Buongiorno! Mi scuso in anticipo per la lunghezza del post, è che vorrei spiegare al meglio la situazione. Nei giorni scorsi io e mio marito avevamo appuntamento con un agente immobiliare, presso la sua agenzia, per fare un'offerta per un appartamento visionato insieme a lui nei giorni precedenti. Sapendo, anche grazie a quello che ci aveva detto l'agente stesso, che si tratta di un immobile molto ambito perché oggettivamente bello e ad un prezzo onesto per la città di Milano (parecchie persone si erano dette interessate,oltretutto), proponiamo un'offerta molto vicina al prezzo pieno (ribasso pari al 2%), garantendo di versare il 50% al compromesso. L'agente ci dice che sta raccogliendo diverse offerte in questi giorni, anche a prezzo pieno, e che per ora non ne sta formalizzando nessuna: porterà le proposte "informali" al proprietario,che sceglierà quale accettare. Non eravamo a conoscenza dell'esistenza di questo tipo di contrattazione, più simile forse ad un'asta immobiliare, e alla nostra domanda "il proprietario sceglierà sulla base di che cosa,dal momento che le proposte sono tutte molto simili?", lui ha risposto che non ne aveva idea e che a lui "non piace giocare al rialzo" e che lui "non lo fa mai di chiedere di più di provvigione" (NB: la sua provvigione è pari al 4%+IVA). Ora, tralasciando i nostri dubbi sulla correttezza di questo metodo -non siamo agenti immobiliari e non conosciamo la normativa a fondo- la mia domanda è questa: secondo voi perché agisce così? Se avesse già ricevuto un'offerta a prezzo pieno,perché non l'avrebbe già sottoposta al venditore, dato che si tratta del prezzo pieno? Vuole che qualcuno offra di più? E soprattutto: secondo voi cosa ci conviene fare? Noi vogliamo veramente tanto quell'appartamento e siamo disposti a pagare il prezzo intero, ma non ad aumentare la provvigione o andare al rialzo sul prezzo di vendita. Grazie in anticipo, buona giornata