Andando al punto banche e mutui.
Oltre alla indicazioni delle loro direzioni generali, ci sono le varie norme di Basilea sugli indebitamenti.
La banca non è interessata a garantirsi solo con l'ipoteca sull'immobile finanziato, per chè non saprebbe come gestire l'immobile pignorato ( condominio, imposte, assemblee....).
La banca guarda specialmente, o quasi unicamente, alla capacità di pagamento dell rate di mutuo ( con un parametro di circa 1/3 del reddito del mutuatario ).
Cioè dice tizio (e familiari conviventi e garanti) guadagna (guadagnano) tot, 1/3 di questo tot è ciò che è disponibile per pagare la rata di un mutuo.
Ne consegue che il mutuo non può essere più di xxxx euro, e questa somma magari corrisponde solo al 30% del prezzo dell'immobile.
Altro parametro è l'età del richiedente. Altro ancora la posizione del suo datore di lavoro (i dipendenti pubblici o di grandi industrie non in crisi sono privilegiati).
Mentre in passato banche ed istituti finanziari facevano pubblicità per vendere i mutui, adesso non hanno intenzione di correre rischi e non reclamizzano mutui.
Reclamizzano i loro conti correnti, i loro conti deposito etc..Cercano danaro, non lo offrono : il rischio di ritrovarsi sul groppone un immobile da gestire e vendere all'asta, dopo avere buttato fuori il cliente moroso, non li interessa, anzi le è inibito dai parametri dalle norme di Basilea.