i centri storici nostrani, si contano a migliaia le case e le casette, che non possiedono i requisiti, vuoi di altezza o di metratura minima, che sono insanabili anche per l'effetto di un condono e sprovvisti, vitanaturaldurante, di certificati di abitabilita'.
Pezzi che si compravendono lo stesso.
Da sempre.
Questione di prezzo.
Sotto questo punto di vista, per il presente, il consiglio e' quello di cercare di calcare un po' la mano. Ribassando il prezzo.
Atteso che quel venditore, puo' trattare e concludere, solo con quei soggetti che i soldi o buona parte di quelli che occorrono, li hanno gia' in tasca.
Se il proprietario vuol vendere, evidentemente necessita di liquidita', oppure con quel ricavo, avra' altri progetti da realizzare.
Diversamente non venderebbero, atteso che a quel prezzo, con abuso oppure no, in quella posizione mettendo l'oggetto a reddito, sara' possibile recuperare l'intero esborso in meno di dieci anni.
Con buona pace, di quelli che ti vengono a dire che un tale oggetto, non sia da considerarsi un assegno circolare, oppure che sia difficile da rivendere.
Lascia fare a Loro!
Con le loro vendite "di prestigio" che si concretizzano in svendite, dopo cinque anni di tentativi di intermediazione e di sprechi di benzina.
Detto cio' in linea di principio, la norma detta che per qualsiasi abuso edilizio, basta solo che un qualsiasi pincopallino che passa di li' per caso, faccia un'esposto al comune concessionario, che questo dovra' intervenire a Sanare o a demolire l'abuso mettendo in pristino la situazione.
Come e' accaduto, seppur in oltre vent'anni tra sentenze e ricorsi, con l'esposto di UNESCO, con sede centrale a Parigi.
Per diverse villle, villette e fabbricati commerciali completamente abusivi, realizzati ad Agrigento valle dei Templi, ad oltre duemila chilometri di distanza dal richiedente, che aveva riconosciuto l'intera zona, patrimonio dell'umanita'.
Mentre la circostanza, che una casa censita eo "parzialmente" concessionata venga demolita, non e' mai accaduta in tutta la storia.