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Abakab

Ospite
Ok pensavo che Elisabetta si ponesse il problema agevolazioni o meno, si di fatto se non sposta la residenza si crea una situazione anomala nel momento in cui il comune dovesse accorgersi che in quella casa il proprietario non vive piu. Situazione da approfondire .. in effetti.
 

topcasa

Membro Storico
Ok pensavo che Elisabetta si ponesse il problema agevolazioni o meno, si di fatto se non sposta la residenza si crea una situazione anomala nel momento in cui il comune dovesse accorgersi che in quella casa il proprietario non vive piu. Situazione da approfondire .. in effetti.
Specialmente con l'IMU
 

topcasa

Membro Storico
Credo che in via teorica il Comune potrebbe togliere la residenza per irriperibilità .. tutto stà a vedere in pratica come fà a scoprirlo.
non parlo del comune appena farà la dichiarazione dei redditi vedrai accertamento dell'AdE di sicurò e non potrò usufufruire delle detrazioni prima casa IMU di sicuro
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Prevede di locarla ed anche di essere residente?, come fa nella dichiarazione dei redditi ad indicare sia il reddito percepito che la residenza?

Nel caso di contratto promiscuo? Io compro, mi tengo una stanza e affitto il resto della casa... Come pago l'IMU? Teoricamente un'aliquota come prima casa e un'altra come seconda... Ma forse per evitare incomprensioni è meglio parare l'IMU come seconda e basta... Grazie e Buon Domenica.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Buongiorno, di nuovo qui! :D

Ancora indaffarato sull'acquisto prima casa/cambio di residenza/affitto...

Nella casa appena acquistata da questa persona c'è già un inquilino, che sarebbe disposto a condividere l'appartamento con il nuovo proprietario. Quindi non resta che stipulare un contratto di affitto in cui si indicano le stanze occupate da Tizio, e quelle occupate da Caio... Dopodichè si va al Comune a fare gli incartamenti previsti per il cambio di residenza per il nuovo proprietario, e STOP? Mi chiedo, ai fini del cambio di residenza occorrerebbe dell'altro? Per esempio, bollette intestate ad entrambi, cose di questo genere? Qualcuno potrebbe fare storie oppure basta così? (le bollette risultano intestate solo all'inquilino visto che sono anni che occupa quell'appartamento e il nuovo proprietario vorrebbe mantenere questa cosa...).

-Come funziona? Viene un funzionario a controllare/domandare?
-Da quale data una persona risulta effettivamente residente? Dalla data in cui viene presentata la domanda al Comune?
-Per ulteriore verifica, converrebbe poi richiedere, dopo qualche tempo, un certificato di residenza?

Grazie.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Top aspetta non facciamo confusione, qui si stà parlando di poter affittare una casa acquistata con le agevolazioni: la risposta è si e ciò non causa la perdita delle agevolazioni.
Per la rivendita e per non andare contro la perdita degli sconti fiscali, o la rivendi dopo 5 anni oppure puoi rivenderla nel quinquennio a condizione che riacquisti entro un anno.
Altro discorso è la tassazione su eventuale plusvalenza dovuto a rivendita: non verrai tassato se nel periodo acquisto/vendita hai mantenuto la residenza per la metà piu un giorno del periodo di possesso.
Spesso si fà confusione tra perdita agevolazioni fiscali e tassazione plusvalenza .. bisogna distinguere le cose.
.. guarda che ti rimando a fare il corso sai ???!!! :D :p

Scusami Abakab, non mi è ancora chiaro un concetto. Supponiamo che io compri oggi un appartamento con le agevolazioni fiscali, sposto la residenza entro i 12-18 mesi, e lo rivendo diciamo tra 5 anni. Quant'è in questi 5 anni il periodo minimo per cui necessariamente dovrò mantenere la residenza?

Da quanto ho capito, qualora io lo rivendessi tra 4 anni non sarei soggetto a tassa di plusvalenza a patto che io sia stato risiedente per 2 anni + 1 giorno, ma se entro l'anno successivo non compro un altro immobile perderei le agevolazioni fiscali di prima casa.

Se invece, rivendo tra 5 anni, spostando oggi la residenza ma togliendola tra 4 anni, sto a posto sia con le agevolazioni che con la plusvalenza? I 4 anni di residenza, volendo portarli al limite (al minimo), a quanto ammonterebbero? 2,5 anni + 1 giorno? Grazie.
 
A

Abakab

Ospite
Da quanto ho capito, qualora io lo rivendessi tra 4 anni non sarei soggetto a tassa di plusvalenza a patto che io sia stato risiedente per 2 anni + 1 giorno, ma se entro l'anno successivo non compro un altro immobile perderei le agevolazioni fiscali di prima casa.
Esatto!

Se invece, rivendo tra 5 anni, spostando oggi la residenza ma togliendola tra 4 anni, sto a posto sia con le agevolazioni che con la plusvalenza?
Si

Fermo restando che si deve portare la residenza entro 18 mesi (1 anno se mutuo) per non perdere le agevolazioni fiscali, sul periodo di tempo tra acquisto e vendita bisogna superare la metà + 1 giorno di utilizzo per non essere sottoposti a plusvalenza.
La rivendita nel quinquennio comporta il dover acquistare altro immobile (non di lusso) entro un anno per non perdere le agevolazioni.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
... per non perdere le agevolazioni fiscali, sul periodo di tempo tra acquisto e vendita bisogna superare la metà + 1 giorno di utilizzo per non essere sottoposti a plusvalenza.

Un'ultima cosa e poi mi è tutto chiaro: vale anche oltre i 5 anni? Se rivendo tra 8 anni (prima casa) devo aver mantenuto la residenza per 4 anni + 1 giorno per non essere soggetto a plusvalenza? Essendo passati però più di 5 anni non sarò costretto a comprare casa entro l'anno successivo... Giusto? Oppure la cosa diciamo è circostritta ai soli 5 anni, per cui basta mantenere in effetti per 2,5 anni + un giorno la residenza, supponendo che io rivenda sempre tra 8 anni, per non essere soggetto nè a plusvalenza, nè alla perdita delle agevolazioni nel caso non ricompri entro lìanno... :occhi_al_cielo: Grazie 1000.
 

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