ugo56

Membro Attivo
Privato Cittadino
Hi hi...

Quello che di solito non capisce il privato.
Che si espone, "senza filtri", all'azione di ogni genere di contatti.

In cui si lanciano le peggiori qualita' di interlocutori.

Se, tra gli operatori di mercato che si rappresentano, vi e' da piangere,

- poiche' agli intermediari dei piu' lazzaroni, che spiccano ad eludere le fatiche della ricerca, oppure a quei monomandatari, che sostengono di avere il cliente "pronto in canna", si aggiungono gli speculatori improvvisati, che vogliono trafficare senza soldi -


Tra gli interessati diretti invece, c'e' da ridere.

Soggetti, che non hanno ancora trovato dopo otto anni di ricerca.
Quelli che pure essendo non finanziabili, sono alla ricerca dell'affarone.
Quelli che prima dovrebbero vendere.
Ma che vogliono, ancor prima sapere, dove andare.

Clientele, che sono conosciute, scartate e snobbate, dalle agenzie piu' virtuose, che evitano di girare a vuoto.

Proprio da queste tue righe si capisce che l'gente immobiliare è un mestiere troppo, come dire, libertino. Regole poche. Pochi a seguirle.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Al contrario, le regole sono tantissime e non mi riferisco solo alle normative.
Quelle, come un copione, sono dettate dal legislatore.

Il mediatore deve muovere, eseguendo l'esercizio, nel pieno rispetto delle norme, imposte dalla regia.
Diversamente niente compenso.

La vendita, e' solo una conseguenza di un lungo lavoro, svolto sapientemente dietro le quinte.
Un effetto collaterale.

Come un opera teatrale, l'esito della vendita, e' paragonabile all'applauso del pubblico.

Ovvero, cio' che avviene, quando l'esercizio, e' ormai concluso.

Se, per quelle opere, di chi si e' preparato a mettere in scena il copione, spesso e' frequente, di riscuotere il gradimento sia del pubblico che della critica;

Non c'e' da stupirsi se, per chi si improvvisa, cercando di eludere le fatiche del dietro le quinte, possano invece arrivare gli ortaggi dei peggiori, anziche' gli applausi.

Quelli che chiamano i privati, sostenendo di aver gia' pronto il cliente per loro, sono come quegli attori che sostengono di avere il copione, per un'opera che ancora deve rappresentarsi.

Lo stesso, stupefacente effetto, si evidenzia nel finale di questa rappresentazione.

A guardare con attenzione alle normative, si rileva che il requisito per l'esercizio dell'opera di mediazione, sia incompatibile con qualsiasi altra attivita'.

Su questa scorta, non si capisce dove e come, tu possa scorgere tanto libertinaggio.
 
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