brina82

Membro Storico
Professionista
Intanto la "faccio facile" perchè lo faccio, da oltre 20 anni. Ho parlato di planimetria catastale non comunale, se il nostro architetto è in ufficio ce la gira anche in 30 secondi dalla mail di richiesta e comunque la Fimaa (associazione di categoria) in poche ore. In oltre se vai fisicamente in comune, con appunatemento e pagando il dovuto, ritiri anche le pratiche comunali, credo che sia chiaro che in un comune più grande sia più lento (io sono a Torino, diciamo 6/7 gg). però nella mia risposta parlavo di vedere le pratiche a video, da queste parti si chiama "Torino facile", vedi senza spendere un euro, data e tipologia di pratica, se per caso non coincidono con quelle catastali e non trovi riferimenti nel rogito sai per certo che dovrai occupartene. Se lo sai a inizio vendita, anche se ci volessero mesi a Roma, non arrivi al punto da essere inadempiente. la fai troppo difficile tu, credo.
Se non visualizzi la planimetria depositata in Comune, tutto il resto è noia. Io so per certo che NON me ne dovrò occupare, quando ho visto la planimetria assentita.

PS anche io scarico le planimetrie catastali in men che non si dica.
 

Stellina 12

Membro Junior
Privato Cittadino
Forse trovi qualcosa qui (Pagliai è bravissimo).

E questo che lui mi ha spiegato ,perciò il perito mi ha detto che e un ignorante e mi ha chiesto pure il numero del perito per chiamare lui e spiegare un po di cose. Adesso vedremo con la relazione se vogliono dare il mutuo al acquirente?
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Quello che chiedo io e come mai non sono stati fatti i dovuti controlli da parte sia del notaio che del architetto?
il notaio non è tenuto a verificare la regolarità urbanistica dell'immobile perché la fa dichiarare al venditore.
all'architetto è stato commissionato il solo accatastamento
Tu nella fase preliminare al tuo acquisto perché non hai verificato o fatto verificare che l'immobile era legittimo e regolare con tutti i titoli ????

Gli interventi in questione in cosa consisterebbero ?

Nell’indicato link
Opere interne e il 'Fu' Art. 26 Legge 47/1985

Ad un certo punto si legge
< La procedura.
Per le opere da effettuare era necessario che all’inizio dei lavori il proprietario dell’immobile, presentasse al Comune una relazione con descrizione delle opere da effettuare, documento da produrre:
  • firmato da professionista abilitato;
  • asseverante il rispetto di norme di sicurezza (strutturale, anticendio, ecc) e igienico sanitarie;
Nella lettura del testo originale ………… si nota una forte analogia con quanta avviene oggi con la CILA e l’ambito dell’Edilizia Libera. >

Si noti che con l’espressionerelazionenon si deve intendere un semplice
documento scritto, ma una vera e propria pratica edilizia in cui si descrivevano in forma scritta lo stato di fatto e gli interventi a modifica.
Alla stessa “Relazione” era da allegare un grafico progettuale in cui si rappresentava graficamente quello narrato in relazione, ossia si indicava lo stato di fatto ed il progetto da realizzarsi.
Quindi in sostanza era una vera e propria pratica edilizia.
A mio avviso è in errore il notaio in questione.
 
Ultima modifica:

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
comunque come ti hanno già detto non è così tragica,
fai depositare da un tecnico una cila a sanatoria e risolvi la questione senza far saltare la vendita
 

Stellina 12

Membro Junior
Privato Cittadino
Nell’indicato link
Opere interne e il 'Fu' Art. 26 Legge 47/1985

Ad un certo punto si legge
< La procedura.
Per le opere da effettuare era necessario che all’inizio dei lavori il proprietario dell’immobile, presentasse al Comune una relazione con descrizione delle opere da effettuare, documento da produrre:
  • firmato da professionista abilitato;
  • asseverante il rispetto di norme di sicurezza (strutturale, anticendio, ecc) e igienico sanitarie;
Nella lettura del testo originale ………… si nota una forte analogia con quanta avviene oggi con la CILA e l’ambito dell’Edilizia Libera. >

Si noti che con l’espressionerelazionenon si deve intendere un semplice
documento scritto, ma una vera e propria pratica edilizia in cui si descrivevano in forma scritta lo stato di fatto e gli interventi a modifica.
Alla stessa “Relazione” era da allegare un grafico progettuale in cui si rappresentava graficamente quello narrato in relazione, ossia si indicava lo stato di fatto ed il progetto da realizzarsi.
Quindi in sostanza era una vera e propria pratica edilizia.
A mio avviso è in errore il notaio in questione.
E stato messo giù solo un muro dove si era fatti la cucina a vista. Il notaio mi ha detto che al epoca del mio rogito non era obbligatoria l'autorizzazione per i lavori interni anche perché la rendita catastale non è mai cambiato e rimasta invariata. Lui mi ha detto che le autorizzazioni per le opere interne al epoca bastava una raccomandata al comune per metterle al corrente. Che poi il perito dovrebbe venire e dare un valore alla casa. Adesso aspettiamo la relazione del notaio che mi Fara avere lunedì per spiegare la situazione al perito. Non penso che il notaio sia proprio stupido e non conosca le leggi.
 

Stellina 12

Membro Junior
Privato Cittadino
comunque come ti hanno già detto non è così tragica,
fai depositare da un tecnico una cila a sanatoria e risolvi la questione senza far saltare la vendita
@cafelab la sanatoria mi andrebbe a costare 2000 euro e non sono pochi visti i tempi. Aspettiamo e attendiamo cosa risolviamo con la relazione del notaio che mi fara avere lunedi da dare al perito e alla banca. Speriamo bene ...
 

Agenzia Castello

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Secondo me al epoca tra agenzia e architetto che tutto oggi lavora nella stessa agenzia hanno fatto sta cosa solo per fregare la gente. E stato fatto la scheda catastale aggiornata una settimana prima del rogito. E non si può sentire un architetto dire al epoca si usava così. Ieri quando sono andata in agenzia che me lo ha venduto ne ha fatto uscire di cosa dalla bocca il proprietario del agenzia e meno male che ho registrato tutto. Il notaio come ha fatto a fare le verifiche dovute al urbanistica? Ad oggi il mio rogito è nullo perché e stato dichiarato il falso. Se al acquirente non danno il mutuo io risulto inadempiente?
Il notaio non è tenuto a verificare l'urbanistica.

E stato messo giù solo un muro dove si era fatti la cucina a vista. Il notaio mi ha detto che al epoca del mio rogito non era obbligatoria l'autorizzazione per i lavori interni anche perché la rendita catastale non è mai cambiato e rimasta invariata. Lui mi ha detto che le autorizzazioni per le opere interne al epoca bastava una raccomandata al comune per metterle al corrente. Che poi il perito dovrebbe venire e dare un valore alla casa. Adesso aspettiamo la relazione del notaio che mi Fara avere lunedì per spiegare la situazione al perito. Non penso che il notaio sia proprio stupido e non conosca le leggi.
Dipende come è questo muretto, noi abbiamo venduto case con muri leggermente spostati (difficile rilevarli sulla planimetria in scala 1:200 di parecchi anni fa) o porte spostate, non variava i vani ne andava ad incidere sui rapporti aeroilluminanti pertanto non è stato necessario fare nessuna pratica:


L’obbligo della dichiarazione di variazione in catasto sussiste nei casi in cui la variazione incide sullo stato, la consistenza, l’attribuzione della categoria e della classe, a seguito di interventi edilizi di ristrutturazione, ampliamento, frazionamento, oppure per effetto di annessioni, cessioni o acquisizioni di dipendenze esclusive o comuni, cambio di destinazione d’uso, etc.......non assumono quindi rilievo la variazione dei toponimi, dei nomi dei confinanti e di ogni altro elemento, anche di carattere grafico-convenzionale, non influente sulla corretta determinazione della rendita.

...non hanno rilevanza catastale le lievi modifiche interne, quali lo spostamento di una porta o di un tramezzo che, pur variando la superficie utile dei vani interessati, non variano il numero di vani e la loro funzionalità. Comportano, invece, l’obbligo di presentazione della dichiarazione di variazione l’effettuazione di interventi con cui si realizza una rilevante redistribuzione degli spazi interni, ovvero si modifica l’utilizzazione di superfici scoperte, quali balconi o terrazze.
 

Stellina 12

Membro Junior
Privato Cittadino
Il notaio non è tenuto a verificare l'urbanistica.


Dipende come è questo muretto, noi abbiamo venduto case con muri leggermente spostati (difficile rilevarli sulla planimetria in scala 1:200 di parecchi anni fa) o porte spostate, non variava i vani ne andava ad incidere sui rapporti aeroilluminanti pertanto non è stato necessario fare nessuna pratica:


L’obbligo della dichiarazione di variazione in catasto sussiste nei casi in cui la variazione incide sullo stato, la consistenza, l’attribuzione della categoria e della classe, a seguito di interventi edilizi di ristrutturazione, ampliamento, frazionamento, oppure per effetto di annessioni, cessioni o acquisizioni di dipendenze esclusive o comuni, cambio di destinazione d’uso, etc.......non assumono quindi rilievo la variazione dei toponimi, dei nomi dei confinanti e di ogni altro elemento, anche di carattere grafico-convenzionale, non influente sulla corretta determinazione della rendita.

...non hanno rilevanza catastale le lievi modifiche interne, quali lo spostamento di una porta o di un tramezzo che, pur variando la superficie utile dei vani interessati, non variano il numero di vani e la loro funzionalità. Comportano, invece, l’obbligo di presentazione della dichiarazione di variazione l’effettuazione di interventi con cui si realizza una rilevante redistribuzione degli spazi interni, ovvero si modifica l’utilizzazione di superfici scoperte, quali balconi o terrazze.
Infatti la stessa cosa mi ha detto il notaio,essendo che non è cambiato nulla . Non è stato ampliato ne il volume ne niente. La rendita catastale e rimasta invariata.
 

Agenzia Castello

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Infatti la stessa cosa mi ha detto il notaio,essendo che non è cambiato nulla . Non è stato ampliato ne il volume ne niente. La rendita catastale e rimasta invariata.
Alle volte purtroppo dipende dal perito, una bifamiliare in costruzione, han fatto fare la perizia prima della fine lavori al grezzo avanzato impianti fatti, il perito ha segnato degli abusi che non ci sono. Ad un collega han rotto le scatole per un muretto in cartongesso con fini estetici posto dietro il divano perchè volevano che fosse indicato in planimetria catastale, dipende chi trovi alle volte.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
...non hanno rilevanza catastale le lievi modifiche interne, quali lo spostamento di una porta o di un tramezzo che, pur variando la superficie utile dei vani interessati, non variano il numero di vani e la loro funzionalità. Comportano, invece, l’obbligo di presentazione della dichiarazione di variazione l’effettuazione di interventi con cui si realizza una rilevante redistribuzione degli spazi interni, ovvero si modifica l’utilizzazione di superfici scoperte, quali balconi o terrazze.

Se il Notaio rileva difformità tra planimetria catastale e del progetto (qualora quest'ultima fosse allegata), anche se non cambia la rendita, i vani ecc..., potrebbe non rogitare: per stare tranquilli meglio rifare sempre anche l'accatastamento, affinchè TUTTO sia congruente (in generale): stato dei luoghi con urbanistica e catasto.
 

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